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VesselFinder, traffico marittimo in tempo reale: altro che inquinamento da auto

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Navi da crociera, cargo, tanker, aliscafi, pescherecci, yacht, barche a vela, imbarcazioni militari… Che viavai in mare: stiamo super  attenti (giustamente) all’inquinamento che deriva delle automobili, ma chi si preoccupa del traffico marittimo? Perché basta dare un’occhiata al sito VesselFinder per rimanere letteralmente sbalorditi.

VesselFinder: cos’è e come funziona

VesselFinder è un sito (con relativa app) di tracciatura del traffico marittimo in tempo reale, che permette di vedere in tempo reale la circolazione della navi di tutto il mondo, utilizzando un’ampia rete di satelliti e ricevitori AIS (acronimo inglese di Automatic Identification System, ovvero il sistema di identificazione automatico utilizzato da navi, imbarcazioni da diporto e stazioni di controllo del traffico). Offre servizi diversi a seconda del tipo di account, ma non bisogna nemmeno registrarsi per sperimentare la funzionalità base. Basta aprire la mappa, sia da desktop che da app, e muoversi in ogni continente. E’ incredibile la concentrazione di navi che si registra tra Cina, Corea, Hong Kong e Taiwan, ma il resto del pianeta non è da meno, Europa compresa.

Tracciature del traffico marittimo in tempo reale

VesselFinder si basa sul contributo dei singoli utenti, che possono diventare partner AIS e collegare la propria stazione ricevente AIS a VesselFinder, contribuendo così alla comunità marittima mondiale. 

Potenza del web, insomma. Dopo il sito che permette di monitorare il traffico aereo in tempo reale (Flightradar24) e quello che aiuta a contare le antenne presenti in tutto il mondo (Open CellID), VesselFinder aggiunge un nuovo tassello al panorama delle informazioni condivise che si possono avere grazie alla Rete. 

Le funzionalità di VesselFinder includono il monitoraggio in tempo reale di oltre 200.000 navi ogni giorno, la ricerca della nave per nome, numero IMO o numero MMSI, la cronologia dei movimenti e i dettagli dell’imbarcazione: nome, bandiera, tipo, IMO, MMSI, destinazione, ETA, pescaggio, rotta, velocità, stazza lorda, anno di costruzione, dimensioni e altro. E ancora, l’orario di arrivo  di permanenza nei porti e l’elenco dettagliato di tutte le navi previste nei diversi porti del mondo (arrivi, partenze e permanenza).

VesselFinder viene usato per gli scopi più disparati: dagli utenti semplici appassionati a quelli che vogliono seguire il viaggio in crociera di un parente, ma non solo. Vari siti di informazione lo hanno consultato per il caso della Xelo, petroliera affondata in Tunisia in circostanze misteriose, altri lo hanno usato per localizzare lo yacht russo Scheherazade a Marina di Carrara altre imbarcazioni di lusso dei magnati di Putin. In passato è stato utilizzato per monitorare la rotta delle imbarcazioni impegnate del soccorso dei migranti, per esempio.

L’inquinamento del traffico marittimo

Ma qual è l’impatto  su salute e ambiente di questo traffico marittimo così intenso? Uno dell’Oms condotto nel 2021 ha individuato le attività marittime tra le sei maggiori sorgenti emissive antropiche (su sedici) di inquinanti atmosferici, sia gassosi sia nella forma di particolato, come ossidi di azoto e di zolfo e particolato atmosferico di diverse dimensioni. Questi inquinanti, in particolare le emissioni di anidride solforosa, provocano piogge acide e creano polvere fine che può provocare malattie respiratorie e cardiovascolari.

In precedenza, è stata la Commissione Europea a sottolineare come il traffico aereo e marittimo internazionali siano stati tra le fonti di emissioni che contribuiscono al cambiamento climatico più rapide a crescere, nonostante siano responsabili di meno del 3.5% del totale delle emissioni di gas serra dell’UE. Un fenomeno dovuto principalmente a una crescita record del traffico, risultato dell’aumento dei viaggiatori e dei volumi di commercio.

Inoltre, sia a livello europeo che globale, soltanto di recente questi settori sono stati associati alle iniziative per ridurre le emissioni di gas serra. In vista del vertice ONU per il clima COP25 che si è tenuto l’anno scorso, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui richiede obiettivi più ambiziosi per la riduzione delle emissioni derivanti da trasporti aerei e marittimi.