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Libero e Virgilio, cause e conseguenze del blocco: quali i risarcimenti chiesti dagli utenti

Libero e Virgilio

Libero e Virgilio cerano di spiegare quale siano state le cause del blocco che sta scatenando proteste e polemiche da giorni. Intanto, le associazioni dei consumatori ed utenti sono già pronte per chiedere risarcimenti.

Libero e Virgilio, cause e conseguenze del blocco

Secondo i dati sono 9 milioni gli account che sono bloccati da giorni nelle poste elettroniche di Libero e Virgilio. Italiaonline ha spiegato le cause del problema. “Nelle scorse settimane, al fine di offrire un servizio sempre migliore e sempre più aggiornato, abbiamo introdotto un’innovativa tecnologia di storage a supporto delle nostre caselle mail, fornita da un vendor esterno, un produttore di tecnologie di storage utilizzato da alcune delle più grandi società al mondo – si legge in una nota – Purtroppo, un bug del sistema operativo ne ha compromesso il corretto funzionamento e, di conseguenza, quello delle caselle di posta presenti su di esso. Il vendor sta lavorando incessantemente per la risoluzione del problema, creando un fix per la soluzione della problematica, con il supporto di tutti i nostri team interni. Trattandosi però di un bug a livello di sistema operativo, la soluzione sta richiedendo i tempi tecnici di sviluppo, con l’obiettivo primario di tutelare l’integrità dei dati”.

Quali i risarcimenti chiesti dagli utenti

“Abbiamo recuperato i contratti di Virgilio email e Libero email e abbiamo trovato una clausola davvero “furba” che limita la responsabilità dell’azienda in caso di disservizi e mancato funzionamento. Clausola che a nostro avviso non può essere applicata in maniera così generica”, scrive Altroconsumo. “Ci sono gli estremi per reclamare; come già molti stanno facendo, ti invitiamo a fare un reclamo attraverso la nostra piattaforma Reclama Facile argomentando i danni subiti. Anche Altroconsumo chiede a Italiaonline di prevedere una forma di ristoro o un rimborso forfetario a titolo di risarcimento per gli utenti, per il mancato utilizzo del servizio di email; è vero che in molti casi si tratta di un servizio gratuito ma resta comunque il diritto dei consumatori ad avere servizi adeguati, anche perché l’attività è di certo remunerativa per Italiaonline i cui guadagni sono collegati ai messaggi pubblicitari che veicola anche nel servizio di email”.

“Siamo seriamente preoccupati innanzitutto per i dati personali dei consumatori – dichiara il presidente di Mdc (Movimento Difesa del Cittadino), Antonio Longo – e non ci convincono le rassicurazioni di Italiaonline, visto che per data breach si intende ogni violazione della sicurezza che comporta accidentalmente o in modo illecito la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati. Ci auguriamo pertanto che l’azienda informi subito il Garante Privacy della situazione di prolungata indisponibilità dei dati da parte dei milioni di clienti custoditi nei server dell’azienda e che speriamo intervenga immediatamente a tutela della loro privacy”.

La denuncia arriva anche da Udicon.La posta elettronica non è un servizio di ‘mera’ corrispondenza ma è funzionale a molteplici attività della vita quotidiana come l’utilizzo dell’home banking, il login ad altri servizi informatici, lo scambio di contrattualistica e di referti medici – dice la commissaria straordinaria dell’associazione, Martina Donini – Inoltre l’indisponibilità di questi servizi può causare danni gravi agli utenti e diventano inaccettabili per quei consumatori che sono in possesso di un solo account di posta”, continua Donini. “Come Udicon chiediamo quali misure le aziende intendono porre in essere per ristorare i consumatori, promuovendo un tavolo di confronto per approfondire direttamente questo aspetto. I consumatori devono essere non solo informati, ma anche adeguatamente ristorati per quanto accaduto”.

 

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