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Il 4 luglio dell’annus horribilis di Biden: il bivio di un presidente in difficoltà

Joe Biden 4 luglio

Ieri in America si è celebrato l’Independence Day. Una festa macchiata dal sangue di una sparatoria, l’ennesima. Sei persone sono state uccise a Chicago in una sparatoria duratane la parata per i festeggiamenti del 4 luglio. Un uomo di 22 anni, sospettato di essere l’autore dell’attacco, è stato fermato dalla polizia. Ad Akron, Ohio, era stato dichiarato lo stato di emergenza. Coprifuoco e festa cancellata dopo le proteste per l’uccisione, da parte di otto agenti, del 25enne afroamericano Jayland Walker. Il secondo 4 luglio da Presidente per Joe Biden non avrebbe potuto essere peggiore. La sue presidenza è al bivio, da quando le cose per l’inquilino della Casa Bianca avevano iniziato a mettersi male proprio lo scorso Independence Day.

Lo scorso 4 luglio

Come ricostruito dall’Associated Press, lo scorso quattro luglio, il presidente Joe Biden aveva riunito centinaia di persone fuori dalla Casa Bianca. Con il coronavirus in ritirata, la Presidenza aveva celebrato un evento impensabile per molti americani l’anno precedente. Sebbene la pandemia non fosse ancora finita, Biden aveva annunciato: “Siamo più vicini che mai a dichiarare la nostra indipendenza da un virus mortale”.

Nel giro di poche settimane, anche alcuni alleati del presidente avevano dovuto ammettere quanto il discorso fosse stato prematuro. Presto l’amministrazione avrebbe appreso che la variante Delta era contagiosa anche per persone già vaccinate. Le mascherine sarebbero tornate, insieme con le restrizioni. La variante Omicron sarebbe arrivata, infettando milioni di persone e provocando il caos durante le festività natalizie.

Biden al bivio

“Speravamo di essere liberi, ma il virus aveva molto di più in serbo per noi”, ha dichiarato Joshua Sharfstein, vice preside della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. Il numero di persone negli Stati Uniti che sono morte a causa del COVID-19 è quasi raddoppiato. Da 600mila a oltre 1 milione nell’ultimo anno. 

Quel discorso di un anno fa ha segnato un bivio per la presidenza di Biden. La pandemia sembrava in declino, l’economia in piena espansione, l’inflazione non stava aumentando. E l’approvazione pubblica della sua performance come presidente era stata solida.

Annus horribilis

La situazione per Biden, che ieri ha celebrato il suo secondo 4 luglio alla Casa Bianca, non potrebbe essere più diversa. Una serie di errori di calcolo e sfide impreviste hanno messo il Presidente di fronte a un verdetto negativo degli elettori. Che a pochi mesi dalle elezioni di midterm rischia di essere nefasto. Anche i problemi che non erano colpa di Biden sono stati carburante per gli sforzi repubblicani per riprendere il controllo del Congresso.

La ripresa della pandemia è stata rapidamente seguita la scorsa estate dalla ritiro precipitoso dall’Afghanistan. Ad agosto i talebani hanno preso il controllo di Kabul, molto più velocemente di quanto l’amministrazione si aspettasse. Anche l’agenda interna Biden ha conosciuto una battuta d’arresto in autunno, per poi arenarsi del tutto a dicembre.

Da Kabul all’Ucraina

L’invasione russa dell’Ucraina alla fine di febbraio ha scandito la seconda parte dell’annus horribilis di Biden. L’aumento mondiale dei prezzi del gas ha innalzato l’inflazione che ha raggiunto il massimo degli ultimi 40 anni. Un altro colpo è arrivato il mese scorso, quando la Corte Suprema ha ribaltato il diritto costituzionale all’aborto della sentenza Roe v. Wade. Quindi ha ridotto la capacità dell’Agenzia per la protezione ambientale di regolare le emissioni di gas serra.

Improvvisamente, l’abbrivio iniziale si è trasformato in stallo. Continui choc hanno causato revisioni di un’agenda, sempre più vittima delle circostanze. Biden ha firmato nuove restrizioni sulle armi dopo i massacri a New York e in Texas, e sta guidando un investimento sella sicurezza europea. Ma ha strumenti limitati a sua disposizione per affrontare altre sfide, come l’ aumento dei costi e l’erosione dell’accesso all’aborto.

I sondaggi preoccupano

L’ultimo sondaggio dell’Associated Press mostra che l’indice di approvazione del Presidente rimane al 39%. Il punteggio più basso da quando è entrato in carica. Joe Biden è precipitato dal 59% di consenso che aveva conosciuto solamente un 4 luglio fa. Solo il 14% degli americani crede che il Paese stia andando nella giusta direzione, in calo rispetto al 44%.