Home Politics Hic sunt leones! Le Primarie del PD viste da una stronza

Hic sunt leones! Le Primarie del PD viste da una stronza

Primarie PD, hic sunt leones!

Le Primarie del PD. E chi ci pensava più, oramai? Dopo la sbronza sanremese, l’attenzione degli italiani è stata polarizzata dalla “crisi di stato” dei Ferragnez. Figurarsi chi poteva far caso alle baruffe tra i due contendenti che ambiscono alla Segreteria del Partito Democratico. O di quel che ne resta, insomma. Eppur, contendono. Domenica 26 febbraio 2023 è la data X: chi ritiene, è chiamato al voto, voto che incoronerà Stefano Bonaccini oppure Elly Schlein come nemesi di Giorgia Meloni. Non sapremmo dire quale dei due, tra Fedez e la Giorgessa, stia passando notti meno spensierate, di questi tempi. Come no? Entrambe le campagne elettorali dei baldanzosi candidati si sono contraddistinte per la pressoché totale assenza di carisma o capacità di suscitare, davvero, il minimo interesse. Corre voce, ma forse ce la stiamo inventando, che a seguire le grandi, le irreprensibili Primarie del PD siano stati deputati gli stagisti di redazione di ogni redazione. Non frega niente a nessuno o poco più, insomma. Però, sta accadendo. E allora, già che ci siamo, cerchiamo di capire quale possa essere il minore dei mali. Ben consapevoli che, in ogni caso, sarà del tutto ininfluente rispetto ai destini del nostro Bel Paese e, soprattutto, della Sinistra italiana che permane (e permerrà) in un tragicomico stato comatoso.

Primarie PD: Elly Schlein, l’aspirante anti-Meloni è una Pippa Civata

Primarie del PD, sbadigli e grida. Elly Schlein, classe 1985, è un’ode alla narcolessia. Basta sfogliare il suo profilo Instagram per rendersi conto, già al primo impatto, che qualcosa non funziona. Prima di tutto, a livello comunicativo. La nostra piazza estenuanti dirette (che poi salva pure nel feed!) in cui per i primi 35-40 minuti si presenta a noi come una hostess di volo: si impegna a spiegare, fin nei minimi dettagli, tutte le informazioni su come, quando e dove votare. Con una proprietà di sintesi da far rimpiangere la lettera alla se stessa bambina di Chiara Ferragni sul palco dell’Ariston. In comune con l’imprenditrice digitale più chiacchierata di Instagram, però, Schlein ha soltanto l’irresistibile (?) superficialità dei contenuti. Incarna precisamente tutto ciò che la Sinistra crede che la gente voglia da un partito che si possa definire tale: come l’ultimo dei ciellini, ripete slogan basati, però, non sulle parole di Don Giussani, ma sugli hashtag in trend tra giovani e giovanissimi. In buona sostanza, è una Pippa Civata. Et voilà, #Donna, #Zan #LGBTQIA+. Lavoratori? Tiè! In più, gesticola come se uno sciame di formiche rosse le stessero pungolando ogni centimetro di pelle mentre espone le proprie banalità ai potenziali elettori. Cosa che spinge quegli stessi potenziali elettori a fare il tifo per le suddette formiche rosse.

Primarie PD, Elly Schlein promette: “Se vinco, vado dal parrucchiere”

Primarie PD, Elly Schlein è in vena di grandi annunci. Ma, prima di occuparcene, una premessa: sappiamo bene quanto, di questi tempi, sia scivoloso mettersi a criticare una donna, in quanto tale, a prescindere da ciò che dice, fa o pensa. Eppure, ci accingiamo con coraggio a farlo ugualmente. Cosa ha fatto più notizia riguardo a Schlein negli ultimi giorni? Una sublime dichiarazione: “Se vinco, andrò dal parrucchiere a farmi tingere di rosso una ciocca di capelli”. Ohibò. E al popolo? Non resta sperare in un po’ di balayage. L’anti-Meloni, giunta alle ultime caldissime ore pre-elezioni, punta tutto sull’hair-styling, forse incapace di notare come la Giorgessa dia l’idea, per fortuna, di essere una che non si sia mai soffermata sulla colorazione della propria chioma. O almeno, si è risparmiata pubblici proclami in merito. Meloni non è una donna, non è un uomo. Meloni, piaccia o non piaccia, è. Schlein, con quelll’aria perennemente sciatta da “donna non a sua disposizione”, forse un giorno sarà. Ma di certo, non oggi.

 

Primarie PD, Stefano Bonaccini: Sympathy for the Devil

Primarie PD, passiamo al secondo e ultimo candidato alla Segreteria, Stefano Bonaccini. Anche qui, basiamoci sulla dichiarazione del prode sinistrorso che ha fatto più rumore in questa campagna elettorale. E che è la seguente: “Giorgia Meloni non è fascista. La considero un’avversaria, mai una nemica”. Il Signor Presidente del Consiglio ricambia la cortesia, annunciando che voterà per lui alle Primarie. Che bella coppia! Oppure no? Intanto, Bonaccini può vantare almeno un record personale: è riuscito a essere l’unico candidato uomo in grado di attirare l’attenzione dei media non per ciò che dice, bensì per il proprio aspetto fisico (beninteso, “scelto da mia moglie” perché le donne lo sanno, signora mia #empowerment). Approfondiamo…

Primarie PD, Stefano Bonaccini e il sopracciglia-gate

Alle Primarie del PD, tra i due contendenti, il terzo gode. Dimostrando, per altro, molto più carisma di entrambi. Stiamo parlando delle sopracciglia di Stefano Bonaccini, attorno alle quali si aggira un mistero che ha interessato perfino le pagine di Novella 2000. Sono naturali? Oppure l’aspirante Segretario se le è fatte tatuare? E se si trattasse solo di una laminazione, magari quotidiana, tramite opportuna pinzetta? Solo la signora Bonaccini, che cura il look del marito grandi occhiali a goccia compresi, detiene le risposte a tali quesiti. Quesiti, a pensarci un attimo, ben ridicoli a un passo dalle elezioni. Ma tant’è. Tra capatine dal parrucchiere e eye of the tiger posticcio, così è messa la sinistra (vabbè, il Partito Democratico) a poche ore dalla proclamazione del nuovo leader. Leader che sarà chiamato a fare strenua opposizione al Signor Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Hic sunt leones.