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Variante Delta in Italia: 5 regioni a rischio chiusure

Variante Delta, 4 regioni verso la zona gialla

Cinque regioni italiane rischiano la zona gialla nelle prossime settimane. La variante Delta si diffonde e fa paura. In Italia il diffondersi della variante Delta ha quasi raggiunto il 30% e si avvia verso il 70% che secondo gli esperti dovrebbe essere raggiunto nel mese di agosto se continua di questo passo. Dunque, il rischio è di avere nuovamente una Italia colorata con l’aumento dei contagi.

In 19 regioni si registra un sostanziale aumento dei contagi. In alcune l’aumento è del 50%. Anche se i numeri sembrano ancora sotto controllo, a preoccupare è la velocità con cui i contagi si sono moltiplicati nel giro di una settimana.

Veneto, Campania, Sardegna, Lazio e Sicilia: queste le 5 regioni che sono a rischio a causa di un lieve aumento dei contagi nelle ultime settimana. Con i dati aggiornati al 15 luglio, il Veneto ha registrato 27 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti,la Campania 22 nuovi casi settimanali ogni 100mila, la Sardegna 33 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, il Lazio 24 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti e la Sicilia 32 nuovi casi settimanali ogni 100mila.

Variante Delta in Italia: regioni a rischio fascia gialla

Secondo i i parametri del ministero della Salute e del Cts c’è l’incidenza del nuovo coronavirus ogni 100mila abitanti: se superano i 50 casi si passa in zona gialla. Scatta l’allarme con un combinato di contagi (Rt), superamento del 40% del tasso di occupazione delle aree mediche e del 30% quello delle terapie intensive.

Regioni verso la zona gialla: si attende la cabina di regia

Si attende la cabina di regia con il ministero della salute Roberto Speranza. Si va ancora verso la conferma di un Italia tutta bianca. Questa settimana, con il monitoraggio Iss-ministero della Salute, non ci saranno cambiamenti di colori per la classificazione delle Regioni.

Il ministro della Salute Speranza non dovrebbe firmare nuove ordinanze per decretare passaggi di fascia. Se i contagi continuano con questi numeri e ritmo dalle prossime settimane potranno esserci nuovi e terribili scenari. Dalla prima settimana di agosto potrebbero esserci di nuovo Regioni gialle, che potrebbero portare tanti problemi al turismo, con il ritorno dell’obbligo di mascherina all’aperto ma soprattutto il divieto di consumazione nei locali al chiuso. E al vaglio c’è sempre la proposta francese: green pass obbligatorio.

I requisiti per cambiare colore

L’Italia si appresta di questo passo ad uscire dal colore unico bianco. Con l’aumento dei contagi diverse regioni potrebbero cambiare colori

Per la fascia gialla i requisiti sono:
– l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti;

-l’incidenza settimanale dei casi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti e si verifica una delle due seguenti condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 20 per cento”

Per la fascia arancione solo se ha anche un alto numero di ospedalizzazioni.

Variante Delta: la battaglia delle regioni sui parametri

Se la situazione non dovesse avere un freno, con i contagi in continuo aumento, Veneto, Campania, Sardegna, Lazio e Sicilia rischiano in poco tempo di passare alla fascia gialla. Ma le Regioni più a rischio, in primis il presidente del veneto Luca Zaia, spingono per la modifica dei parametri. “Se scattano i provvedimenti basati sui vecchi parametri – ha commentato il presidente del Veneto al Corriere della Sera – qui si blocca tutto un’altra volta. E non possiamo correre un rischio del genere. Se non cambia nulla, rischiamo di subire il passaggio da zona bianca a gialla. Da virtuosi diventiamo la pecora nera. Per me in zona bianca deve valere un solo parametro: il tasso di occupazione dei posti letto per Covid negli ospedali. Nulla di più. E quindi va eliminato anche il calcolo dell’RT“. La posizione, condivisa anche da altre regioni, potrebbe vedere il ministro della salute Roberto Speranza firmare un nuovo decreto a breve.

Variante Delta e vaccino Pfizer

Al momento i politici rassicurano che il numero dei contagi sia sotto controllo. Allo stesso tempo c’è la consapevolezza che la variante Delta corre più velocemente rispetto alle rassicurazioni dei politici e che stia diventando prevalente. Per questo si aspetta anche la risposta alla possibilità di una terza dose di vaccino Pfizer che pare sia efficace proprio nei confronti delle varianti.