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Iran, attacco Isis al santuario sciita di Shiraz: 15 persone morte nell’attentato

Iran, attacco Isis

Iran, attacco Isis rivendicato: nelle ultime ore c’è stato un raid contro un luogo di culto nella parte meridionale del Paese. Le informazioni che arrivano sono diverse e non complete. Tuttavia, ci sono stati dei morti.

Iran, attacco Isis al santuario sciita di Shiraz

In Iran non c’è pace: dalle manifestazione delle donne agli ultimi attacchi a luoghi di culto come il santuario sciita a Shiraz, nell’Iran meridionale. Quest’ultimo attacco è stato rivendicato dall’Isis e l’obiettivo era un luogo di culto sciita, il mausoleo di Shah Cheragh, nell’Iran sud-centrale.

Intanto, le forze di sicurezza iraniane hanno aperto il fuoco contro i manifestanti, secondo diverse testimonianze che arrivano dalla cittadina al nord dell’Iran, e scontri ci sono stati anche al cimitero. “Le forze di sicurezza hanno sparato gas lacrimogeni e hanno aperto il fuoco contro le persone in piazza Zindan a Saqqez”, denuncia la ong Hengaw, un gruppo per i diritti dei curdi iraniani che ha sede in Norvegia. “Hanno sparato durante la cerimonia commemorativa di Mahsa … dozzine di persone sono state arrestate”, ha raccontato un testimone alla Reuters.

15 persone morte nell’attentato

Secondo i media locali, l’attacco ha provocato la morte di 13 persone. Un combattente dello stato islamico avrebbe aperto il fuoco contro i pellegrini “uccidendone almeno 20 e ferendone decine”. lRNA, media della Repubblica Islamica, ha precisato che “due terroristi sono stati arrestati”, mentre le forze di sicurezza sono alla ricerca di un terzo uomo. Il capo dell’Autorità giudiziaria locale, Kazem Moussavi, ha affermato in televisione che “era coinvolto un solo terrorista in questo attacco: un terrorista affiliato a gruppi takfiri è stato arrestato”, ha aggiunto in televisione.

Tra le vittime, secondo l’agenzia di stampa, una donna e due bambini. “I terroristi arrestati non sono iraniani”, ha aggiunto la stessa fonte. La presidenza iraniana ha rilasciato, nella serata di mercoledì 26 ottobre, un comunicato accusando “i nemici dell’Iran” che cercano “di dividere i ranghi uniti della nazione dalla violenza e dal terrore, e promettendo una risposta severa da parte delle forze di sicurezza “agli sponsor e ai registi di questo crimine cieco”. 

 

 

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