Home Facts Renato Zero, vita privata e carriera del celebre cantante: “Sono sposato con il mio pubblico”

Renato Zero, vita privata e carriera del celebre cantante: “Sono sposato con il mio pubblico”

Renato Zero vita privata

Renato Zero, vita privata e carriera dello storico cantautore italiano. Dall’enorme successo ai suoi brani più conosciuti, passando per le persone più importanti della sua vita. Cosa sappiamo di lui?

Renato Zero, vita privata e carriera del celebre cantautore

Nato a Roma il 30 settembre 1950, Renato Fiacchini, in arte Renato Zero, ha 73 anni ed è uno dei cantautori più importanti della storia della musica italiana. Nel corso della sua lunghissima carriera artistica ha pubblicato ben 34 album in studio8 album dal vivo e 5 raccolte dei suoi brani più amati, arrivando a scrivere oltre 500 canzoni. È inoltre il titolare di un record irripetibile: è stato l’unico artista italiano ad aver ottenuto il primo posto nella classifica degli album più venduti in ben sei decenni diversi. Tra i suoi brani più amati ed apprezzati ricordiamo CercamiMagariIl carrozzoneTutti gli zeri del mondoTriangoloPrendimiIl cielo I migliori anni della nostra vita. L’8 dicembre 2023 è uscito il suo ultimo album,  Autoritratto – I concerti evento, contenente ben 13 brani inediti.

Vita privata: le voci sull’omosessualità e i grandi amori della sua vita

Nel corso degli anni Renato Zero è sempre stato molto attento a non divulgare molti dettagli circa la sua vita privata. Il suo stile eccentrico e sfarzoso ha alimentato molte chiacchiere circa la sua sessualità, inducendo molti a credere che il cantautore sia omosessuale. Nel corso degli anni Renato Zero ha sempre smentito queste voci, dichiarandosi eterosessuale. Per lunghi anni l’artista ha lottato contro pregiudizi e discriminazioni, come spiega in un’intervista a Il Messaggero: “Alla fine degli Anni ’60 uno come me non s’era mai visto. Me la sono vista brutta spesso. Quando mi insultavano per come mi mostravo mi salvavo con la dialettica. A chi mi voleva picchiare chiedevo: “Perché mi odi? Che cosa ti ho fatto? Ragioniamo”. Glielo dicevo in italiano forbito, li spiazzavo, e mi lasciavano stare”.

Sono poche le relazioni importanti del cantante note al pubblico. La sua segretaria Lucy Morante è stata il suo più grande amore, come racconta lui stesso al Corriere della Sera: “Mi amava al punto da vendere i miei dischi fuori dai concerti. Si è presa un sacco di gavettoni da me, e non metaforici”. Nonostante la rottura, i due sono ancora oggi molto vicini: “Non avrei neppure bisogno di dirle bentornata, perché con Lucy non ho mai davvero rotto. È sempre stata parte della mia vita: l’esperienza più bella. E quando non rompi, non hai bisogno di ricucire. Semplicemente, ti ritrovi, e ti riconosci”. Dopo Lucy, Renato Zero ha frequentato la conduttrice Enrica Bonaccorti. Oggi, l’artista pare non sia ancora riuscito a trovare la persona giusta: “Di sposarmi non m’è mai venuto in mente. Ho avuto tante storie, ma non sono mai stato cliente di negozi che vendono bomboniere: ho scelto di sposare il mio pubblico. E poi, che te devo di’? Ci vuole culo anche per trovare l’anima gemella”.

Il figlio adottivo di Renato Zero: “Volevo dargli supporto morale”

Nel 2004 Renato Zero ha adottato Roberto Anselmi Fiacchini, che per molti anni ha lavorato con lui come bodyguard. Trentenne al momento dell’adozione, ha conosciuto l’artista quando era già grande.  “Ero al cinema e noto questo ragazzino.” -spiega il cantante negli studi di Verissimo– ” Era pettinato come Bart Simpson. Mi raccontò la sua storia: il padre era morto, la madre malata. Sono sempre stato vicino ai ragazzi degli orfanotrofi. Cominciai a seguire Roberto e, quando fu possibile, lo adottai. Sono sempre stato portato a prediligere le persone sfortunate. Roberto aveva perso i genitori e ho sentito che era giusto potergli dare un supporto morale, poi diventato anche istituzionale”. Oggi Anselmi è sposato con Emanuela Vernaglia e ha donato a Zero due nipoti, Ada Virginia Anselmi“Mi piace moltissimo farmi chiamare nonno. Le bambine sono cresciute in un battibaleno, ora sono signorine”.