Home Sports Olimpiadi Milano-Cortina 2026, le cose si stanno terribilmente complicando

Olimpiadi Milano-Cortina 2026, le cose si stanno terribilmente complicando

Olimpiadi Milano-Cortina 2026, le cose si stanno terribilmente complicando

Sotto uno strano silenzio da lunedì a mercoledì Milano ha ospitato una delegazione del Cio venuta ad ispezionare i lavori in corso in vista delle olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Per trovare resoconti bisogna spulciare pagine e pagine di quotidiani, diciamo scavando in fondo. Nessuna menzione invece sui siti o nei notiziari tv. E verrebbe da dire: «meno male». Perché le cose, inutile girarci troppo attorno, si stanno terribilmente complicando.

Le dichiarazioni dei presenti alla conferenza stampa di fine ispezione

Basta ad esempio leggere, senza nemmeno troppo interpretarle, alcune dichiarazioni dei presenti alla conferenza stampa di fine ispezione. Su tutte quella del Presidente del Coni, Giovanni Malagò: «siamo al 14 dicembre 2022, sono passati 3 anni e 4 mesi: ho incontrato 4 governi, 4 soggetti diversi al ministero. E’ come fare una maratona, scegliete voi con quali pesi. Oggi è tutto molto chiaro, finalmente c’è un Governo a bordo della governance Milano-Cortina. Diciamo che ci siamo mangiati la dote: avevamo scelto di fare un dossier con l’Olimpiade dei territori, il 90% degli impianti era già realizzato, ora pancia a terra e lavorare». Traduzione: siamo messi male. Le Olimpiadi cominciano tra 38 mesi, ne sono passati 42 da quando ci sono stati assegnati; non c’è più tempo da perdere altrimenti sarà una figuraccia Olimpica.

Olimpiadi, Il numero 1 dello sport italiano mette le mani avanti e scarica colpe e responsabilità sul governo

Certo, il numero 1 dello sport italiano mette le mani avanti e scarica colpe e responsabilità sul governo ed i suoi continui cambiamenti. La realtà è che se c’è stato fino ad oggi un freno quello è dovuto al fatto che i troppi interlocutori presenti (Palazzo Chigi, Ministero dello Sport, Coni, Regione Lombardia, Regione Veneto, Comune di Milano) hanno più pensato a mettere persone di loro gradimento nei posti di comando che a lavorare. Tanto poi, come ci insegnò Expo (chiedere a Beppe Sala) , 10 minuti prima dell’apertura dei cancelli l’area era una sorta di cantiere aperto con decine e decine di addetti ad ultimare opere che dovevano essere finite da mesi.

Olimpiadi, fortuna vuole che il Cio non ha alcuna intenzione di sgridare nessuno

Fortuna vuole che il Cio non ha alcuna intenzione di sgridare nessuno: nessuna lamentela da parte dei membri della delegazione, nessuna dichiarazione forte. Anzi, solo sorrisi e frasi di circostanza. Ma non scambiate tutto questo per tranquillità. La preoccupazione c’è ma è altrettanto chiaro a tutti che non esiste un’alternativa. Ormai queste enormi manifestazioni sportive hanno costi elevatissimi (chiedere al Qatar e ai loro 200 mld di dollari per il mondiale) e non c’è più la fila di paesi pronti ad ospitarle. Così sarà sicuramente Milano-Cortina ma di fatto siamo ancora fermi al km 1 della maratona di cui parla Malagò. Lo dimostrano le dichiarazioni, tutte al futuro, legate alle opere ed ai cantieri. Una serie di «faremo…», «costruiremo…» e «sistemeremo…» da fare paura.

Su tutte il sistemeremo San Siro che più che agevolare le cose le complica

Su tutte il sistemeremo San Siro che più che agevolare le cose le complica. Si perché se nel 2019 c’era chi sognava la cerimonia inaugurale nel nuovo stadio di Milano oggi è chiaro che forse per quella data non saranno nemmeno cominciati i lavori, anzi. Forse si sarà deciso di non farlo nemmeno lo stadio nuovo. E, dato che il fronte di chi si oppone alla nuova struttura da tempo chiede la sistemazione del Meazza ecco che i lavori necessari per le Olimpiadi diventano la scusa perfetta per poter dire: «già dobbiamo sistemarlo per l’inaugurazione, sistemiamolo del tutto e addio stadio nuovo».

Olimpiadi Milano-Cortina 2026, le prime parole ufficiali di Andrea Varnier

Ps. C’era anche molta curiosità per vedere e sentire le prime parole ufficiali del nuovo ceo di Milano-Cortina, Andrea Varnier. Eccole: «Credo che sia un gran privilegio per me – ha dichiarato quest’ultimo -, è un grandissimo onore e ho un gran senso di responsabilità. Ci metterò tutto il mio entusiasmo per questo grande evento. In queste tre giornate ho incontrato tante persone che hanno lo stesso spirito per l’organizzazione delle Olimpiadi. Sento spesso il ministro Abodi, ogni giorno c’è un consiglio. Mi sta dando molta fiducia, il rapporto è molto buono. E’ importante la protezione del Governo alle nostre spalle. Dobbiamo pensare ad un evento importante per tutto il paese, l’obiettivo è coinvolgere l’intero Paese, gli imprenditori e le aziende per accompagnarci in questo percorso».

Inutile dire che era difficile aspettarsi di più da chi si è appena messo al timone di una barca impazzita. Ma, davvero, siamo a frasi fatte che non fanno ben sperare.