Un posto tutto per loro, dove potranno vivere e sperimentare la loro autonomia sotto gli occhi attenti di educatori qualificati. Da oggi Napoli offrirà, per la prima volta, ai ragazzi con disabilità cognitiva la possibilità di un co-housing, “Casa Comune”, dove essere protagonisti, costruire relazioni e sviluppare attività professionali. La presentazione questa mattina a Palazzo San Giacomo alla presenza degli assessori Luca Trapanese e Antonio De Jesu e del prefetto di Napoli Michele Di Bari.
Il progetto nasce grazie alla partnership tra FoQus, Fondazione Quartieri Spagnoli (ente del Terzo settore che da anni lavora, con eccellenti risultati, alla riqualificazione dei Quartieri con un percorso a base educativa), il Comune del capoluogo partenopeo, Guber Banca, Enel Cuore e Fondazione Etica con il partenariato del Consorzio Co.Re e dell’Associazione AQS. Un’iniziativa innovativa che si rivolge ai bambini e ai giovani affetti da sindrome dello spettro autistico, sindrome di Down, e a ragazzi già inseriti nel percorso del Centro “Argo”, un’altra realtà voluta da FoQus a sostegno delle persone con disabilità.
Dalle attività del centro Argo al progetto di co-housing
Dal 2016, infatti, il Centro “Argo” si propone di valorizzare i talenti dei ragazzi con disagi cognitivi tramite il lavoro, promuovendone le abilità personali, sociali e professionali. “Ecco perché – spiega Renato Quaglia, direttore di FoQus – pensare ad un co-housing, dove svolgere anche attività produttive o di accoglienza, significa dare loro ancora più responsabilità e indipendenza, in una naturale evoluzione dei programmi promossi durante l’anno dal Centro ‘Argo’”.
“Casa Comune” – inaugurata il 27 maggio – si sviluppa su due edifici: uno all’interno della Fondazione, a via Portacarrese a Montecalvario, e uno a via del Formale, in un appartamento sequestrato alla camorra. L’alloggio di via del Formale si compone di 200 metri quadrati, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, e si sviluppa su due piani e una terrazza completamente ristrutturati grazie a un originale programma di finanziamento promosso da Guber Banca. L’istituto bancario con sede a Brescia ha lanciato nel 2022, su proposta di Fondazione Etica e di FoQus, il suo primo conto deposito vincolato dedicato a un’idea concreta di innovazione a impatto sociale: oltre agli interessi maturati dal singolo cliente sul conto deposito, si è impegnato a contribuire un ulteriore 0,50% annuo delle somme vincolate per la realizzazione della “Casa Comune”, ricevendo un’ampia adesione di clientela all’iniziativa tale da consentire la completa ristrutturazione dell’appartamento devastato dalla camorra prima del sequestro. Enel Cuore invece si è incaricata di arredare i nuovi spazi delle due sedi del co-housing.
Casa Comune ospitato in un bene confiscato alla camorra
Il Comune di Napoli ha subito accolto la proposta fatta dall’Ati dei Quartieri Spagnoli per il progetto Casa Comune destinando il bene, confiscato a una famiglia camorristica, alla crescita di un gruppo di ragazzi.
“Sono stato colpito dal progetto della Casa Comune – ha dichiarato l’assessore al Welfare Luca Trapanese – non solo per l’attenzione che dedica alle persone più vulnerabili della nostra città, ma soprattutto per il rispetto e la dignità che attribuisce loro. Con sensibilità verso i loro ritmi, il progetto si impegna concretamente a facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro. L’assessorato al Welfare ha partecipato ai costi di ristrutturazione e di acquisto delle attrezzature professionali attraverso i fondi previsti dalla legge 112 del 2016 recante “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”, cosiddetta del “Dopo di noi”.
“Colpire i beni accumulati da un clan tramite estorsioni, usura o spaccio di droga è una delle azioni più efficaci che lo Stato possa intraprendere. Nel nostro caso – ha dichiarato l’assessore alla Legalità Antonio De Jesu – si tratta di una casa, un tempo appartenente a una famiglia criminale, che sarà invece dedicata ad accogliere e sostenere un gruppo di giovani con autismo. È, senza dubbio, un successo per la parte virtuosa della nostra comunità.”
Bazoli (Guber Banca): “Non solo attori economici, ma parte attiva di un cambiamento necessario e condiviso”
“È un grande onore e una grande emozione per me, e per tutta la comunità di Guber Banca che rappresento oggi – ha dichiarato Francesca Bazoli, Presidente di Guber Banca – partecipare all’inaugurazione di questo progetto in cui abbiamo creduto fin dall’inizio. La restituzione alla collettività di un bene confiscato alla criminalità organizzata e la sua destinazione ad una missione strategica per il futuro della comunità è un segno potente di rigenerazione sociale e civile. Abbiamo scelto di essere al fianco di Fondazione FoQus, con convinzione, perché ammiriamo la forza, il coraggio e la capacità di visione delle persone che hanno dato vita ad un progetto capace di creare percorsi di autonomia e di crescita non solo per coloro cui è destinato questo luogo, ma per l’intera comunità. Questo è il modo in cui intendiamo il nostro ruolo: non solo come attori economici, ma come parte attiva di un cambiamento necessario e condiviso. Per Guber questo spazio non è dunque una semplice voce da inserire nel nostro bilancio di sostenibilità, ma è parte integrante del nostro modo di essere banca.”
“L’inaugurazione di Casa Comune è per noi motivo di grande soddisfazione perché abbiamo dimostrato – ha sottolineato Camilla Turelli, Direttrice della Fondazione Etica – dopo il progetto Luci nel Parco a Grosseto, che il risparmio privato può essere di forte supporto alla realizzazione di progetti che rispondono alle esigenze sociali di una comunità e che creano, allo stesso tempo, sviluppo economico”.
Un progetto, insomma, che nasce dalla sinergia di più soggetti, uniti dall’obiettivo di offrire a ragazzi con difficoltà cognitiva un’opportunità molto importante: la sperimentazione di vita in autonomia, di occasioni di socializzazione in ambienti che non siano la famiglia o il Centro che li accoglie, ma in una casa che sia “loro”, dove stare, sostare, dormire, vivere impegnandosi in attività di formazione e lavoro. I giovani si alterneranno, in gruppi, in esperienze inizialmente a tempo determinato, dal lunedì al giovedì (i posti letto sono 16 in tutto), e saranno seguiti da operatori preparati per testare, in quei primi periodi temporanei, step di vita e di lavoro indipendenti dal contesto familiare.
Con la prospettiva di renderli permanenti. Dal venerdì alla domenica infatti “Casa Comune” diventerà – tra qualche mese – una sorta di “B&B sociale” per ospiti che si recano a Napoli per conoscere la sua storia passata e il suo presente impegno sociale. Dalla Fondazione San Gennaro alla Sanità, ai tanti innovativi laboratori sociali oppure i luoghi in cui Antonio Genovesi e Gaetano Filangeri teorizzarono nel Settecento il diritto alla felicità per ognuno. E lo fanno già all’origine, scegliendo un alloggio gestito da giovani con disabilità cognitiva (possibile per la presenza del Consorzio Co.Re e all’Associazione Quartieri Spagnoli) che da inquilini diventano host.