Home Primo Piano Beppe Grillo da Fazio è il nulla di cui “si deve” parlare oggi. Era più rilevante Elodie nuda…

Beppe Grillo da Fazio è il nulla di cui “si deve” parlare oggi. Era più rilevante Elodie nuda…

Beppe Grillo da Fazio è il nulla di cui “si deve” parlare oggi. Era più rilevante Elodie nuda…

Beppe Grillo come Elodie nuda. Anzi, oramai meno rilevante sotto ogni aspetto. Il nulla su cui si deve pur far polemica, esprimere opinioni perché, nel male e nel male, è l’argomento del giorno. Record di ascolti per Che Tempo Che Fa, l’ospitata del comico ligure che si è tragicomicamente prestato alla politica, è durata un’ora. Un’ora di delirio tra orgasmi dei maiali, Luigi Di Maio traditore e Giuseppe Conte “bell’uomo che sa l’inglese”. Niente di diverso da quanto si potrebbe sentire in una qualunque bocciofila di provincia, per bocca dei vecchietti col bianchino compresi in un torneo di burraco. Non sono mancati gli affondi, è pur vero, ma sono stati fiacchi, superficiali, un pour parler da RSA. “Io leggo tanto, per questo riesco a mettere insieme tante informazioni”, si bulla Beppe Grillo. E invita quelli della sua generazione a fare lo stesso. Ok. Ma lui intanto informa? No. Dissacra? Nemmeno. Manda a fancul0? Insomma. Tra le righe, solo l’avvocato Buongiorno, “rea” di difendere la ragazza che accusa suo figlio di stupro. Più ad personam di Berlusconi, insomma. Che finaccia. Che mesta finaccia davvero. Solidarietà ai giornalisti che, da cotanto monologo delirante – e irrilevante – da iersera si affannano a tirar fuori titoloni acchiappaclick. Un lavoro usurante.

Beppe Grillo ha fallito: oggi Elodie nuda è più rilevante di lui

Beppe Grillo ha fallito. E lo sa anche lui. Forse per questo da secoli non si faceva vedere in tv. Fatte salve le tournèe teatrali (che le palanche son pur sempre palanche), mai un fiato mediatico negli ultimi anni. Per via della vergogna d’esser stato il papà del Movimento 5 Stelle. Non biasimeremmo. Affatto. La faccenda del figlio accusato di stupro, poi, è stata pietra tombale su tutta la hybris che il comico ligure pur aveva di esprimersi, di dare fastidio, di procedere in direzione ostinata e contraria. “Perché sei sceso in politica?”, gli chiede Fazio, impietosito. Impietosito al punto da porre una domanda, cosa a cui, è noto, in genere rifugge come i vampiri dagli specchi. Beppe Grillo inizia a rispondere ma poi la butta in caciara e parte a delirare sugli orgasmi dei maiali che durano 30 minuti, manco fosse lo YouTuber BarbaScuraX. Scienza brutta, oratoria perfino peggiore. Solo che oggi tocca parlarne, scandagliare il video del monologo alla ricerca di qualcosa che possa fare titolo. Perché è di questo che, si pensa, voglia sentir discutere la gente. Peggio, è di questo, di Beppe Grillo, che chi vive e lavora in redazione, ritiene che la gente parli. Ma quando mai? Se proprio, le persone al bar stanno ancora a Elodie nuda. Elodie nuda, tra l’altro, 100 volte più in grado di smuovere un qualunque dibattito vagamente politico rispetto al comico ligure, oramai. Tocca ripeterlo: che finaccia. Che mesta finaccia, proprio.

 

Beppe Grillo e l’attacco a Bongiorno: la conferma della (sua) fine

“C’è questo avvocato che è anche presidente della commissione Giustizia e senatrice della Lega. Fa comizietti davanti ai tribunali, dove c’è una causa a porte chiuse… E’ inopportuno”. Così Beppe Grillo svelena contro Giulia Bongiorno, legale della ragazza che gli ha accusato il figlio di stupro. Una faccenda su cui chiunque dotato di buonsenso avrebbe sorvolato: impossibile, al momento, uscirne bene. Anche questo ha perso Beppe Grillo: la capacità di discernere cosa sia appunto “opportuno” dire e cosa, invece, proprio per niente. Scheggia impazzita televisiva fin dagli anni Ottanta, ha sempre interpretato l’errore di sistema, l’unica voce fuori dal coro in grado di spettinare davvero la permanente delle sciure benpensanti. Come il buon nome dei politici. Criticava ferocemente Silvio Berlusconi perfino quando era nel cast di programmi Mediaset, in prima serata. Lo faceva perché era dissacrante, sì, ma soprattutto divertente. Riusciva a dire tutto perché sapeva come dirlo. Un mezzo miracolo. Ma pure tutto intero. Oggi di quel leone lì è rimasta solo la bianchissima criniera. Ruggisce a vanvera, non dicendo nulla. Mentre Fabio Fazio lo guarda con la tenerezza accondiscendente che si riserva agli anziani che, dopotutto, hanno un’età, mica puoi mettertici a discutere sul serio. Ed è questo, lo ricordiamo, il momento televisivo più visto della trasmissione di Nove. Che mesto tempo che fa.