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Danilo Toninelli, tutte le gaffe dell’ex ministro

danilo toninelli

Le gaffe di Danilo Toninelli sono diventate famose in questi anni. Esponente di spicco del MoVimento 5 Stelle, è stato ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel primo governo Conte, quello che vedeva i grillini governare insieme alla Lega di Matteo Salvini. Un mandato non privo di polemiche per Toninelli, finito sotto grande pressione mediatica dopo la caduta del Ponte Morandi e per una lunga serie di dichiarazioni discutibili che lo hanno riguardato. 

Danilo Toninelli, le gaffe del ministro

Nel corso del suo operato da ministro sono state molte le polemiche che lo hanno riguardato tanto che nel 2019 sono state ben due le mozioni di sfiducia presentate a suo carico in Parlamento, entrambe poi bocciate. Al di là dell’operato politico, Toninelli ha dimostrato di essere un personaggio dal carattere fumantino e che risponde a quasi tutte le critiche che gli vengono rivolte. Questo lo ha spesso messo in situazioni difficili e lo ha portato a commettere clamorose gaffe. Abbonato fisso alla social top ten di Propaganda Live, il programma di satira politica condotto da Diego Bianchi su La7, Toninelli ha acquisito il titolo di Ministro gaffe, proprio a causa di alcuni errori commessi nella comunicazione. Celebre è il Toninelli d’oro, una delle trovate di Propaganda Live per premiare il politico che più si distingue per le brutte figure. Coniata anche l’espressione la Toninelli, da intendersi come un’espressione facciale fortemente concentrata di cui lo stesso ministro è detentore dei diritti, paragonabile dunque all’altrettanto celebre posa Magnum del film Zoolander. Ma quali sono le gaffe che sono costate all’ex ministro tutto questo?

Toninelli e la gaffe del libro scritto tutto da solo

Malgrado non sia più ministro, Toninelli non ha perso l’attenzione mediatica di chi è solito sottolineare i suoi errori di comunicazione. Per presentare il suo nuovo libro dal titolo “Non mollare mai” e con in copertina la sua faccia, l’esponente del M5s ha scritto sui social: “È un libro che ho scritto tutto da solo, senza filtri”. Proprio questa frase ha generato l’ilarità del mondo del web che lo ha schernito sottolineando che, se non lui, chi avrebbe dovuto scrivere un libro che porta la sua firma e la sua faccia in copertina?  Famosa anche la gaffe di Toninelli contro le regioni a guida della Lega, in particolare Lombardia e Veneto accusate di aver aumentato i pedaggi autostradali. In quell’occasione l’assessore regionale alle infrastrutture del Veneto, Elisa De Berti, ricordò a Toninelli che era stato proprio lui, nel suo operato nel governo Conte I, a firmare il decreto che prevedeva l’aumento delle tariffe. 

Le gaffe di Toninelli da ministro

Per quanto anche nel periodo successivo alla carica da ministro Toninelli abbia deliziato il palato degli amanti delle sue gaffe, gli scivoloni più rilevanti rimangono quelli che lo stesso ha compiuto quanto era titolare del dicastero dei Trasporti.

Il tunnel del Brennero

In riferimento al tunnel del Brennero, Toninelli ha detto a margine di un incontro con la commissaria Ue Violeta Bulc: “Sapete quante delle merci italiane, quanti degli imprenditori italiani utilizzano con il trasporto principalmente ancora su gomma il tunnel del Brennero?”. Una domanda che sarebbe stata più che legittima se il tunnel del Brennero fosse già stato realizzato, ma così non è, e inoltre questo sarà un tunnel esclusivamente ferroviario e dunque non adibito al trasporto su gomma.

Il crollo del Ponte Morandi

Di natura ben peggiore è però quanto accaduto con il crollo del Ponte Morandi, avvenimento che ha portato alla morte di 43 persone e a 258 famiglie sfollate. In questo caso non esente da critiche fu l’esultanza di Toninelli in aula, con tanto di pugno al cielo, per l’approvazione del decreto Genova. Lo stesso giustificò quel gesto dicendo: “Ne sono orgoglioso, gli altri esultavano per i favori alle lobby”. Inoltre non passò inosservata la foto di Toninelli sorridente vicino al plastico del nuovo ponte negli studi di Porta a Porta. In ultimo, non certo per importanza della gaffe, c’è stata la proposta di rendere un viadotto a 45 metri d’altezza un luogo vivibile, in cui “le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare”.

La gaffe del Suv

Nell’alveo delle gaffe di toninelliana matrice non si può non citare poi la questione legata al suo Suv. Il ministro, nello specifico, era ospite del Tg2 Motori per parlare di veicoli a diversa fonte di alimentazione e, dopo aver pronunciato la frase “Avanti con l’elettrico”, lo stesso Toninelli aveva ammesso di aver acquistato una Jeep Compass diesel. Il veicolo oltre a non prevedere un’alimentazione alternativa, era uno di quelli sui quali il governo di cui lui era esponente aveva appena introdotto l’ecotassa per l’inquinamento atmosferico. Chiudiamo parlando non proprio di una gaffe, ma di un gesto non convenzionale per un ministro della Repubblica.

Il mimo

Toninelli, ospite del format Alla lavagna (programma che prevede che una classe di bambini rivolga una serie di domande più o meno scomode a politici e personaggi pubblici) decise di sottoporsi al gioco dei mimi dei film. l risultato è stato che per far indovinare il film “Come un gatto” in tangenziale il ministro dei Trasporti italiano aveva iniziato a gattonare davanti ai bambini e quelle immagini avevano fatto il giro del mondo. 

Insomma, una gaffe o una figuraccia può capitare a tutti, ma con Danilo Toninelli potrebbe esserci l’aggravante della recidiva.