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Antonio Conte litiga con la giornalista di Prime dopo l’eliminazione dalla Champions League

Antonio Conte

Antonio Conte non ha gradito alcune domande nel post partita contro il Milan. Il suo Tottenham è uscito dalla Champions League dopo le due gare contro i rossoneri che proseguono con un 1 a 0 e uno 0 a 0 a San Siro.

Antonio Conte litiga con la giornalista di Prime

Antonio Conte ha avuto qualche problema nel post partita dopo l’eliminazione dalla Champions League con il suo Tottenham con il Milan che va avanti nella competizione. Intervistato da Alessia Taquinio per Amazon Prime alla domanda “Allenatore vincente, che però è fuori dalla Champions” ha risposto così l’allenatore: “Perde la squadra, non io. Bisogna parlare della squadra e del lavoro che si fa, non è che perdo o vinco io. Mi fa sorridere questa domanda”.

Poi, ecco un’altra domanda scomoda: “Ha ancora voglia di restare sulla panchina del Tottenham”. Conte ha risposto con queste parole: “Non ti facevo così cattiva. Continuo a lavorare col Tottenham, rispetto il contratto. Dirò la mia, ho un contratto in scadenza e vediamo come finisce la stagione. Magari mi mandano via prima che finisca la stagione. Per un allenatore conta lavorare e cercare di alzare l’asticella. È più semplice portare il livello da medio a buono, è più difficile di lì in po”.

Eliminazione dalla Champions League per il suo Tottenham

Il Tottenham dopo le due partite contro il Milan è uscito dalla Champions League. Così Conte ha analizzato la gara a San Siro finita 0 a 0. “È una squadra che sicuramente deve lavorare tanto per diventare competitiva a livelli importanti come devi essere qui in Premier League c’è un bel po’ di strada da fare. Abbiamo cominciato un percorso, sono qui da 14 mesi, lo scorso anno siamo stati eliminati ai gironi della Conference League perdendo con squadre come il Vitesse, Pacos de Ferreira. Uno step lo abbiamo fatto, abbiamo perso contro la squadra campione d’Italia, noi non avevamo vinto niente, non vinciamo niente da tempo. Con un miracolo lo scorso anno siamo passati dal nono al quarto posto, perché abbiamo vinto 10 partite su 14. Non si cambia in 14 mesi”.

Infine, sulla preparazione del match: “L’avevamo preparata diversamente nella circolazione della palla, nel primo tempo abbiamo fatto molta fatica. Ci fermavamo e tornavamo indietro. Non è questione di qualità ma di fare step di crescita per alcuni calciatori anche di personalità in questo tipo di partite. Abbiamo affrontato il Milan con defezioni importanti anche se non può essere una scusa. Nelle due partite la qualificazione l’abbiamo persa all’andata”.