Home Facts Cospito, sconto di pena in arrivo e come sta: la Corte Costituzione si è espressa a favore dell’anarchico

Cospito, sconto di pena in arrivo e come sta: la Corte Costituzione si è espressa a favore dell’anarchico

Cospito

Cospito presto potrebbe avere uno sconto della pena. Nella serata di martedì 18 aprile è arrivata la pronuncia della Corte d’Assisi di Torino evidenziando la possibilità di attenuanti nella vicenda dell’anarchico.

Cospito, sconto di pena in arrivo e come sta

Alfredo Cospito ha ricevuto una buona notizia tanto sperata ed attesa. La Corte Costituzionale si è espressa a suo favore ed in particolare richiamando le attenuanti del caso. “Apprendiamo finalmente una notizia incoraggiante per tutti e tutte coloro che quotidianamente sono chiamati ad applicare il diritto o a subirne l’applicazione. La decisione di quest’oggi della Corte costituzionale restituisce finalmente dignità alle questioni giuridiche sottese alle vicende umane, non ultima quella di Alfredo Cospito”, ha affermato il difensore dell’anarchico, Flavio Rossi Albertini.

Inoltre, fa sapere il legale dell’anarchico delle sue condizioni di salute: “Non si alimenta con pasta, pesce e carne, da 180 giorni. Non avremmo mai pensato che sarebbe giunto vivo al 18 aprile – aveva detto in mattinata l’avvocato – Ma ha perso la capacità di deambulare, non muove più un piede e ha perso 50 chili di peso”.

La Corte Costituzione si è espressa a favore dell’anarchico

La Corte Costituzionale in una nota ha fatto sapere che “il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti” previsto dall’articolo 69 del codice penale che disciplina la gradazione delle pene. La decisione dei giudici è stata presa “in continuità con i suoi numerosi e conformi precedenti” e quindi ha bocciato come  “costituzionalmente illegittimo” l’articolo del codice “nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell’ergastolo”.  

“C’è un equivoco di fondo da parte della Corte di Torino: l’affermazione che laddove non ci sono morti la strage è di lieve entità. E’ come dire che la strage per fini politici deve richiedere un pericolo concreto e quindi la morte delle persone. Ma così siamo fuori dalla norma“, ha osservato invece l’avvocato generale dello Stato, Paola Zerman.