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Davide Lippi sale in cattedra con il libro “Il calcio del futuro”

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Da che pulpito viene la predica, è proprio il caso di dirlo. L’autocelebrazione è sempre pericolosa, a maggior ragione in un momento fatuo e rutilante come quello del pallone caratterizzato dall’assenza di fedeltà e vere certezze. Fidarsi è bene, non fidarsi meglio: il mantra che serpeggia nei corridoi del calciomercato è il medesimo da anni. E non fa sconti a nessuno. Per questo motivo ci appare bizzarra quanto avventata la scelta di un quarantenne (ex figlio di papà della banda Gea con Moggi jr e Geronzi jr…) come Davide Lippi di ergersi a insegnante degli altri procuratori con il libro, scritto a quattro mani con il socio della sua agenzia (Reset Group) Carlo Diana, sul come si debba fare gli agenti. Da qualche giorno è appunto uscita in libreria la pubblicazione denominata “Il calcio del futuro, come scoprire e gestire i campioni di oggi e di domani”.

Una sorta di vademecum in cui Lippi insegna e svela i trucchi del mestiere per diventare un super procuratore calcistico. Facile dirlo da chi è cresciuto nel mondo del pallone, avendo il papà allenatore della Juve e quindi una corsia preferenziale di partenza rispetto a chi viene dal nulla e parte gestendo ragazzini di Eccellenza. Un atto quasi di superbia visto che oggi il figlio dell’ex Ct della Nazionale Campione del Mondo a Germania 2006 non vanta più di 10 giocatori in Serie A.

Davide Lippi libro, esce “Il calcio del futuro”

Insomma, sicuramente è un valido professionista, ma non stiamo parlando di un manager che domina il mercato negli ultimi anni. Il che stride appunto con la scrittura di un libro così autoreferenziale. La celebrazione però rischia di durare poco, visto che – fatalità del destino – Lippi proprio in contemporanea all’uscita del libro ha perso il suo principale assistito come valore di mercato (circa 30 milioni di euro, dati Transfermarkt).

Parliamo dell’esterno offensivo Matteo Politano, che nei giorni scorsi ha scelto di interrompere il rapporto di lavoro con Lippi e la sua agenzia dopo oltre un decennio. Politano – raccontano i bene informati – si sentiva insoddisfatto per la gestione del procuratore viareggino, reo – a detta dell’ex Inter e Roma – si essere poco presente e sul pezzo nella gestione delle vicende quotidiane. Guardando i social dove Lippi questa estate spesso appare presenza fissa nelle località più glamour (Ibiza, Forte dei Marmi ecc), si potrebbe pensare che l’esterno romano sia stato un po’ trascurato. In realtà però – come sempre – la questione è di natura economica.

Il bigino per gli aspiranti agenti

Il casus belli sarebbe, infatti, lo stipendio percepito in azzurro da Politano: appena 1,9 milioni a stagione. La metà di quanto incamera ogni anno la sua riserva Lozano (gestito da Mino Raiola). Da mesi il numero 21 azzurro aspetta un adeguamento del salario mai arrivato. Una colpa imputata con forza a quello che è ormai il suo agente. E così è arrivato il clamoroso strappo, che può avere anche un effetto boomerang sulle vendite in libreria del bigino per gli aspiranti agenti. D’altronde farsi dare lezioni da chi non sa tenersi stretto il suo miglior calciatore non appare il biglietto da visita ideale per un procuratore.