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La corsa per la legge di bilancio: “Il governo terrà”

La corsa per la legge di bilancio: “Il governo terrà”

Perché questo articolo potrebbe interessarti? La sessione di bilancio è una delle fasi più delicate per ogni governo: “Ma vedrete che eventuali scossoni ci saranno solo dopo la manovra”, avverte il sondaggista Roberto Weber. Da Fratelli d’Italia si predica ottimismo, Pd e M5s provano a farsi strada in vista delle europee del 2024

Un tempo si chiamava finanziaria ed era un po’ il vero spauracchio dei governi della prima Repubblica. Molte maggioranze temevano ribaltoni e profondi problemi di tenuta quando si avvicinava il momento di approvare la “manovra”. Oggi, dopo tanti cambiamenti approvati per assecondare le tempistiche richieste dall’Ue, la finanziaria è nota più semplicemente come “legge di bilancio”. E ha termini tassativi entro i quali deve essere approvata.

Anche nella seconda Repubblica molto governi hanno avvertito scricchiolii in prossimità della legge di bilancio. E anche per l’attuale esecutivo la manovra rappresenterà a breve una fase cruciale. Con il via libera alla Nadef, la sessione di bilancio si è ufficialmente aperta. I tempi sono molto serrati: entro il 20 ottobre la legge di bilancio deve essere presentata in parlamento. Entro il 31 dicembre va approvata. Per Giorgia Meloni appare più che mai importante arrivare entro queste date senza subire sorprese.

La maggioranza serra i ranghi per evitare sorprese

Dalle parti di Fratelli d’Italia traspare molto ottimismo. Fonti del partito del presidente del consiglio sentite da TrueNews, hanno sottolineato la compattezza della maggioranza di fronte alla sfida rappresentata dalla legge di bilancio. “Dicevano che eravamo destinati a dividerci già subito dopo la ripresa dei lavori parlamentari a settembre – fanno sapere dal partito – e invece quell’iter sta andando avanti regolarmente. La stessa cosa accadrà con la manovra, non ci saranno problemi”.

Il riferimento è al disegno di legge sulle autonomie differenziate, probabilmente il tema su cui le posizioni di Fratelli d’Italia e Lega sono più distanti. “Abbiamo trovato un compromesso sulla riforma che ha soddisfatto tutto le parti – si sottolinea – sul bilancio siamo ancora più coesi”. Non ci sarà quindi spazio, secondo la formazione della Meloni, per sgambetti e franchi tiratori. Anche perché le date impongono pochi spazi di recupero in caso di battuta d’arresto.

La presentazione della Nadef, ossia la nota di aggiornamento del documento economico e finanziario approvato ad aprile, è avvenuta nei tempi previsti dalla legge. Il 15 ottobre toccherà invece inviare a Bruxelles il documento programmatico di bilancio e il 20, come detto, la legge di bilancio deve essere presentata in parlamento. Dove si avranno poco più di 60 giorni per chiudere l’iter, tra passaggi in commissione, esame degli emendamenti e approvazione definitiva.

“Attenzione agli scossoni dopo la manovra”

Alla possibilità di sgambetti durante la sessione di bilancio non crede nemmeno il sondaggista Roberto Weber: “Vedrete – ha dichiarato ai microfoni di TrueNews – che i partiti di maggioranza faranno quadrato attorno la manovra”. Questo però non vuol dire la mancanza totale di nubi all’interno del centrodestra. Al contrario, secondo Weber il vero banco di prova per il governo Meloni avverrà in un secondo momento, subito dopo la definitiva fumata bianca sul bilancio.

“È possibile aspettarsi – ha infatti aggiunto – scossoni con il nuovo anno. Le europee saranno ancora più vicine, i sondaggi peseranno e non poco per gli equilibri delle coalizioni, dunque non è così lontana l’idea di terremoti interni al governo”. In poche parole, se nel centrodestra dovessero sorgere mal di pancia o insofferenze su temi delicati, quali tra tutti l’immigrazione e l’economia, tutto sarà comunque rinviato alla fase successiva della sessione di bilancio.

La linea del Pd

Nei giorni scorsi, sempre ai nostri microfoni, è stato il responsabile economico del Pd Antonio Misiani a chiarire quelli che sono i timori del partito: “Temo che il governo pecchi di coraggioha dichiarato – alcune nostre proposte verranno vagliate ma si andrà al ribasso. Come ad esempio sul tema delle redistribuzione dei proventi dell’extra gettito generato dal rincaro dei carburanti”. Un argomento quest’ultimo molto caro ai dem, visto che su di esso si basano buona parte delle cinque proposte presentate nei giorni scorsi per ridimensionare gli effetti dell’inflazione sulle famiglie.

Nelle scorse ore è stato lo stesso Misiani a ritornare sull’argomento, affidando a Twitter i propri commenti alla Nadef: “Se il buon giorno si vede dal mattino – ha scritto – le prospettive sono decisamente sconfortanti: l’economia si è fermata e la destra non ha la più pallida idea di come rilanciarla”.

I grillini premono sul sostegno alle fasce più deboli

L’altra opposizione considerata più a sinistra sui temi economici, ossia il Movimento Cinque Stelle, condurrà la sua battaglia a favore di quell’elettorato rimasto privo del reddito di cittadinanza. Giuseppe Conte e soci in parlamento senza dubbio si schiereranno agli antipodi rispetto alle posizioni della maggioranza, ma incalzeranno anche il Pd soprattutto in relazione proprio del sostegno alle fasce più deboli.

Un argomento quest’ultimo destinato a diventare terreno di scontro molto aspro tra le parti in vista delle europee. In definitiva dunque, anche se è difficile prevedere grandi scossoni in parlamento, è comunque possibile aspettarsi una sorta di anticipazione della campagna elettorale per le europee tra gli scranni di Montecitorio e Palazza Madama. Con la prospettiva di assistere a una delle più delicate sessioni di bilancio degli ultimi anni.