Home Sports La Serie A in mano alle criptovalute. Accordi da centinaia di milioni, non senza rischi

La Serie A in mano alle criptovalute. Accordi da centinaia di milioni, non senza rischi

La Serie A in mano alle criptovalute. Accordi da centinaia di milioni, non senza rischi

E’ uno dei pochi settori che manda segnali di apertura e che, in un momento di crisi, ha scelto il calcio come veicolo su cui investire. Anche se i rischi esistono e non tutto quello che luccica oggi è necessariamente oro. Per la Serie A italiana il mondo delle criptovalute è un business da oltre 200 milioni di euro, legato non solo ai marchi in vista sule magliette ma anche a una serie di partnership che devono svilupparne le potenzialità digitali andando ad allargare la fan base. Con quali risultati? Per ora difficili da quantificare, ma serve tempo e pazienza oltre a una dose di rischio che le stesse società si assumono legandosi a un settore in cui la variabilità è all’ordine del giorno.

L’Ingter ha abbandonato Pirelli per Digitalbits

Fin qui, però, nessuno è rimasto con il cerino in mano e anche le notizie relative a possibili problemi dell’Inter a incassare le somme pattuite un anno fa con Digitalbits, allora sponsor di manica e da qualche settimana passata direttamente a sponsor di maglia, sono state smentite. Il club degli Zhang nel 2021 ha abbandonato la storica sponsorizzazione con Pirelli, ormai non remunerativa in valore di mercato, per sposare prima Socios e poi Digitalbits che resterà per quattro stagioni versando in tutto 85 milioni di euro, in un accordo comprendente anche la cessione di diritti digitali necessari per l’attività stessa dell’azienda.

Anche la Roma dei Friedkin dal 2021 si è mossa verso questa direzione

L’Inter non è la prima e, forse, non sarà l’ultima. Anche la Roma dei Friedkin dal 2021 si è mossa verso questa direzione e l’intesa con la stessa Digitalbits (durata triennale) contiene al suo interno un sistema a salire in cui una parte dei pagamenti saranno effettuati in criptovalute. Una sorta di scommessa condivisa. La Lazio nella scorsa stagione si è legata a Binance (30 milioni per due anni e possibilità di proseguire nel rapporto) con buona pace delle polemiche sull’affidabilità dell’azienda di criptovalute e dei sogni dei tifosi biancocelesti che hanno immaginato un impossibile ribaltone alla guida del club, in mano a Lotito.

Accordi hanno riguardato anche il Milan, logo BitMex sulla manica, la Juventus con Bitget da 12,5 milioni in due anni, il Napoli con Floki e l’Udinese. Non è difficile immaginare che nei prossimi mesi anche altri si butteranno sul mercato delle criptovalute, anche perché la Serie A continua a scontare il divieto di raccolta dal mondo del betting con mancati incassi che la Figc ha stimato in oltre cento milioni di euro a stagione.

Le sponsorizzazioni non sono tutto

Le sponsorizzazioni non sono tutto, però, nel rapporto sempre più saldo che si sta sviluppando intorno al digital. La cifra di 200 milioni di euro è infatti quella legata alle sole partnership tradizionali, con sponsorizzazione della maglia o di parte di essa; se si allarga il discorso agli accordi sui cosiddetti ‘fan token’, i pass digitali attraverso i quali i tifosi possono accedere a contenuti e attività riservate, il totale sale a circa 250 milioni di euro. Qui a scommettere sono in due, perché anche le aziende che li producono e gestiscono stanno cercando di comprendere a fondo il potenziale di un mercato che, secondo alcune stime, avrebbe generato nei primi mesi della scorsa stagione ritorni in Europa per 300 milioni di euro.

Nel 2021 sono stati sei i club italiani ad essersi affidati a Socios.com

Nel 2021 sono stati sei i club italiani ad essersi affidati a Socios.com (sponsor dell’Inter) per cercare di sviluppare il proprio rapporto con i tifosi: Inter, Juventus, Milan, Napoli, Roma e Bologna. Altri si sono rivolti a Sorare (Milan e una fetta del calcio tedesco e spagnolo) mentre la Lega Serie A ha intrapreso un cammino nel mondo degli Nft, i “non fungible token” che hanno la stessa funzione: Crypto.com è divenuta partner della Lega per Var e Goal Line Technology. Una bolla che cresce e che il pallone italiano spera non sia destinata a scoppiare.