Potrebbe sembrare l’ennesima notizia dal mondo delle criptovalute e degli investimenti a loro relativi. Ma questa volta c’è un nome che attira subito le attenzioni di molti. O meglio, un cognome, quello di Luigi Berlusconi, figlio di Silvio, classe 1988, consigliere d’amministrazione di Fininvest Spa dal 2012 ma anche imprenditore per conto suo.

Bitcoin, la scelta di Luigi Berlusconi
E qui veniamo al mondo dei Bitcoin, con le mosse della Ithaca Investments, società di Luigi Berlusconi, che ha partecipato a un round d’investimenti per Young Platform.
Insomma, un player tutto italiano che permette, tra le altre cose, l’investimento in oro nelle criptovalute. Una realtà torinese fondata da degli under 30, tra cui il CEO Andrea Ferrero. “Sono sicuro che l’assetto raggiunto permetterà a Young di diventare leader del mercato italiano entro la fine dell’anno”, ha detto il giovane founder commentando la notizia.
Cosa convince di Young Platform
Soddisfatti e speranzosi anche gli investitori, tra cui Massimiliano Magrini di United Ventures. “I giovani fondatori di Young Platform sono tra i massimi conoscitori in Italia delle dinamiche di questo mercato” ha spiegato. “Hanno l’ambizione e le competenze necessarie per scaricare a terra la visione rivoluzionaria della finanza decentralizzata”.
I risultati si vedono. Al di là del round in questione, Young è il principale player italiano del settore, con 300 mila utenti.
Coinbase & Co: un settore molto affollato
Prima di approdare agli investimenti di spessore – e alla famiglia Berlusconi –, Young è stata fondata da un gruppo di studenti d’informatica del Politecnico di Torino. Oltre a Ferrero, è composta da Samuele Raimondo, Daniele Rinaldi, Andrea Carollo, Marco Ciarmoli e Alexandru Stefan Gheban, che si sono interessati al crypto già nel 2015, per fondare Young tre anni dopo.
La concorrenza globale è però agguerrita: da Coinbase a Robinhood, sono molti i servizi che permettono di comprare e vendere criptovalute. Ad avvantaggiare una proposta come quella di Young Platform potrebbe essere la vicinanza alle banche, e quindi a un utilizzo più “tradizionale” di queste valute.
(Foto: Young Platform)