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Sciopero in Australia alza il prezzo del gas: cosa succede in Europa

Sciopero in Australia

Sciopero in Australia nel settore del gas: le proteste in due impianti preoccupano e non poco anche l’Europa per il rischio di aumento dei prezzi della fornitura. Le proteste continueranno ancora anche nelle prossime settimane.

Sciopero in Australia alza il prezzo del gas

Preoccupante sciopero nel settore del gas in Australia. In due impianti di liquefazione del gas di Chevron, sono iniziate le proteste dopo il mancato accordo tra sindacati e colosso energetico. Chevron, il colosso statunitense che gestisce entrambi i siti, ha annunciato che “continuerà a prendere provvedimenti per mantenere operazioni sicure e affidabili in caso di interruzione delle strutture”. Secondo gli annunci, i lavoratori fermeranno le macchine fino a 11 ore al giorno per portare avanti con forza le proprie proteste.

Cosa succede in Europa

C’è da sottolineare che i due impianti Wheatstone e Gorgon producono oltre il 5% del Gnl mondiale e circa 500 lavoratori sono attualmente impiegati nei due impianti situati nell’Australia occidentale. Questo porterà all’aumento dei prezzi del gas anche in Europa. Infatti, i future Ttf sono saliti dell’8% a 35,25 euro al megawattora, dopo aver toccato in avvio un rialzo massimo dell’11%. Per ora non dovrebbe esserci un impatto immediato sulle forniture di gas ma le proteste andranno avanti ancora per due settimane e dunque resta da vedere cosa succederà ancora.

 

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