Home Facts Migranti a Lampedusa, altri sbarchi: circa 1700 persone

Migranti a Lampedusa, altri sbarchi: circa 1700 persone

migranti sbarcati a lampedusa

La notte tra il 20 e il 21 Febbraio è stata molto movimentata. Infatti le motovedette della Capitaneria della dogana tunisina sono state chiamate a soccorrere diversi migranti diretti a Lampedusa su tre differenti imbarcazioni. Tra le 73 persone c’erano bambini e una donna incinta.

Dopo averli portati in salvo, si è disposto il trasferimento nel centro di accoglienza presente nell’isola.

Lampedusa, soccorsi altri migranti

La mattinata di Martedì 21 Febbraio 2023 fa registrare tre nuovi sbarchi di migranti a Lampedusa. Nell’hotspot dell’isola si sono contate più di 1700 persone, c0n le autorità che si sono già prodigate per offrir loro la miglior assistenza.

I soccorsi sono stati messi in atto dalle motovedette della Capitaneria di porto. Le imbarcazioni presentavano diverse persone: su una di esse ce n’erano 35, tra cui otto minori e dieci donne, una delle quali incinta. Sulle altre due 20 persone, con due minori da segnalare ed una donna e un’altra con 18 migranti. Ognuno di loro è stato salvato e assistito, fino al raggiungimento dell’hotspot di contrada Imbriacola nella serata del 20 Febbraio. Dopo diversi spostamenti – tra Porto Empedocle e Pozzallo – per ordine della Prefettura di Agrigento, gli ospiti da sistemare erano 1556 al fronte, però, di appena 400 posti a disposizione.

Nella giornata di Martedì 21 Febbraio ci si occuperà di trasferire e offrire riparo agli altri migranti. Tra questi, 459 verranno sistemati in altri alloggi e 187 prenderanno un aereo con direzione Crotone. Altri 183 saranno trasferiti verso il Porto Empedocle sulla nave Galaxy. Infine altre 89 insieme alla Guardia di finanza – sul pattugliatore – con meta Pozzallo. In accordo con il Viminale, l’organizzazione dei trasferimenti è stata attuata dalla Prefettura di Agrigento che ha cercato di organizzare tutto al meglio.

L’intervento immediato ha così permesso il salvataggio di altre persone che verranno dunque smistate in vari centri di diverse città, così da trovare la giusta sistemazione.

LEGGI ANCHE: Nuovo terremoto in Turchia: non c’è pace.