Precari. Ma dentro i Tribunali d’Italia. Lavorano con la legge ma “non godono dello status di lavoratore in base al diritto nazionale italiano”. Dopo anni di avvisi l’Unione Europea bacchetta Roma sulla magistratura onoraria. Sono 4815 i magistrati onorari in effettivo servizio nella giurisdizione di primo grado. Non possono accedere accedere all’indennità in caso di malattia, infortunio e gravidanza. Penalizzati dall’obbligo di iscriversi presso il fondo nazionale di previdenza sociale per i lavoratori autonomi, dai divari retributivi rispetti ai magistrati ordinari e dalla discriminazione fiscale, fino al mancato accesso al rimborso delle spese legali sostenute durante procedimenti disciplinari e al congedo di maternità retribuito.

La procedura di infrazione avviata da Bruxelles contro l’Italia
Bruxelles ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora a Roma in quanto “la legislazione nazionale applicabile ai magistrati onorari non è pienamente conforme al diritto del lavoro dell’Ue”. L’Italia ora dispone di due mesi per adottare le misure necessarie a tutelare la categoria degli abusi derivanti dai continui contratti a tempo determinato e dall’assenza di un sistema di calcolo dell’orario di lavoro giornaliero di ciascun magistrato.
Procedura di infrazione Ue: cosa si contesta all’Italia sulla giustizia
Nel mirino della Commissione entra solo un pezzo del problema.
La procedura d’infrazione contro l’Italia riguarda infatti i Giudici di Pace (1138), i 1189 Giudici onorari di Tribunale (Got) e i 1688 Vice procuratori onorai (Vpo), secondo i numeri aggiornati periodicamente dal Csm, l’organo di autogoverno della magistratura dove comunque la categoria non ha diritto di voto o rappresentanza all’interno.
Unione nazionale Giudici di Pace, le stime del 2019
Secondo stime 2019 dell’Unione nazionale Giudici di Pace (Unigipa), i magistrati onorari coprono il 65 per cento degli affari civili in primo grado e l’80 per cento del penale con il ruolo di Vpo.
I magistrati onorari esclusi dal Recovery
“Si avvicina il 15 agosto 2021 e cinquemila lavoratori fanno i conti con la più totale incertezza circa il loro futuro” ha scritto al Governo AssoGOT, la rappresentanza dei Giudici Onorari di Tribunale.