Home Politics Israele ferma gran parte delle navi della Flotilla, in Italia dilagano le proteste

Israele ferma gran parte delle navi della Flotilla, in Italia dilagano le proteste

Israele ferma gran parte delle navi della Flotilla, in Italia dilagano le proteste

Nella notte tra il 1 e il 2 ottobre, la Marina militare israeliana ha intercettato numerose imbarcazioni della Global Sumud Flotilla dirette a Gaza per portare aiuti umanitari, provocando reazioni immediate su scala internazionale e in Italia. Come racconta Arturo Scotto, deputato Pd a bordo della Karma: “Siamo stati intercettati dalla Marina militare israeliana. C’è stato intimato di proseguire verso il porto di Ashdod, eravamo ormai arrivati a una quarantina di miglia da Gaza”. Secondo Scotto, in acque internazionali sono state condotte “operazioni di polizia fuori da ogni canone di diritto” e “siamo nel pieno di una dimensione illegale”. Le navi hanno così invertito la rotta verso Israele, dove i passeggeri sono stati fermati, identificati e sottoposti alle procedure previste.

I dettagli dell’intervento e le testimonianze degli italiani a bordo

Sono almeno 19 le navi della Flotilla fermate, mentre altre 23 imbarcazioni continuano a navigare verso Gaza. Tra le barche intercettate figurano la Adara, All Inn, Aurora, Captain Nikos, Karma, Morgana, Otaria, Seulle e altre, con a bordo diversi cittadini italiani, tra cui parlamentari e attivisti. La lista degli italiani coinvolti comprende, tra gli altri, Annalisa Corrado, Arturo Scotto, Benedetta Scuderi, Marco Croatti, Saverio Tommasi, Barbara Schiavulli, Paolo De Montis e molti altri.
Marco Croatti, senatore M5S a bordo della Morgana, in un video diffuso sui social ha dichiarato: “Se state guardando questo video, sono stato rapito e portato via contro la mia volontà dalle forze israeliane. La nostra missione umanitaria era non violenta e rispettava il diritto internazionale. Per favore, dite al mio governo di richiedere il mio rilascio immediato e di tutti gli italiani imbarcati”.

L’abbordaggio da parte della Marina israeliana

L’intervento della Marina israeliana, supportata dalla Shayetet 13 e dal Sea Commando, ha previsto tecniche di abbordaggio come l’impiego di fasci di luce accecanti e getti d’acqua maleodoranti. Gli oltre 400 attivisti a bordo sono stati inviati al porto di Ashdod. “Entro il pomeriggio tutti trasferiti ad Ashdod”, ha specificato alla Camera il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, ribadendo che i fermati saranno poi condotti in una struttura a Be’er Sheva e riceveranno assistenza consolare.

Gli attivisti potranno scegliere tra l’espulsione volontaria – che avverrà rapidamente – o una detenzione temporanea in attesa di rimpatrio forzato. Tajani ha sottolineato che “tutti i nostri connazionali sono in buone condizioni” e che sono previste le prime partenze già da venerdì per chi accetterà di lasciare Israele volontariamente. Per chi si opporrà, occorrerà invece attendere il provvedimento della magistratura israeliana, solitamente entro 48-72 ore.

Gaza, mobilitazioni, occupazioni e proteste in tutta Italia

Il blocco della Flotilla ha scatenato una forte risposta sociale in Italia. Studenti e lavoratori si sono mobilitati con occupazioni e manifestazioni in molte città. All’Università Statale di Milano, il collettivo Cambiare Rotta ha lanciato l’occupazione della sede dopo le azioni israeliane: “Come abbiamo promesso, se avessero toccato la Flotilla, avremmo bloccato tutto: così questa mattina, dopo il corteo che ieri ha bloccato la stazione di Milano Cadorna, abbiamo occupato l’università Statale di Milano”.

Anche a Roma, Torino, Bologna e Napoli gli studenti hanno indetto assemblee, presidi e picchetti. “La facoltà di Lettere è bloccata” si legge dai collettivi universitari romani. A Bologna: “Minghetti bloccato perché la Flotilla è stata attaccata”. La mobilitazione è destinata a intensificarsi con lo sciopero generale del 3 ottobre, mentre in molte scuole si organizzano assemblee straordinarie di protesta.

Le dichiarazioni istituzionali e il quadro internazionale

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto alla Camera, ha dichiarato: “Come ampiamente annunciato, una volta in porto ad Ashdod i membri della Flotilla verranno identificati e fermati, per poi essere trasferiti nei giorni successivi con voli charter in Europa”. Tajani ha assicurato: “Su mie istruzioni il consolato a Tel Aviv e il consolato generale a Gerusalemme assisteranno tutti gli italiani, sia al porto sia nelle procedure di rimpatrio”. Ha inoltre ringraziato i parlamentari italiani impegnati su questa vicenda, includendo anche i “qualificati esponenti dei gruppi di opposizione”.

Sul fronte internazionale, Tajani ha richiamato la necessità di un piano di pace per Gaza, che comprenda il disarmo di Hamas, la liberazione degli ostaggi, la cessazione dei bombardamenti e il pieno accesso agli aiuti umanitari.

Conclusioni provvisorie e tensione in aumento

Sebbene l’operazione israeliana sia stata definita “pacifica” e senza atti di violenza, quanto accaduto sulla rotta verso Gaza viene ritenuto “grave” da molti attivisti: “Tutto quello che è accaduto è molto grave”, ribadiscono, sottolineando come le azioni si siano svolte in acque internazionali. Nonostante le rassicurazioni sulle condizioni dei fermati, cresce la preoccupazione tra i familiari, nell’opinione pubblica e tra i movimenti studenteschi, mentre molti attendono notizie dal porto di Ashdod dove è in corso l’identificazione degli attivisti fermati.

Le manifestazioni e le occupazioni nelle università e nelle scuole non accennano a diminuire, preannunciando altri giorni di tensione e mobilitazione, mentre si attendono sviluppi sulla sorte dei fermati e sulle conseguenze diplomatiche dell’operazione israeliana.