Home Facts Cairo, il presidente del Torino ai microfoni: “Ecco il mio progetto”

Cairo, il presidente del Torino ai microfoni: “Ecco il mio progetto”

Cairo, il presidente del Torino ai microfoni: “Ecco il mio progetto”

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha approfittato di qualche giorno di pausa – per la sua squadra – per parlare dei progetti futuri. Dallo stadio ad una rosa più giovane, senza tralasciare l’aspetto più importante: Ivan Juric.

Il 65enne ha rilasciato così qualche dichiarazione toccando vari punti.

Torino, il presidente Cairo parla dei suoi progetti

Archiviata la 26° giornata di Serie A, il Torino di Ivan Juric sta continuando a macinare punti e sembra aver trovato una buona stabilità, nonostante qualche passo falso. Il presidente del club piemontese, Urbano Cairo, può dunque ritenersi soddisfatto del percorso tracciato fino a questo momento.

Durante un’intervista per la Gazzetta dello Sport ha parlato degli obiettivi futuri, partendo dal progetto stadio:

È importante che ci sia meno burocrazia per costruire stadi nuovi. Stiamo parlando col Sindaco di Torino e alle giuste condizioni ci piacerebbe acquisire lo stadio”.

Un programma che c’è già da tempo e che sembra essere in procinto di decollare.

Altra tematica toccata è stata quella del tecnico croato che, per adesso, ha dimostrato di saperci fare:

“Mi aspetto che resti con noi. Stiamo parlando del rinnovo e da parte nostra c’è tutta la voglia di farlo, mentre lui sta riflettendo”.

Tra le due parti non è mancata la comunicazione, ma non è detto che si trovi il giusto accordo.

Un ulteriore tem affrontato è stato quello sui giovani, su una rosa che possa essere competitiva e al contempo con ottime prospettive di crescita:

“Quando siamo partiti col mister abbiamo fatto dei cambiamenti, alcuni calciatori sono stati venduti e altri sono rientrati e abbiamo condiviso la scelta di far crescere i giovani. Con la pandemia ho perso 60 milioni e così ho dovuto inventarmi qualcosa”.

Nonostante la zona Europa dovrebbe essere sfumata, i granata hanno l’obbligo di costruire una squadra che possa, nel giro di qualche anno, toccare di nuovo le prime posizioni.

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