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Allerta caldo 19 luglio con 23 città da bollino rosso: Avviso del Ministero della Salute

Allerta caldo

Allerta caldo continua a creare disagi e tanti rischi soprattutto alle fasce più deboli. Il Ministero della Salute come sempre individua nel suo bollettino le città in cui le temperature sono più alte e quindi da attenzionare.

Allerta caldo 19 luglio con 23 città da bollino rosso

Allerta caldo annunciata nella giornata di mercoledì 19 luglio 2023. Il Ministero della Salute ha pubblicato un bollettino con l’elenco delle città con diversi fattori di rischi divisi in base al colore del bollino. “Le onde di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione”.

Nella giornata di mercoledì 19 luglio, sono 23 le città da bollino rosso , come riportato sul sito del Ministero della Salute: Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Torino, Venezia, Verona e Viterbo. Quelle con bollino arancione sono le seguenti: Milano e Reggio Calabria . C’è poi una sola città da bollino giallo: Bolzano e Genova.

Avviso del Ministero della Salute

Ecco il Ministero come divide le città in base al colore del bollino. Il verde è il livello di normalità, poi c’è il giallo, vale a dire lo “stato di preallerta. Condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore”, quindi l’arancio: “Temperature elevate e condizioni meteorologiche che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare nelle persone più a rischio” e infine il bollino rosso che sta a significare “ondata di calore. Condizioni ad elevato rischio che durano per 3, o più, giorni di seguito”.

L’allerta di livello 3  – spiega il ministero – indica “condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche” .