Home Facts Valanga, scialpinista sopravvissuto: “La notte è stata tremenda”

Valanga, scialpinista sopravvissuto: “La notte è stata tremenda”

Valanga Alto Adige cosa è successo

L’Alto Adige, oltre a regalare bellissimi paesaggi, è spesso protagonista di spiacevoli eventi. Tra questi ce n’è uno molto recente, che ha coinvolto uno scialpinista colpito da una valanga. La vittima si chiama Carluccio Sartori che afferma di essere un “miracolato”, riuscendo a sopravvivere alla notte nonostante la paura e il freddo.

Lo stesso scialpinista ha raccontato la vicenda ad ANSA, confessando quanto quelle ore siano state difficili.

Scialpinista sopravvive ad una valanga per circa 20 ore

Attualmente in terapia intensiva, Carluccio Sartori – 54enne del Veneto – si è definito un “miracolato”, grazie al fatto di essere sopravvissuto per più di 20 ore sotto ad una valanga. Lo scialpinista si trovava infatti in Val Badia, dove è accaduto l’impensabile. Ricoverato all’ospedale di Bolzano, la vittima ha sfiorato la morte, ma è riuscito ad averla vinta.

Si è dunque raccontato ad ANSA, descrivendo ciò che ha provato in quel lasso tempo che gli sembrava infinito:

“Sapevo che non dovevo mollare, sapevo che non dovevo assolutamente addormentarmi, altrimenti sarebbe stata la fine”.

Ha poi confessato di non essere credente, ma di aver pensato molto a sua madre, per trovare la forza di reagire.

Tutto è accaduto così in fretta, da un giorno all’altro. Mercoledì 26 Gennaio Carluccio Sartori – amante dello sport all’aria aperta – si è dedicato ad una delle sue passioni più grandi, intrattenendosi fino a tarda giornata. All’improvviso è stato colpito da una valanga, che lo ha trascinato con forza fino a travolgerlo.

Lui stesso spiega quanto successo:

“Mentre la slavina mi trascinava via, ho indurito i muscoli perché temevo che le masse nevose mi potessero spezzare un arto. Quando poi la neve si stava per fermare, ho iniziato a nuotare, per restare a galla, ma ero molto limitato nei movimenti e una spalla mi faceva male e lo zaino mi ostacolava“.

Il suo istinto di sopravvivenza lo ha portato a “ripararsi” allontanando la neve e formato una specie di imbuto, cercando di farlo per tutto il tempo.

Quella che sembrava una notte senza fine si è poi conclusa in maniera positiva, con i soccorsi che lo hanno messo in salvo e portato in ospedale. Adesso è fuori pericolo, ma sa di aver visto la morte in faccia e che quella notte non la dimenticherà mai.