Home Sports Mercato Milan, con Donnarumma lo strappo finale. Il rinnovo non c’è

Mercato Milan, con Donnarumma lo strappo finale. Il rinnovo non c’è

Mercato Milan, con Donnarumma lo strappo finale. Il rinnovo non c’è

Lo strappo tra Donnarumma e il Milan, doloroso e tutt’altro che clamoroso, segna un punto di non ritorno e un segnale che il mondo del calcio proverà a recepire in questo tempo di crisi. Se è vero che non c’è mai stata trattativa per il rinnovo di contratto e che andare via a parametro zero è certamente un affare per il portierone e per il suo agente, Mino Raiola, non c’è dubbio che tempi e modi scelti dal Milan per scaricare il suo numero ‘99’ mettano il club in una posizione di forza agli occhi dei suoi tifosi e non solo. Per tenere Donnarumma il fondo Elliott avrebbe dovuto mettere in conto di sborsare una maxi commissione (si sussurra 20 milioni di euro) e uno stipendio da miglior portiere del mondo per un tempo non troppo lungo: in sostanza coprire d’oro un ragazzo su cui ha investito anni e denaro per farlo nascere e crescere come calciatore e restare sotto scacco (ricatto?) del suo potente procuratore.

Donnarumma, il Milan dice basta

Il Milan e la sua proprietà hanno scelto di tagliare il nodo. Ciao Gigio e avanti il prossimo, che non è uno passato per caso sotto Casa Milan ma un giovane portiere nel giro della nazionale francese che sbarca a Milano a condizioni economiche accettabili e che rappresenterà il futuro. Sarà più o meno bravo di Donnarumma? Probabilmente meno forte, ma comunque sufficiente per proseguire nel percorso di crescita impostata dal fondo e che ha portato al ritorno in Champions League al culmine di una stagione straordinaria.

Il segnale ai tifosi di Paolo Maldini

Il segnale è forte e risponde alla strategia della famiglia Singer, messa in atto da Maldini e dagli altri dirigenti: rifiutare di rimanere prigionieri delle logiche da vecchio calcio, quello in cui gli agenti fanno anche gli scout di mercato, suggeriscono o impongono i colpi, ne gestiscono le carriere, li muovo o li fanno rinnovare per arricchire il proprio conto in banca oltre a quello degli assistiti. Giochini che nel 2020 di pandemia, con i bilanci dei club in ginocchio, hanno dirottato nei portafogli dei procuratori di tutto il mondo centinaia di milioni di euro, denaro di fatto uscito dal circuito del calcio e non più investibile per mandarlo avanti.

Niente rinnovo per Donnarumma, che ora è sul mercato

Nei mesi scorsi i messaggi erano stati lanciati e fino all’ultimo il Milan ha pensato e sperato che Donnarumma si sedesse al tavolo per discutere l’offerta da 8 milioni netti per 5 anni ritenuta, invece, nemmeno commentabile perché non lasciava al clan la possibilità di riproporre lo schema a breve. Da qui l’addio.

Donnarumma potrà scegliere ora la nuova squadra e molto probabilmente troverà chi è disposto a dargli più soldi e girare le dovute commissioni al suo agente. Non c’è nulla di immorale o illegale, ma è difficile non pensare che la scelta del Milan sia stata la più corretta in un’ottica di medio e lungo periodo. L’onda lunga della crisi farà sentire ancora i suoi effetti, la rinascita è lontana da arrivare e l’unica strada che hanno le multinazionali del calcio è abbassare i costi, renderli flessibili, tagliare tutte le spese inutili. Come quelle derivate da un rapporto professionale divenuto col passare delle settimane un teatrino imbarazzante e surreale, giocando con i sentimenti di chi il Milan lo ama davvero e non solo per inseguire qualche benefit in più.