Un boato improvviso ha scosso il cuore della Capitale. La Torre dei Conti, gioiello medievale all’incrocio tra largo Corrado Ricci e via dei Fori Imperiali, è parzialmente franata poco dopo le 11:30 di lunedì 3 novembre, sollevando una nuvola di polvere che ha avvolto l’area archeologica e i tantissimi passanti.
Soccorsi in condizioni estreme
Sul posto sono accorse subito tre squadre dei Vigili del Fuoco, dotate di autoscale e nuclei speciali, per tentare di salvare gli operai coinvolti nel cantiere in cui erano in corso lavori di restauro. Il bilancio è purtroppo molto grave: tre operai sono stati tratti in salvo, uno dei quali ricoverato in codice rosso al San Giovanni, mentre Octay Stroici, 66 anni, è rimasto sotto le macerie per più di undici ore. Estratto vivo attorno alle 22:36, è arrivato in arresto cardiaco all’ospedale, dove purtroppo è deceduto dopo poco. La premier Giorgia Meloni ha espresso “profondo dolore e cordoglio” per la scomparsa dell’operaio, rivolgendosi alla famiglia, ai colleghi “e a tutti coloro che gli erano vicini”. Anche il sindaco Roberto Gualtieri ha affermato: “A nome di Roma Capitale e mio personale, rivolgo un pensiero commosso alla sua famiglia, ai colleghi e a tutti coloro che gli erano vicini”. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha dichiarato: “Piangiamo la morte di Octavian Stroici… Octavian non è rimasto solo nemmeno per un istante: oltre ai Vigili del Fuoco, le istituzioni nazionali e romane… hanno partecipato fino all’ultimo al tentativo di salvarlo.”
Le cause e le indagini
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disastro colposo dopo il cedimento della torre. Gli inquirenti hanno disposto tutte le consulenze tecniche necessarie per ricostruire con esateza la dinamica, accertare le cause del crollo e la stabilità delle mura. L’edificio rimane sotto monitoraggio costante anche dall’alto, grazie ai droni attivati per valutare ulteriori rischi. Un secondo crollo, avvenuto attorno alle 12:50, ha obbligato i soccorritori ad allontanarsi momentaneamente per mettere in sicurezza la zona. L’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio ha dichiarato: “Sarà oggetto di varie valutazioni tecniche, di periti, e immagino che anche il tribunale farà la sua parte, come è giusto che sia. Aspettiamo solo i rilievi tecnici oggettivi per capirlo e capire le reali condizioni della Torre che appaiono molto precarie”.
I lavori: un progetto per il futuro
Al momento del crollo la Torre dei Conti era chiusa dal 2006 e oggetto di un delicato intervento di restauro, finanziato con quasi 7 milioni di euro dai fondi Pnrr nell’ambito del progetto Caput Mundi. Lo scorso agosto il sindaco Gualtieri aveva illustrato il progetto: “Proseguono gli scavi nel Giardino di Largo Corrado Ricci e il restauro della Torre dei Conti, destinata a diventare un centro culturale con aule studio e una terrazza panoramica… Roma si rigenera e continua a regalare bellezza”. L’assessore Smeriglio aggiunge: “Il lavoro – coerente e coordinato tra il comune e il governo – di rifacimento complessivo di tutta l’area centrale tra i Fori Imperiali, l’area intorno al Celio, l’area intorno al Circo Massimo, un progetto ambizioso che prevede 113 interventi… Mettere in sicurezza l’area, che è un’area di pregio, in cui passano centinaia di migliaia di turisti, di cittadini romani… rimane l’obiettivo”.
Priorità alla sicurezza e alla verità
Nel frattempo, come riferito dalle autorità, sono state sgomberate anche le abitazioni e le attività adiacenti alla Torre per tutelare la popolazione. “In queste prime ore… abbiamo affrontato un’emergenza e lo abbiamo fatto tutti insieme”, sottolinea ancora Smeriglio. Ora si attendono i risultati delle perizie per accertare lo stato dell’arte della struttura e degli interventi in corso al momento del crollo. Solo dopo si potrà valutare la ripresa dei lavori, anche alla luce del naturale sequestro dell’area ordinato dalla magistratura.
