Home Economy C’è l’ammoniaca dietro la minaccia russa di bloccare il grano ucraino

C’è l’ammoniaca dietro la minaccia russa di bloccare il grano ucraino

L'ammoniaca dietro la minaccia russa di bloccare il grano ucraino

Dal nostro corrispondente a Odessa Ugo Poletti*

La ragione per cui gli esponenti della Federazione Russa hanno minacciato il blocco del corridoio sicuro del grano (Black Sea Grain Initiative) fino al giorno prima della scadenza del 18 maggio, é la richiesta di usare i porti ucraini del Mar Nero per l’esportazione di ammoniaca russa per fertilizzanti.

Ammoniaca e fertilizzanti russi

Prima di invadere l’Ucraina nel febbraio del 2022, la Russia esportava 4,4 milioni di tonnellate di ammoniaca all’anno, il 20% del commercio marittimo globale. La maggior parte di questo flusso passava attraverso un oleodotto che da Togliatti (cittá russa dedicata al famoso leader comunista italiano) raggiunge il porto di Yuzhny sul Mar Nero, vicino a Odessa, progettato per pompare fino a 2,5 milioni di tonnellate di ammoniaca all’anno. Chiaramente l’oleodotto ha cessato il trasporto dall’inizio della guerra.

Perché l’ammoniaca è così importante per la Russia? Perché anche se diminuiscono le esportazioni di gas, l’estrazione non può essere fermata, a causa della pressione del gas. I Russi non sono in grado di liquefare la quantità invenduta. Ma con il gas si può produrre ammoniaca, componente base dei fertilizzanti da cui la necessità di ricominciare ad esportarla.

L’intervento dell’Onu per sbloccare l’ammoniaca

Tra l’altro, le Nazioni Unite avevano già sostenuto la ripresa delle spedizioni di ammoniaca attraverso l’oleodotto per cercare di aiutare la sicurezza alimentare globale. Come era scritto nel testo della Black Sea Grain Initiative: “Navigazione sicura per l’esportazione di grano e relativi prodotti alimentari e fertilizzanti, compresa l’ammoniaca“.

La proroga di soli 60 giorni dell’accordo sul grano fino al 18 luglio, anziché i consueti 120, é stata mal digerita dai dirigenti ucraini. A Kiev insistevano per concedere un periodo di tempo piú ampio alla logistica per pianificare il trasporto su nave. I negoziati quindi continuano. Tenendo conto della proposta del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres di espandere l’iniziativa oggi limitata ai cereali (frumento, mais, semi di girasole, orzo) alla ricerca di termini vantaggiosi per tutte le parti.

La tratta Togliatti-Odessa da sbloccare

“Quando ci sarà una posizione di tutte le parti sull’accettabilità di tale proposta, allora la questione sarà discussa. Ma solo attraverso il prisma degli interessi dell’Ucraina. Per ora tutto ciò che è stato firmato nell’ambito dell’Iniziativa per i cereali del Mar Nero, noi (l’Ucraina) lo stiamo realizzando in pieno,” ha affermato Yuriy Vaskov, viceministro ucraino dello sviluppo delle infrastrutture.

Sulla ripresa dell’esercizio dell’oleodotto dell’ammoniaca Togliatti-Odessa, Vaskov ha aggiunto: “Si tratta dell’oleodotto ucraino dell’ammoniaca, ma nel testo dell’accordo sul grano non abbiamo nulla di scritto su questo oleodotto. Si tratta dell’esportazione di ammoniaca disponibile nei porti – sì, ma non è arrivata una sola nave per questo. Per quanto riguarda il transito, non c’è una parola su quell’oleodotto nell’iniziativa.” Tuttavia, per la prima volta Kiev ha ufficialmente considerato la possibilità di permettere il transito sul suo territorio dell’ammoniaca russa di transitare per l’esportazione a condizione che l’accordo sul grano venga ampliato per includere più porti ucraini e una gamma più ampia di merci.

I porti del grano

Finora solo ai tre porti di Odessa, Chornomorsk e Yuzhny é stato consentito il traffico marittimo. Ma altri cinque porti potrebbero essere coinvolti. In particolare quello di Mykolaiv, che nei primi mesi del conflitto é stato investito da un attacco diretto da parte dell’esercito russo. Inoltre, Kiev ha ripetutamente affermato che vorrebbe che l’accordo coprisse anche più merci. I funzionari ucraini hanno detto in altre occasioni che il paese, grande esportatore di acciaio attraverso il Mar Nero, ha bisogno di ricominciare ad esportare prodotti siderurgici.

*Ugo Poletti, imprenditore italiano di Milano, vive a Odessa da 5 anni, dove ha fondato un giornale online in inglese, The Odessa Journal, dedicato a storia, cultura e affari a Odessa, la capitale marittima e la città più europea dell’Ucraina.