Home Politics Ballottaggi. C’è un realista nel Pd, Alfieri: “Vincere in Lombardia? Serve umiltà”.

Ballottaggi. C’è un realista nel Pd, Alfieri: “Vincere in Lombardia? Serve umiltà”.

Ballottaggi. C’è un realista nel Pd, Alfieri: “Vincere in Lombardia? Serve umiltà”.

La vittoria di Varese, così come già quella a Milano, sono ottimi risultati, ma per vincere in Lombardia occorrono umiltà e una proposta per le realtà più piccole”. Chi lo dice? Alessandro Alfieri, senatore varesino del Pd, non si lascia andare ai toni trionfalistici dei colleghi di partito Pierfrancesco Majorino e Pierfrancesco Maran che avevano salutato la riconferma di Beppe Sala a sindaco di Milano e i risultati del primo turno puntando subito a Palazzo Lombardia.

Nel commentare il successo del candidato del centrosinistra Davide Galimberti, riconfermato primo cittadino di Varese, storica roccaforte leghista, invita all’ascolto del territorio.

“La vera partita è Regione Lombardia”

“È una grande vittoria della città, di un sindaco che l’ha rimessa in sesto e in cui il Pd è risultato di gran lunga il primo partito. Salvini ha strumentalizzato Varese negli ultimi giorni, usandola come bandierina politica: in realtà la spallata non gli è riuscita. Anzi, ha preso una vera sberla e le sue dichiarazioni sui comuni conquistati dal centrodestra denotano la sua confusione”.

È chiaro – ha aggiunto Alfieri – che vincendo a Milano e a Varese, anche la partita per Regione Lombardia è aperta, ma serve molta umiltà”.

“Bene il Pd, ma cautela: serve arrivare ai piccoli comuni”

Il senatore del Partito Democratico sposa dunque una linea più cauta, di attenzione alle esigenze dei cittadini e di lavoro sui piccoli comuni.

Dobbiamo evitare i toni trionfalistici. Siamo contenti, ovviamente, ma dobbiamo essere attenti al territorio lombardo in cui il centrodestra è radicato e forte. Con la vittoria di Varese abbiamo dimostrato che anche nei centri medi siamo competitivi, ma dobbiamo rassicurare e recuperare il ceto medio impoverito dal Covid, piccoli imprenditori e famiglie, costruendo una proposta pragmatica e riformista. Lo abbiamo fatto a Milano, ma la Lombardia è fatta di tanti piccoli comuni in cui la globalizzazione e il messaggio di cambiamento non sempre sono accolti positivamente, i flussi migratori, se non governati, creano insicurezza. Questi sono ottimi risultati, ma per vincere in Lombardia servono umiltà e proposte declinate anche per i piccoli centri urbani”.