Home Politics Quirinal Game, ecco il sondaggio tra i Grandi Elettori: Silvio in testa ma non basta

Quirinal Game, ecco il sondaggio tra i Grandi Elettori: Silvio in testa ma non basta

Quirinal Game, ecco il sondaggio tra i Grandi Elettori: Silvio in testa ma non basta

Silvio Berlusconi favorito per la corsa al Quirinale. È il risultato inaspettato di un sondaggio esclusivo realizzato dal Centro Studi Inrete la scorsa settimana in collaborazione con Kratesis su un campione di 97 deputati, senatori e delegati delle Regioni chiamati ad eleggere il prossimo Presidente della Repubblica. Circa il 10% dell’elettorato che da lunedì 24 gennaio sarà coinvolto in prima battuta nella partita del Colle.

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Quirinale, il sondaggio esclusivo fra 97 Grandi Elettori

Il campione è rappresentato per un 63,22% da onorevoli della Camera dei Deputati, 28,74% senatori di Palazzo Madama e il restante 8.05% i delegati fra i 58 delegati regionali. Il 70% degli intervistati in forma anonima sono uomini e il 30% donne, appartenenti a tutti gli schieramenti politici e i partiti anche se non perfettamente proporzionali al peso specifico nei due rami del Parlamento: Coraggio Italia, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Italia Viva, Lega, Liberi e Uguali, Movimento Cinque Stelle, Partito democratico, Gruppo Misto e Autonomie. Gli sono stati sottoposti 13 nomi “quirinabili”, inclusa la possibile rielezione dell’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella, lontana dalla sue intenzioni ma che continua ad aleggiare sulla politica italiana. I nomi sono quelli di Giuliano Amato, Silvio Berlusconi, Marta Cartabia, Maria Elisabetta Alberta Casellati, Pierferdinando Casini, Mario Draghi, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Gianni Letta, Letizia Moratti, Marcello Pera, e Paola Severino.

Favorito Silvio Berlusconi davanti a Mario Draghi e Sergio Mattarella

Il sondaggio, che è stato svolto prima dell’esito del vertice di centrodestra, ha rilevato come “favorito” Silvio Berlusconi con il 45% delle risposte del campione (hanno risposto i due terzi alla prima domanda) davanti a Mario Draghi (14%) e Sergio Mattarella (13%). Tra i Grandi Elettori qualcuno ha voluto rifare il nome di Romano Prodi (1,64%), l’ex leader dell’Ulivo silurato dai celebri “101” nel 2013. Oltre che nella domanda su chi ha più possibilità di venire eletto, il Cavaliere vince anche nel quesito su “chi vorrebbe come Presidente della Repubblica” con il 43% dei favori (ha risposto poco più della metà del campione) davanti a Draghi, Cartabia, Finocchiaro, Amato, Mattarella, il ministro Giancarlo Giorgetti, Gianni, Letta, Giulio Tremonti, Marcello Pera, il magistrato antimafia Nicola Gratteri e Rosy Bindi.

Incognita Palazzo Chigi dopo il Colle

Alla terza domanda, se a seguito dell’elezione del Presidente della Repubblica ci sarà un nuovo Governo hanno risposto tutti i 97: sì per il 15,96%, no per il 57,45% mentre il 26,06% non è in grado di rispondere al momento.

Il commento: “Berlusconi avanti su tutti ma non ha il 50%”

Il Centro Studi Inrete e Kratesis, autori dell’anonimo sondaggio, avvertono nel loro commento ai risultati – inattesi – che i questi dati “non vanno presi per il loro valore statistico” ma “sono molto indicativi dell’umore in circolazione nei palazzi parlamentari, umore che ci manda due messaggi essenziali, entrambi da analizzare con cura”.

Quali? “In primo luogo c’è una consistente ‘truppa’ a disposizione della candidatura di Silvio Berlusconi, la cui opzione è di gran lunga la più votata tra chi (2/3 circa del “campione”) ha deciso di partecipare al sondaggio (pur coperto da anonimato) nella parte in cui si richiede di indicare la propria preferenza di voto. Insomma l’opzione Berlusconi per ora esiste e si dimostra in grado di raccogliere consenso. Però, secondo punto essenziale, nemmeno in questo contesto sostanzialmente favorevole (chi vuole si esprime e chi non vuole evita) l’opzione “Cavaliere” arriva a superare la quota del 50 % dei voti, essenziale per raggiungere l’obiettivo. E non ci riesce nonostante il fatto che il gruppo parlamentare del M5S è qui presente con un numero di partecipanti inferiore a quello che servirebbe per darne piena rappresentazione numerica”.

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