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Viaggiare in tempo di guerra: i Paesi dove è meglio non andare

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Viaggiare con una guerra in corso? Non c’è solo il problema dei tanti turisti stranieri che decidono di non venire in Italia: russi e ucraini in primis, ma anche molti americani, che considerano tutta l’Europa a rischio. Secondo un sondaggio MMGY Global riportato da Travel Weekly, infatti, la guerra sta iniziando a influenzare il modo in cui i viaggiatori Usa pensano di visitare l’Europa. Il 62% è preoccupato per la diffusione del conflitto nei paesi vicini e il 47% dichiara di voler aspettare, prima di prendere decisioni su un eventuale viaggio in Europa, per vedere come evolve la situazione. A loro si aggiunge l’assenza dei turisti cinesi, ancora bloccati a causa delle restrizioni Covid. 

Se il settore del turismo in Italia paga pesanti conseguenze, c’è anche il risvolto della medaglia: dove possono andare gli italiani senza rischiare? Parlare di vacanze in questo momento può sembrare fuori luogo (come dimostra la polemica sulla Hunziker alle Maldive), ma è anche vero che dopo due anni di pandemia c’è il desiderio di recuperare un po’ di normalità. Molti hanno prenotato per Pasqua e per il ponte del 25 aprile, altrettanti stanno già pensando all’estate.

Viaggiare con la guerra: i paesi a rischio

Quali sono i Paesi a rischio reale o potenziale, perché in qualche modo interessati dai risvolti del conflitto in corso? L’ansia tra gli italiani comincia a emergere. Si teme soprattutto sul lungo periodo per quanto riguarda tutta l’Europa dell’Est e anche i Paesi del Nord. Finlandia, Repubbliche Baltiche, Moldavia suscitano una certa titubanza, perché sono state minacciate da Putin o perché comunque rientrano nel piano di espansione che lo zar russo avrebbe in mente. Se la Polonia è alle prese con il dramma dei profughi, la Francia è vista da molti come un Paese “esposto”, a maggior ragione dopo che Mosca ha pubblicato la lista dei Paesi ostili.

Meglio restare in Italia oppure pensare magari a Spagna e Portogallo? Forse a prevalere ancora per un po’ sarà la modalità wait-and-see, come dicono gli americani, ovvero quell’atteggiamento attendista sviluppato in pandemia dai viaggiatori e “riattivato” con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Intanto, ecco gli ultimi aggiornamenti della Farnesina sul sito “Viaggiare Sicuri” per quanto riguarda l’Ucraina, la Russia, la Bielorussia e la Polonia.

Ucraina

“Tutti i viaggi verso l’Ucraina, a qualsiasi titolo, sono assolutamente sconsigliati. Ai connazionali ancora presenti nella capitale ucraina e dintorni è raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare Kiev, negli orari in cui non è in vigore il coprifuoco. Tale raccomandazione vale per tutto il Paese. Si raccomanda, in ogni caso, massima cautela”.

Russia

“Si raccomanda fortemente a tutti i connazionali presenti nel Paese, la cui presenza non sia essenziale, di organizzarsi tempestivamente per spostarsi dalla Federazione Russa o rientrare in Italia con i mezzi commerciali ancora disponibili e di informarsi sui requisiti sanitari per il transito in Paesi esteri su questo sito e sui siti della rete diplomatico-consolare. Si raccomanda, inoltre, di posticipare tutti i viaggi verso la Federazione Russa”.

Bielorussia

“Per il momento la situazione di sicurezza in Bielorussia non presenta profili particolarmente critici. Gli eventi si stanno tuttavia succedendo molto velocemente. Si registrano numerose cancellazioni di voli da e per la Bielorussia. Si raccomanda vivamente ai connazionali, considerata la situazione di incertezza, di evitare viaggi nel Paese in questo periodo e di mantenersi costantemente aggiornati sui mezzi d’informazione e di consultare il sito dell’Ambasciata (https://ambminsk.esteri.it/), nonché di registrarsi sul sito https://www.dovesiamonelmondo.it/.

Polonia

“Terminato lo stato di emergenza, con regolamento del Ministro dell’Interno e dell’Amministrazione Pubblica del 30 novembre 2021 è stato introdotto il divieto temporaneo di permanenza nella zona lungo il confine con la Bielorussia. Il divieto rimane in vigore fino al 30 giugno 2022 (con possibilità di essere prorogato) e riguarda la stessa area (si tratta di una fascia ristretta di territorio nell’immediatezza della frontiera bielorussa) interessata dal precedente stato di emergenza (115 comuni nel Voivodato di Podlaskie e 68 comuni nel voivodato di Lubelskie – lista completa a questo link). L’introduzione del divieto comporta limitazioni alla libera circolazione nella zona interessata e restrizioni alle normali libertà e diritti vigenti sul territorio polacco. E ancora: “Si invitano pertanto tutti i connazionali che dovessero risiedere o viaggiare nelle aree in questione ad attenersi al rispetto delle disposizioni emergenziali”.

Viaggiare con la guerra: itinerari modificati

Se i Paesi effettivamente a rischio sono pochi, ci sono però risvolti concreti sugli itinerari di viaggio, che gli operatori turistici stanno già modificando, come riporta L’Agenzia di Viaggi Magazine. In primis le compagnie crocieristiche e i percorsi che toccano la Russia e il confine est del vecchio continente.

Crociere

Norwegian Cruise Line Holdings ha messo sul piatto l’opzione di “porti alternativi” nell’area interessata dal conflitto: se non si potrà fare scalo a San Pietroburgo o nelle aree circostanti, si punterà ad altri porti interessanti e disponibili nella regione scandinava. La compagnia Atlas Ocean Voyages ha invece introdotto i due porti finlandesi di Kotka e Mariehamn al posto di San Pietroburgo per le crociere sul Baltico del 26 agosto e del 7 settembre. Per quest’ultima la compagnia ha anche aggiunto uno scalo a Saaremaa, in Estonia. Compromesse le crociere fluviali sul Volga: l’agenzia Cruise Center informa che, già nelle scorse settimane, sono state registrate cancellazioni per gli itinerari in Est Europa e Russia con compagnie come Scenic, che hanno congelato la programmazione, prendendo tempo per capire le evoluzioni del conflitto.

Voli

Lo stesso vale per i voli aerei. Il Giappone, con una scelta pesantissima per il settore dei viaggi intercontinentali proprio in una fase di nuova riapertura, ha portato le due maggiori compagnie aeree nipponiche – Japan Airlines e All Nippon Airways – a cancellare i voli verso l’Europa, a causa della chiusura dello spazio aereo russo che complica l’operativo dei vettori.

La compagnia aerea finlandese Finnair ha annunciato che volerà a Tokyo Narita, evitando lo spazio aereo russo, con un itinerario della durata di circa 13 ore, mentre l’amministratore delegato di Ita Airways Fabio Lazzerini ha lanciato l’allarme rispetto all’avvio del volo tra Roma Fiumicino e Tokyo Haneda (previsto a giugno, ndr). La chiusura dello spazio aereo russo ai voli italiani “comporta un tragitto più lungo per i trasporti verso l’Asia: vuol dire consumare più carburante, vuol dire più ore di volo per raggiungere il Giappone”.

Per quanto riguarda i voli, sul sito Flightradar24 si possono monitorare le rotte mondiali in tempo reale.