Roma, razzismo sull’autobus: tre arresti

A Roma è stato disposto l'arresto di tre giovani, colpevoli di un atto di razzismo sull'autobus, nei confronti di un bengalese.

Gli ultimi giorni hanno messo in evidenza molti casi di cronaca, coinvolgendo diverse città. Da Torino a Trieste, passando per Bologna e Milano, senza tralasciare la Sicilia. Ad unirsi alla lista è Roma, capitale che racconta di una vicenda di razzismo sull’autobus, avvenuta diversi mesi fa.

I carabinieri hanno finalmente catturato i tre colpevoli.

Razzismo su un autobus a Roma: trovati i responsabili

A Roma è stato disposto l’arresto di tre giovani, colpevoli di un atto di razzismo sull’autobus, nei confronti di un bengalese. L’aggressione di stampo razzista è avvenuta il 13 Novembre 2022, nei dintorni di piazza dell’Aracoeli, in prossimità della fermata dell’autobus. I protagonisti della vicenda sono quattro, di cui uno è la vittima.

Il ragazzo bengalese di 34 anni è stato così prima insultato e poi colpito da uno dei tre. Gli è prima sottratto il telefono e, successivamente, ha subito insulti, minacce e colpi di diverso tipo. Le forze dell’ordine, intervenute sul posto dopo l’accaduto su segnalazione dell’autista, sono finalmente riuscite a ricostruire la scena.

I tre ragazzi, di cui un 23enne e due minorenni di 17 anni, si sono avvicinati al bengalese e lo hanno rapinato, per poi insultarlo e minacciarlo: “Devi portare rispetto, bangladino di m…, stai zitto co…”. L’aggressione, di natura verbale, si è in poco in tempo tramutata in una violenza di natura fisica. Uno dei tre ha poi “sputato al volto della vittima per poi colpirlo con un pugno al volto. A quel punto la colluttazione è continuata all’esterno dell’autovettura”, come si legge dal rapporto della polizia.

In soccorso della vittima è arrivato il conducente dell’autobus che ha portato alla fuga i tre colpevoli e ha chiamato prontamente il 118. Per il maggiorenne è stato disposto l’arresto, mentre gli altri due aggressori – essendo minorenni – sono in misura cautelare.

Fortunatamente il 34enne sta bene e, dopo diversi mesi, può essere contento che la giustizia abbia fatto il suo corso.

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