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Tommasi-Vannacci, lo scontro tra ego se lo aggiudica il generale

Tommasi-Vannacci, lo scontro tra ego se lo aggiudica il generale

Perché questo articolo potrebbe interessarti? Fanpage pubblica una intervista al generale Vannacci realizzata da Saverio Tommasi e nel confronto ad avere la meglio è il militare, anche se il giornalista si loda (e si imbroda)

Saverio Tommasi, giornalista di Fanpage e scrittore, è molto attivo sui social. Appartiene al ristretto circolo dei “grilli parlanti” del web (Tosa, Checchi e altri) che si nutrono di certezze da dispensare come verità assolute ai follower.

L’intervista di Vannacci a Fanpage

Sarà perché chi scrive, nella propria vita, l’unica certezza che ha acquisito è di calzare il quarantadue di scarpe, ci ha incuriosito l’intervista che Tommasi ha fatto al generale Roberto Vannacci.

Non condividiamo pressoché nulla di quanto scritto da Vannacci nel suo Il mondo al contrario, ma leggendo le domande poste da Tommasi e le risposte date nell’intervista a cui ci riferiamo, il giornalista di Fanpage (che in quanto a ego, col generale se la gioca alla pari) non ne esce benissimo.

Vannacci ripete quello che ha sempre detto

“Ho incontrato il Generale Vannacci per chiedergli cosa farebbe se avesse un figlio gay. E il probabile candidato a capolista con la Lega in Europa ha risposto che proverebbe a farlo diventare eterosessuale“, si legge nel sommario che riassume il contenuto dell’intervista (ovviamente, come sempre, Tommasi ha girato il video).

Alla sua domanda introduttiva (“Buongiorno, generale Vannacci, se avesse un figlio gay?), il militare ha risposto “Non avrei nessun problema, lo supporterei nelle sue attitudini”.

Il maestrino Tommasi alla caccia dell’errore da matita blu

Tommasi, da buon maestrino del politicamente corretto, lo coglie in “fallo” e avverte la prima crepa: “Voleva dire nel suo orientamento”. Vannacci ringrazia per la correzione, dopodiché ripete quello che ha scritto nel suo libro (“per quanto possibile lo orienterei verso l’eterosessualità”), dichiarando i propri limiti (“non sono un sociologo e non ho fatto neanche il corso per fare il genitore…”). Cosa si aspettava l’intervistatore? Che l’intervistato gli annunciasse in esclusiva la sua partecipazione al prossimo Pride? 

Segue tiritera sulle prese di posizione di Vannacci ancora sull’omosessualità e sui migranti con Tommasi che si vanta di aver letto attentamente Il mondo al contrario e sfida il generale a interrogarlo sul contenuto (soffermandosi sull’utilizzo del termine “batacchio” usato da Vannacci – una sola volta – nel libro per indicare l’organo genitale maschile).

Siparietto finale con autoelogio

Infine, domanda di rito sulla probabile candidatura per il generale alle prossime Europee nelle liste della Lega (beh, in effetti, con quel che pensa e scrive Vannacci, è difficile immaginarselo numero uno nelle liste di Potere al popolo) e, per chiudere, la domanda se il generale sta lavorando a un secondo libro.

Ma è nella chiusa dell’intervista che i due ego smisurati finalmente si incontrano – un po’ come in amore, dove dicono che gli opposti si attraggano).

Tommasi: “Grazie generale” (forse noi tra il grazie e il generale un virgola l’avremmo messa). Vannacci: “Grazie a lei, l’ho convinta?”. Il giornalista di Fanpage: “No, però è stata una bella intervista. Arrivederci”.

Visto che c’era, perché non definirla direttamente da Premio Pulitzer?