Home Economy A Confindustria non piace LinkedIn. I profili dei manager senza follower

A Confindustria non piace LinkedIn. I profili dei manager senza follower

A Confindustria non piace LinkedIn. I profili dei manager senza follower

Il 60% degli executive italiani sono su Linkedin, il social media in cui sono più presenti i dirigenti. Una ricerca di Reputation Manager – società di riferimento in Italia per l’analisi, la gestione e la costruzione della reputazione online di aziende, brand, istituzioni e figure di rilievo pubblico – ha analizzato i profili di oltre 150 manager attivi in Italia. Linkedin è sempre più un mezzo di relazione non solo tra colleghi, ma anche con clienti, istituzioni o semplici utenti. Anche se non tutti i dirigenti che contano in Italia sembrano essersi resi conto della potenzialità del social. O forse, al contrario, è la rete che non si è resa conto di quanto contino certi manager. Sicuramente quelli di Confindustria.

Profili meno noti

Un rapido sguardo alla lista dei Direttori del Sistema, pubblicata dall’associazione degli industriali a dicembre dello scorso anno mostra il dissesto dei profili dei principali rappresentanti delle aziende italiane. A cominciare dalla Direttrice Generale, Francesca Mariotti, che vanta poco più di 2mila e 500 follower.

Un numero importante per un lavoratore sul web qualunque, non certo per la n.2 degli imprenditori – per fare un paragone, Carlo Bonomi, il presidente di Confindustria, conta oltre 60mila seguaci. La stessa pagina ufficiale dell’Associazione vanta oltre 80mila follower.

Basti pensare che la direttrice ha meno di un terzo dei follower del responsabile della Federazione Gomma Plastica, Federico Barilli; un quinto di Antonio Barreca di Federturismo (10mila); la metà di Dario Vaoltattorni, direttore di Confindustria Lombardia (4mila) e più o meno gli stessi di Alessandro Scarabelli di Assolombarda. Tra i direttori interni, si segnalano Pierangelo Albini e Raffaele Langella, con oltre 3mila seguaci.

Quelli che non sono sulla rete

Numerose sono le defezioni dal social del mondo del lavoro. A cominciare dai vertici interni di Confindustria: Cristina De Berardinis, Matteo Carlo Borsani, Luca Del Vecchio, Francesca Di Girolamo e Antonio Greco non hanno un profilo LinkedIn.

Latitano dalla piattaforma anche molti direttori regionali. Come Gabriele Baccetti (Toscana), Giuseppe Carriero (Basilicata), Lucio Lombardi (Campania), Marco Santoru (Sardegna), Elio Schettino (Umbria), Carlo Stilli (Veneto).

Mancano all’appello i profili social coi curriculum di alcuni responsabili di comparti importanti: Manuela Viel (Federvarie), Massimiliano Musumeci (Ance), Giuseppe Venditti (Igas), Luca Sisto (Confitarma), Franco Bianchi (CFI, Fiere), Giorgio Rimoldi (Ancit), Enrica Giorgetti (Farmindustria), Domenico Noviello (Confindustria Energia) e Luigi Perissich (Federcostruzioni).

Quelli che ci sono, probabilmente per caso

Tra i meandri del web è poi possibile imbattersi in profili surreali, che potrebbero addirsi a un anziano lavoratore alle prime armi coi sociali, un po’ meno a un referente dell’Associazione degli industriali.

Hanno dell’incredibile le pagine Linkedin di Flavio Bregant di Federacciai che ha 23 follower, Stefano De Pascale di Federorafi con 96, Massimo Forino di Assolatte con 8, Matteo Nevi di Confindustria Servizi che ne ha addirittura uno solo, come Massimo Sola direttore di Confindustria Liguria.

I più seguiti

Tra i pochi a salvarsi della rete di Confindustria c’è Sebastiano Cerullo, di Federlegno-Arredo con oltre 15mila follower. Hanno una buona fanbase anche Alessia Bivona di Confindustria Sicilia con 21mila, Stefano Franchi di Federemeccanica con 3mila e 500, Emanuela Poli di Assoimmbobiliare con 4300 e Gianmarco Giorda di ANFIA con 3,300.

Sono i rari casi di profili in linea coi manager italiani che vantano il maggior numero di seguito. Tra di loro c’è Luca De Meo, ceo di Renault, con 55mila follower, e Marco Alverà, ex ceo di Snam da poco sostituito, con 52mila follower. Seguono poi Nerio Alessandri, fondatore di Technogym (45mila follower).

Tra i dirigenti che vantano un’ampia fanbase ci sono poi: il ceo di Enel Francesco Starace con 39mila follower; Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni (36mila), stessi numeri del fondatore di Illimity, Corrado Passera (il primo manager del settore finance in classifica). Tra i top manager su Linkedin ci sono poi: Luca Dal Fabbro di Inso (30mila), Giampaolo Grossi di Starbucks (27mila), Andrea Pontremoli di Dallara e Francesco Pugliese di Conad a quota 24mila.