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Filippo Facci cancellato dalla Rai: ma chi avrebbe mai seguito la sua striscia quotidiana?

Filippo Facci

Filippo Facci. E sai chi ti metti in casa. Fanno sempre sorridere le reti che cadono dal pero quando “scoprono” le intemperanze di un volto noto che hanno convocato in palinsesto. Come chiamare Sgarbi e pretendere che non dica mai “Capra”. Ci sarebbe da rimanere quasi male. Come tornare con l’ex e pretenderlo cambiato. Ci sarebbe da rimanere quasi bene. Eppure, nel mondo reale in cui viviamo e non in quello delle fiabe dove pure Biancaneve è rimasta orfana dei sette nani, se chiami un personaggio divisivo e controverso, sai bene a cosa vai incontro. Anzi, si direbbe che un po’ la vuoi, la caciara. Ed eccoci qua, subito serviti.

Filippo Facci difende il figlio di Ignazio La Russa, accusato di stupro, con una frase greve e sinceramente irripetibile. Il capoverso fa il giro, diviene virale con somma indignazione social. Così la Rai, nella caldissima mattina del 17 luglio 2023, decide di intervenire sradicando il giornalista dal palinsesto: cancellata la sua striscia quotidiana di cinque minuti che sarebbe andata in onda sul “secondo canale”. Un provvedimento disciplinare forte. Un provvedimento disciplinare forte che, a ben guardare, potrebbe anche assumere i contorni di un gran bel favore alla stessa persona di Facci. Perché, onestamente, chi avrebbe mai seguito 300 secondi di Facci Vostri? Ora, se non altro, il prode Filippo può andarsene da eroe. Anzi, forse anche “martire”. Senza aver fallito.

Filippo Facci e la Rai cuor di leone che lo caccia

Filippo Facci in queste ore è, stando a molti cinguettii, la prova che col Governo Meloni la Rai non concederà favori e programmi solo a destroidi fatti e finiti “tipo il temibile Pino Insegno”. Con il giornalista, per esempio, il Servizio Pubblico è stato inflessibile. Come tuona il comunicato ufficiale, infatti: “La Rai non manderà in onda la striscia quotidiana di cinque minuti ‘I facci vostri’, inizialmente annunciata per settembre. Lo ha deciso l’Amministratore delegato Roberto Sergio, informata la Presidente Marinella Soldi, d’intesa con il Direttore dell’Approfondimento Paolo Corsini e, per i profili di sua competenza, il Direttore Generale Giampaolo Rossi“. Un sacco di nomi e cognomi, manca solo la Viendalmare di fantozziana memoria, ma il perché di tale decisione non viene scritto nero su bianco. Ora come ora è certo pleonastico, ma fra qualche settimana, mese o non vogliamo dire anno, ricorderemo tutti la questione? Risposta: no. Non esplicitarlo nella nota ufficiale è, dunque, un piccolo condono. Per non parlare poi della profonda utilità intrinseca di una striscia da cinque minuti secchi. Cui prodest? Se ne poteva fare a meno. E se ne è fatto a meno. Lodare la Rai per il pugno di ferro dimostrato appare davvero risibile, sotto ogni aspetto. 

Filippo Facci anche fortunato: ora potrà passare per martire

Forse una striscia quotidiana di cinque minuti è il limite “legale” per la durata di un talk di approfondimento politico, tipo quello dei dieci secondi per una palpata al lato B? Chissà. Mentre ce lo domandiamo, sfugge comunque l’essenzialità di un programma del genere. Sicuramente sarebbe stato seguitissimo dai famigliari e dal team dei tromboni che vi avrebbero partecipato, al massimo dagli uffici stampa degli stessi. Dagli stagisti degli uffici stampa degli stessi. Per fare pratica. Oltre a questo, non sussiste raison d’être. E, infatti, non sarà. Non sarà mentre chiunque al momento sta scavando nella vita, soprattutto privata, di Filippo Facci cercando di tirarne fuori le peggiori nefandezze possibili. Come se avessimo “scoperto” oggi l’attitudine fumantina del giornalista. Attitudine fumantina che, poi, è e sarà pure affar suo e dei suoi cari. Invece no: saltano fuori ex fidanzate, ex mogli, ex colf (quest’ultima non è vera, andiamo per iperbole) a testimoniare quanto Facci non sia, neanche alla lontana, un individuo raccomandabile. Perché a leggerlo, in effetti, dava l’idea di un quieto prelato di campagna. Ancora una volta: cui prodest? Forse alla fine solo a lui in persona: non farà ascolti imbarazzanti, potrà dire nei secoli dei secoli (amen) di essere stato censurato dalla Rai per aver espresso una semplice opinione e menare il torrone su questo per sempre. In pratica, un martire. Che bell’inizio, ottimo anche il lieto fine.