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Rovigo, sparano alla prof con pistola ad aria compressa: sospesi tre studenti

Studenti sparano prof pistola aria

Rovigo, tre studenti sparano la professoressa con la pistola ad aria compressa: sospesi dai 3 ai 5 giorni. Il filmato dello scherzo di cattivo gusto di alcuni alunni ha scatenato le polemiche sul web. La preside: “Prenderemo provvedimenti. La professoressa è umanamente provata”.

Choc a Rovigo, tre studenti sparano la prof con pistola ad aria compressa: sospesi

Uno scherzo di pessimo gusto ha sconvolto l’Istituto di Istruzione Superiore Viola Marchesini di Rovigo. Nel bel mezzo di una lezione tre studenti hanno pensato bene di bersagliare la loro professoressa con colpi di pistola ad aria compressa, riprendendo il tutto in video. La docente viene colpita due volte, prima alla testa e poi in un occhio, tra le risate generali della classe. Le immagini dell’accaduto hanno fatto il giro delle chat scolastiche, per poi rimbalzare ovunque in rete. Tanta l’indignazione e la rabbia da parte del pubblico del web.  Diverse testate, compresa Blitz.tv, hanno poi ripubblicato il video. La “fama mediatica” è costata cara ai tre responsabili, per il momento sospesi per un periodo da tre a cinque giorni.

La preside della scuola: “Prenderemo provvedimenti, c’è premeditazione”

Il dirigente scolastico dell’Istituto Viola Marchesini, Isabella Sgarbi, ha commentato la vicenda in una serie di interviste assicurando che le azioni degli alunni non resteranno impunite: “Oltre che dal punto di vista disciplinare, procederemo anche dal punto di vista formativo, perché come educatori, il nostro primo compito è far sì che venga compreso il disvalore di un simile atto”. A preoccupare la preside, secondo un articolo de La Voce di Rovigo, è la “coordinazione” degli studenti. Sgarbi ritiene infatti che si tratti di un gesto molto grave dalla premeditazione, considerando che gli alunni si erano accordati sul da farsi, e dalle successive risate di derisione alla docente ferita”. 

La preside ci ha tenuto a specificare che i giovani coinvolti non provengono da situazioni familiari complesse: “Si è trattato di allievi di una prima classe, quindi giovani, che si sono anche autodenunciati. Non provengono da famiglie con disagio, sono ragazzi normali. Solo hanno preso la cosa come un gioco. Ma hanno irriso un pubblico ufficiale, non hanno capito la scala dei valori. le famiglie, informate dei fatti, sono rimaste sorprese dal comportamento dei ragazzi”.

Sgarbi ha inoltre parlato dello stato di salute della professoressa, ancora turbata dall’accaduto: La prof colpita dai pallini in classe è a casa per alcuni giorni. Scossa per quanto avvenuto non ha ancora deciso se sporgere denuncia. So che si è rivolta anche al proprio sindacato. Fortunatamente non ha riportato lesioni significative, ma è umanamente molto provata“.