Home Facts La Russa si difende dopo gli attacchi sulle sue frasi a Belve: “Non sono omofobo”

La Russa si difende dopo gli attacchi sulle sue frasi a Belve: “Non sono omofobo”

La Russa

La Russa si è difeso dopo gli attacchi subiti a seguito delle sue parole discutibili rilasciate nella puntata del programma Belve. Il presidente del Senato ha deciso di rilasciare un’intervista al Corriere della Sere per rispondere alle polemiche.

La Russa si difende dopo gli attacchi sulle sue frasi a Belve

Ignazio La Russa è finito al centro delle polemiche dopo alcune parole dette nel programma Belve, in onda su Rai 2. “Se mio figlio mi dicesse di essere gay? “Accetterei con dispiacere la notizia. Perché credo che una persona come me, eterosessuale, voglia che il figlio gli assomigli. Ma se non succede, pazienza. Sarebbe come se fosse milanista”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, aggiungendo: “Non amo piacere a tutti. Ma nemmeno mi prendo troppo sul serio. A volte sono superficiale”. Il giorno dopo la messa in onda della puntata e il polverone che si è alzato, La Russa si è difeso.

Il presidente del Senato: “Non sono omofobo”

Il presidente del Senato ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui si è difeso dopo gli attacchi subiti. “Ho solo risposto alle domande, se vai in un programma così rispondi secondo lo spirito della trasmissione. Non puoi fare l’istituzionale. O, peggio, l’ipocrita”. E sulla frase sui figli gay rettifica: “Avrei dovuto dire: non ce l’ho, non lo so. Dovendo ipotizzare che sentimenti avrei avuto in quella situazione ho detto che da eterosessuale avrei provato un leggero dispiacere se non fosse stato simile a me. Come è stato per uno dei miei figli quando era del Milan e io dell’Inter. Ma certo non per questo gli avrei voluto meno bene. Avrei rispettato la sua identità”.

La Russa poi difende i suoi sentimenti: “Non sono sindacabili, è un mio problema intimo – dice – L’importante è che si sia rispettosi dell’identità altrui. E chi mi conosce sa che lo sono sempre stato”. Poi decide che erano sbagliate le domande: “Non si va a indagare su qualcosa che ormai non dovrebbe più essere sindacato. Dovrebbe essere scontato il rispetto di tutti”.

Sul fascismo si difende: “Nel mio partito sanno che sono sempre stato, sin da ragazzo, il meno nostalgico. Prima si appigliavano al busto del Duce. Adesso che l’ho dato a mio sorella cosa rimane?”. Sull’offesa alle donne, il cui livello estetico in Parlamento sarebbe calato secondo il presidente del Senato, chiama Vladimir Luxuria: “Chiedete a lei, mi stima dal primo giorno di legislatura”. E conclude: “Dire che ci sarà la parità solo quando ci saranno al vertice donne brutte, grasse e stupide così come ora ci sono uomini brutti, grassi e stupidi è attaccarle o difenderle?”.

 

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