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Covid, regioni a rischio zona gialla: quali sono

rianimazioni piene

È in atto una nuova impennata dell’epidemia di Covid in Italia. È quanto emerge dal nuovo monitoraggio della cabina di regia del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Sarebbero infatti in salita i parametri che misurano il contagio e la diffusione del virus nella penisola. Alcune regioni, dunque, rischiano il cambio di colore e di passare alla zona gialla.

Covid, aumentano Rt e incidenza: regioni a rischio zona gialla

Nel nuovo monitoraggio Iss, l’indice di trasmissibilità Rt è salito. Per il periodo preso in considerazione che va dal 20 ottobre al 2 novembre 2021 infatti il valore arriva a 1,21, contro l’1,15 del precedente monitoraggio. Si tratta di una media tra i vari indici registrati nelle regioni italiane, che vanno da 1,08 a 1,31. Ciò che è importante sottolineare, però, è che in ogni zona della penisola è stata raggiunta e superata la soglia epidemica di 1. Oltre tale valore la circolazione del virus non può essere tenuta sotto controllo con monitoraggio e tracciamento dei casi.

In aumento anche l’incidenza settimanale di casi di positività al Covid-19 che, nel periodo tra il 5 novembre e l’11 novembre, è arrivata a 78 ogni 100 mila abitanti. Il monitoraggio indicava invece 53 casi. È stato dunque superato il valore di 50, per cui, a gennaio 2021, le regioni entravano automaticamente in zona gialla. Le nuove regole in merito al cambio di colore riguardano adesso, invece, la saturazione degli ospedali.

Cresce la saturazione delle terapie intensive

Salgono anche i tassi di occupazione in area medica e in terapia intensiva negli ospedali. In particolare, oggi nei reparti Covid si arriva al 6,1%, mentre al 28 ottobre la percentuale era del 5,3%. Nelle rianimazioni la saturazione è del 4,4%, contro il 4% dei posti occupati del 4 novembre. Si tratta in questo caso di numeri lontani dalle soglie critiche, rispettivamente, del 40% e del 30%.

Quali sono le regioni a rischio zona gialla?

Per il passaggio delle regioni in zona gialla devono coincidere alcuni parametri. Le terapie intensive devono essere sature al 10%, e i posti occupati al 15% nell’area medica. Deve anche sussistere un’incidenza settimanale di 50 casi ogni 100 mila abitanti.

Quali sono dunque i territori che rischiano di cambiare colore? Stando a quanto dichiara il sito dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, solo il Friuli Venezia Giulia supera il limite dell’occupazione delle terapie intensive, con il dato all’11%. Nel territorio l’incidenza è molto elevata, con 148 casi ogni 100 mila abitanti.

In una simile situazione, cioè vicine al superamento delle soglie, sono anche le Marche, al 9%, e la provincia autonoma di Bolzano per quanto riguarda l’area medica, satura al 14%. In Alto Adige l’incidenza rilevata è di 201 casi ogni 100 mila abitanti.

Si evince che il territorio di Bolzano e il Friuli Venezia Giulia sono le due regioni più a rischio di passare alla zona gialla. Tuttavia, non sono stati superati tutti i parametri per la firma di un’ordinanza specifica da parte del ministro Roberto Speranza.