Home Future Cucina tradizionale o molecolare? Gli chef del futuro si formano con FICO e Italian Food Academy

Cucina tradizionale o molecolare? Gli chef del futuro si formano con FICO e Italian Food Academy

Cucina tradizionale o molecolare? Gli chef del futuro si formano con FICO e Italian Food Academy

Da un lato la cucina tradizionale, ma moderna, dall’altro la cucina molecolare. Da un lato Davide Damiano, che ha alle spalle più di trent’anni di carriera, che lo hanno portato a diventare un consolidato e riconosciuto consulente, un application chef come si usa dire, ovvero una figura poliedrica in grado sia di sviluppare nuovi prodotti e ricette, sia di strutturare da zero un locale. Dall’altro Mirko Ronzoni, vincitore della seconda edizione italiana di “Hell’s Kitchen” e food influencer da oltre 100mila follower, che oggi ricopre la posizione di Executive Chef al ristorante di Hell’s Kitchen presso il Forte Village Resort in Sardegna.  

Due filosofie culinarie, rappresentate da due diversi professionisti, si scontreranno nella mattina del 25 marzo, dalle ore 11:30 alle 13.30, all’interno del Parco del cibo di FICO Eataly World, a Bologna: le ricette, create ad hoc, saranno valutate da una giuria di 5 esperti del settore, che poi decreterà a maggioranza il vincitore.

Al via tre corsi IFA nella cucina di casa FICO 

L’evento sarà l’occasione per comunicare l’inizio dei tre corsi targati IFA, ente di Alta Cucina, presso gli ambienti di FICO: nasce così all’interno del Parco un’Accademia di alta Cucina. Già a partire da quest’anno, sarà possibile partecipare a tre percorsi formativi diversi:

Corso in Management di percorsi enogastronomici: guidare turisti e appassionati di enogastronomia, attraverso le eccellenze di un territorio ricco come il nostro, comporta competenze e attitudini che questo corso ha il compito di accrescere e affinare. La ricerca dei prodotti tipici, l’amore per i viaggi e l’interesse culturale per le diverse tradizioni italiane danno al tour manager gli strumenti necessari ed essenziali per progettare esperienze uniche nel loro genere. 

Corso di Specializzazione in Cucina molecolare: guidati dallo chef Davide Damiano, è possibile imparare le tecniche base e avanzate di cottura per creare nuovi sapori e migliorare i piatti dal punto di vista gastronomico ed estetico. Una preparazione professionale utile alla realizzazione di piatti gourmet di alta cucina, con spume ed emulsioni. 

Master per Food&Beverage Manager: questo percorso formativo offre l’opportunità di gestire le attività legate alla ristorazione nelle strutture alberghiere e ristorative, in tutte le sue componenti. Una professione, quella del Food & Beverage Manager, in costante ascesa: complice la richiesta di servizi di qualità e di prodotti enogastronomici d’eccellenza, è infatti diventato il principale responsabile di ogni attività di ristorazione, figura richiestissima nel settore. 

Tutti i futuri chef e i professionisti del settore della ristorazione e del food management potranno formarsi e specializzarsi grazie a percorsi studiati appositamente sulle richieste del mercato. Curare la propria preparazione professionale all’interno di un luogo dedicato al food come FICO, in cui convergono le aziende e i brand di settore fra i più rinomati, darà anche modo di entrare in contatto non solo con materie prime di eccellenza, ma anche con una rete di Consorzi italiani con cui poter stringere collaborazioni o avviare progetti e startup. 

Un parco sostenibile

FICO Eataly World è un grande p arco tematico che racconta l’eccellenza del cibo italiano con un format immersivo: un’esperienza multisensoriale, che si snoda tra 20 attrazioni e giostre, 7 aree a tema, 26 ristoranti, 60 esperienze culinarie. Gli ampi spazi verdi del Parco (tra cui il vigneto, l’uliveto e il frutteto) durante la bella stagione permettono di unire gusto e divertimento al piacere di rilassarsi sotto gli alberi, circondati dalla natura.

Grande attenzione è riservata alla sostenibilità del Parco, che si attua nel progetto Metro-0 (il cibo prodotto al suo interno viene infatti distribuito e servito da tutti i ristoranti e gli operatori presenti a FICO, garantendo una filiera cortissima), nei 55.000 mq di impianto fotovoltaico (uno dei più grandi d’Europa installati su tetto) che garantiscono oltre il 50% dell’energia utilizzata per il fabbisogno del Parco, nell’impianto di teleriscaldamento che utilizza l’inceneritore di Bologna e nei materiali compostabili (come le stoviglie) e riciclabili che abbondano nel parco.

In particolare, il modello energetico virtuoso di FICO permette ai ristoratori del Parco (consorzi di tutela, fabbriche alimentari, ristoranti e street food) di beneficiare di spazi e attrezzature senza pagare un canone di locazione fisso e senza dover pagare bollette per luce e gas. Un vantaggio competitivo unico nel suo genere, a dimostrazione che una strategia sostenibile come quella adottata da FICO possa generare benefici collettivi, soprattutto in momenti di crisi.