Home Facts Sanremo 2024, le pagelle della prima serata: Annalisa sbobba per TikTok (voto 5), Mahmood maestoso zarro (voto 9)

Sanremo 2024, le pagelle della prima serata: Annalisa sbobba per TikTok (voto 5), Mahmood maestoso zarro (voto 9)

Sanremo 2024, le pagelle della prima serata

La prima serata del Festival di Sanremo Anno del Signor Amedeo Sebastiani 2024 si è conclusa, come previsto, all’ora dei licantropi. Tutti e trenta gli artisti in gara si sono esibiti dimostrando come, in fondo, quasi nessuno di loro fosse poi davvero così indispensabile alla kermesse. Sorprende Marco Mengoni, spigliato alla co-coconduzione pure quando lo accrocchiano vestito di stracci per gag. Delude Annalisa che porta all’Ariston la solita sbobba per TikTok, mentre Emma Marrone rischia giocandosi una carta mattissima con la sua “Apnea”, in bilico tra la hit della vita e il disastro. Amoroso comincia a frignare già in conferenza stampa, Bertè si ripete, Il Volo planerà sul podio anche se il migliore in campo resta Mahmood: ha il talento di fare sempre la stessa cosa. Però in modi completamente diversi ogni volta. E non è poco. Specie considerando la desolazione del quadro generale. Andiamo a dragare questo abisso XXL elencando qui di seguito promossi e bocciati della prima gran (?) soirée festivaliera. Disclaimer: la classifica di fine puntata ha visto trionfare Loredana Bertè, seguita da Angelina Mango, Annalisa, Diodato e Mahmood. Ma qui della classifica ce ne sbattiamo. 

 

Salvateci dal PrimaFestival (e da Paola e Chiara coi TikToker): voto 0

Paola e Chiara "conduttrici" della tassa PrimaFestival
Paola e Chiara “conduttrici” della tassa PrimaFestival

Una striscia quotidiana di minuti 8-10 partita già tre giorni prima della kermesse. L’unica cosa buona del PrimaFestival è il countdown in basso a destra dello schermo che informa su quanto manchi alla fine dell’agonia per tutti i coinvolti, pubblico compreso. Intendiamoci, è sempre stato un inutile product placement per sponsor di bocca buona, ma stavolta la “conduzione” delle sorelle Iezzi lo rende anche dolorosissimo. La mora Paola arde di entusiasmo immotivato inerpicandosi in inglesismi tutti sbagliati (“arriva la Queens”, “ecco la nostra stind ap comidian” – sic). La bionda Chiara vorrebbe essere ovunque ma non lì, mentre i suoi occhi non riescono a staccarsi dal gobbo. Deve dire due frasi, decide di leggerle come solo un ipocondriaco il bugiardino del paracetamolo. A zavorrare lo scempio, i TikTikok Mattia Stanga e Daniele Cabras. Uno dei due è sardo e propone si siparietti con mammà che gli porta il pane carasau. Quell’altro mette in imbarazzo ogni artista in gara che gli capiti a tiro con siparietti che sarebbero perfetti per reel mordi e fuggi, ma che, brutalizzati su uno schermo appena appena un po’ più grande, mostrano tutta la propria imbarazzante pochezza. C’è chi mormora che PrimaFestival sia così brutto per far sembrare meno oscena la vera kermesse che lo segue. Se così fosse, Amedeo Sebastiani genio del Male.

 

Amoroso si gioca la carta piangina (ma ha una ballatona): voto 6.5

Alessandra Amoroso a Sanremo 2024
Alessandra Amoroso a Sanremo 2024

Grande novità di quest’anno, l’assenza dei monologhi piangina singhiozzati da famose che si mostrano afflitte sul palco. Neanche il tempo di entusiasmarsi che subito, ancor prima dell’inizio della kermesse, Alessandra Amoroso in conferenza stampa legge un lungo elenco di commentacci che ha ricevuto sui social negli anni. In particolare, pare che le male parole di Peppino l’idraulico e Giovanni il carpentiere siano riuscite a rovinarle la vigilia di un grande evento: la sua prima data a San Siro. Povera stella. Amoroso si gioca, dunque, la carta lacrimuccia facile acchiappa-empatia. Peccato, non aveva alcun bisogno di cotanta sceneggiata: ha una ballatona tutta voce, Fino a Qui, che sarebbe bastata a se stessa. Ma mai sia che una donna voglia raccontarsi vincente in tv, nemmeno se è una cantante famosissima e affermata. No, le femmine hanno da frignà. Cattivo, Peppino l’idraulico. E anche tu, Giovanni il carpentiere. Non si fa.

 

Annalisa, Sinceramente, è sempre la solita sbobba per TikTok: voto 5

Annalisa a Sanremo 2024
Annalisa a Sanremo 2024

Forse sarebbe stato meglio tenersi “Ragazza Sola” per l’Ariston. E invece. Annalisa, in total black, si presenta per l’ennesima volta in gara con una canzone che si intitola “Sinceramente” e di cui sinceramente si poteva fare a meno. Non aggiunge e non toglie nulla a quanto canticchiato fin qui a causa di Mon Amour e Bellissima, un brano gemello, simbionte, replicante. E allora? E allora riascoltiamo la solita sbobba per TikTok che ci trascineremo dietro almeno fino all’estate prossima ventura. Per la gioia dei coreografi social e di chi campa su musichette catchy per raccontarci la propria beauty routine tramite reel sempre, incessantemente uguali. La voce che tiene Annalisa meriterebbe molto di più, ma si ritrova oramai condannata a essere rumore di fondo. Sarà podio? Sicuro. Ma che spreco di talento. Non ci resta che sognare il giorno in cui le permetteranno di tornare a esibirsi al pianoforte, magari con una ballad sui quanti. Sinceramente, l’idea è che questo giorno lo sogni anche lei. Solidarietà.

 

Marco Mengoni sorprendente stracciarolo alla co-conduzione: voto 8

Marco Mengoni co-conduttore a Sanremo 2024
Marco Mengoni co-conduttore a Sanremo 2024

Agli esordi, tra timidezza e inflessione dialettale, non c’era modo di fargli dire una frase intera senza inciampi. E così è stato anche molto dopo tali esordi. Il Marco Mengoni che vediamo oggi, dunque, co-conduttore della prima serata di Sanremo 2024, è a tutti gli effetti un miracolo. Il ragazzo ha studiato, si è fatto il mazzo per imparare a stare sul palco come figura parlante e gliene va dato merito: con la voce che tiene, non aveva nessun bisogno di farlo. Perfino simpatico, irrompe in scena come molestatore di Amadeus: si porta dietro un retino per raccogliere eventuali spartiti lanciati dall’orchestra (può succedere, citofonare Antonella Clerici), una scopa e pure un “preserbacino”, ossia una rete di protezione per baciare chiunque senza far scoppiare polemiche fuori e dentro l’Ariston. Poi si ammanetta ad Amadeus per fare il suo primo annuncio sanremese, Mahmood. Tutte gag che rendono la scaletta ancor più dolorosamente lunga, ma almeno non spiacevole. Un filo calante nell’intonazione quando si tratta di esibirsi live, ma non stiamo qui a spaccare il capello: è bello, bravo e ora non gli manca nemmeno più la parola. Fiorello stia in campana. 

 

Emma adesso fa la vocalist, in bilico tra hit e disastro: voto da 0 a 10

Emma Marrone a Sanremo 2024
Emma Marrone a Sanremo 2024

Emma Marrone si presenta sul palco dell’Ariston con un ibrido indefinibile, almeno al primo ascolto. La sua “Apnea” pare un pezzo da vocalist col “Su le Mani!” facile nel brutto mezzo di una discoteca della riviera romagnola. Tutti quei suonini spasmodici che tempestano il ritornello a ritmo vorticosamente zarro-dance arrivano inaspettati e disorientano, mentre comunque fanno muovere le terga. La canzone è sanremese zero, ma potrebbe avere un futuro da hit assoluta alle giostre di Cinisello Balsamo. Che usiamo qui come metafora dell’estate. Ha senso? No. Funziona? Può essere. Un azzardo e, in quanto azzardo, inclassificabile. Potrebbe essere il brano che segna la rinascita discografica definitiva della cantante, come anche rivelarsi il suo passo falso definitivo.

Emma, vestita Ferrari, porta un pezzo Lamborghini (Elettra). E il voto scompare.

 

Irama inceppato, canta con la bocca piena o/e non si spiega: voto ⅚

Irama a Sanremo 2024
Irama a Sanremo 2024

Coraggiosa questa scelta di esibirsi dal vivo sul palco dell’Ariston con la bocca piena di strutto. L’ex Amico di Maria De Filippi Irama porta una canzone d’amore (aridaje), “Tu No”, di cui però non riesce a scandire le parole. Aspettando la studio version, che ha grosse chance di far crescere il brano, per ora confessiamo di averci capito poco e niente all’infuori dei due monosillabi che compongono il titolo del pezzo. Ma solo perché quelli, almeno, erano scritti nel sottopancia a inizio esibizione.

Urge un logopedista. O un rimedio contro la stitichezza, non è chiaro. L’unica cosa certa è che Irama si sia inceppato. Qualcuno potrebbe fare la cortesia di sbloccarlo entro sabato? Sentitamente, ringraziamo. O forse no.

 

Bertè verso un podio riparatore (ma il pezzo è una mezza sòla): voto 7-

Loredana Bertè a Sanremo 2024
Loredana Bertè a Sanremo 2024

Capelli turchini, gambe inspiegabili tanto quanto i 67 anni di Anna Pettinelli. Loredana Bertè, tra le più osannate dai giornalisti che hanno potuto godere del lusso dei preascolti, porta la sua “Pazza” e convince per la furia che è, più che per la canzone che ha. Pilotessa automatica di se stessa, la riascoltiamo sbraitare dal palco le medesime cose che va ripetendo fin dai primi anni Novanta. È sempre un piacere, ma il disco alla lunga si rompe.

“Cosa ti aspetti da me”, esclusa dai primi tre classificati per un criminoso soffio a Sanremo 2019, aveva tutto un altro tiro. Non escludiamo che la mitologica artista che oggi dichiara di amarsi perché “si è odiata abbastanza”, possa inciampare su un podio riparatore. Siamo tutti figli di Loredana, del resto. Però mamma stavolta poteva fare di più.

 

Ghali canta che il cielo è blu e si pensa avanguardia: voto 4

Ghali a Sanremo 2024
Ghali a Sanremo 2024

“A te che hai scritto ‘Sei il mio grande amore’ ma anche ‘Sei il mio amore grande’ e oggi per questa cazzata qui, magari ti senti pure Dante”. Così nella belle epoque di Zelig, un giovane Checco Zalone cantava in faccia a un impreparato Jovanotti sul palco degli Arcimboldi. Facciamo nostra l’arguta osservazione, spedendola all’indirizzo del buon Ghali: interamente ricoperto di cerulee paillettes canta questa “Casa Mia”. Il testo vorrebbe essere un dialogo con un alieno, per aggiornarlo su come vadano le cose qui sul Pianeta Terra. “Il prato è verde, il cielo è blu”, ripete il treccina, credendoci così tanto da aprirci il ritornello con cotanta rivelazione.

E l’alieno, presente in teatro, tra l’altro nemmeno tra i peggio vestiti in gara, se ne rimane in platea, non sale sul palco con quello lì che gli indica le cose e gli dice di che colore siano. Comprendiamo la scelta. Dell’alieno, s’intende.

 

Il Volo cade dal cielo dritto sul podio (purtroppo, andrà così): voto 6-

Il Volo a Sanremo 2024
Il Volo a Sanremo 2024

I tre tenorini sono cresciuti, ora hanno il viso pittatissimo di fondotinta. La loro “Capolavoro” è la quintessenza del cliché festivaliero: bel canto, ritornello tonante, amore che più amore non si può. Un amore travolgente “che cade dal cielo come un capolavoro” con ogni probabilità direttamente sul podio. Ignazio Boschetto, Gianluca Ginoble e Piero Barone già da questa prima esibizione sfoderano le ugole a volume Albano Carrisi per accaparrarsi un ottimo piazzamento in classifica. E lo ottertanno. All’Ariston hanno portato la sorella Mazinga della loro Grande Amore (comunque Goldrake) che li fece trionfare nel 2015. Dovessero bissare, all’Eurovision saremo davvero molto italiani. Possiamo starci solo se il trio promette, fin da ora, di impegnarsi a devastare stanze d’albergo in quel di Malmö. Bramiamo resoconti dettagliati di receptionist e camerieri sotto choc. Storicamente, è già successo. Perché non sognare? Ustica. 

Mahmood non è nudo, ma resta il più maestoso degli zarri: voto 9

Mahmood a Sanremo 2024
Mahmood a Sanremo 2024

Che noia i perfettini. E invece. E invece Mahmood, due partecipazioni al Festival e altrettante vittorie prima con “Soldi” e poi con “Brividi” – in duetto con Blanco, torna all’Ariston con Tuta Gold. E spacca, ghettolimpionico. Il “ragazzo” (Cit. Ultimo qualche Sanremo fa) ha la voce di venti schiere di cherubini e un talento particolare: quello di fare sempre la stessa cosa, è vero, ma in modi completamente diversi ogni volta. Così, questa canzone per nulla sanremese, si digi-evolve subito in una hit possente, maestosa, zarra il giusto, ma anche introspettiva. Si diceva che sarebbe salito sul palco mezzo nudo, invece si presenta in versione Calimero in muta da sub larga. Con tantissime tasche (che ci dovrà mai mettere dentro? L’invidia di tutti gli altri 29 in gara, probabilmente). Pure sexy, non gli si trova un difetto, a parte che stavolta non vincerà. E chissenefrega? Alessandro Mahmood è lì per ricordare che come lui non ne nascono poi tanti in una generazione. Ma manco in due o tre di fila. Clap clap.