Si è svolto oggi presso Eni Gazometro di Roma il Demo Day della quarta edizione di ZERO, l’acceleratore Cleantech della Rete Nazionale Acceleratori di CDP Venture Capital, con Eni attraverso Joule, la sua scuola per l’impresa, in qualità di main partner. Una giornata dedicata alla presentazione delle cinque startup che hanno completato il programma di accelerazione, dimostrando il potenziale industriale delle loro soluzioni innovative per la transizione ecologica del Paese.
L’acceleratore ZERO si conferma una piattaforma d’innovazione unica in Italia, capace di attivare collaborazioni concrete tra startup, investitori e grandi aziende. Al fianco di CDP Venture Capital ed Eni, partecipano all’iniziativa Zest ed Elis in qualità di co-investitori e gestori del programma di accelerazione, leader della ricerca come il CNR ed ESA, oltre a importanti partner industriali come Acea, Microsoft, SACE, Saipem e Vodafone. Una rete che mette a sistema capitali pre-seed, metodologie per lo sviluppo d’impresa, anche in chiave di sostenibilità, know-how tecnico-scientifico e asset industriali per sostenere la crescita delle startup Cleantech e guidare l’innovazione lungo le filiere produttive italiane.
Il rafforzamento dell’approccio “industry driven” di Zero
Nel corso della quarta edizione, ZERO ha rafforzato il proprio approccio “industry-driven”, selezionando startup capaci di rispondere alle sfide industriali poste dai partner. Su oltre 260 candidature ricevute, 12 startup sono state ammesse al programma. Tra queste, 5 startup hanno concluso il percorso di accelerazione con risultati importanti: 4 startup hanno ottenuto un investimento pre-seed; 3 startup hanno realizzato un proof of concept (PoC) con i partner dell’acceleratore mentre una startup ha portato a termine una sperimentazione industriale con una PMI del network di SACE, nell’ottica di abilitare l’innovazione Cleantech di filiera.
I settori delle soluzioni presentate spaziano dall’economia circolare, alla sostenibilità delle operations a livello industriale fino alle nuove fonti di energia e alle soluzioni tecnologiche in ottica smart city. Il programma ha incluso anche fasi strutturate di definizione di use case e studi di fattibilità, favorendo un processo di integrazione graduale delle tecnologie nelle operations aziendali. Zero promuove la crescita sostenibile delle startup, attraverso strumenti avanzati di valutazione dell’impatto.
Grazie al supporto di Elis, Eni Joule e di Open Impact, sono stati mappati oltre 187 indicatori di performance ambientale raggiunti dalle startup ed è stato calcolato lo SROI (Social Return on Investment), ovvero il ritorno sociale prodotto rispetto al capitale investito. Per le 5 startup accelerate, il valore medio dello SROI è risultato pari a 2,61: un impatto sociale di circa tre volte rispetto all’investimento iniziale.
Cleantech, uno dei settori più promettenti dell’innovazione in Italia
Il Cleantech si conferma uno dei settori più promettenti dell’innovazione in Italia: nel 2024, pur in un contesto di investimenti pressoché stabili, il comparto ha registrato un numero record di 72 operazioni di venture capital per oltre 177 milioni di euro raccolti. A livello early-stage, l’ecosistema mostra grande fermento, ma per competere su scala europea è fondamentale accelerare l’adozione industriale delle tecnologie sviluppate dalle startup. In questo scenario, modelli come Zero, capaci di coordinare capitali, industria e ricerca, rappresentano una leva strategica per rafforzare la competitività sostenibile del nostro sistema produttivo.
Molino (CDP Venture Capital): “Acceleratore Zero, punto di riferimento per l’innovazione in Italia”
“L’Acceleratore Zero, il primo programma a inaugurare la Rete Nazionale Acceleratori, forte dei risultati raggiunti dalle startup che ha accompagnato, è diventato un punto di riferimento per l’innovazione in Italia, in particolare per le soluzioni a supporto della transizione energetica”, afferma Stefano Molino, Senior Partner e Responsabile del Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital. “Nelle quattro edizioni del programma, anche grazie alle sinergie sviluppate con i partner di Zero, abbiamo contributo alla nascita di nuove imprese con grandi prospettive di crescita. In questa quarta edizione ci siamo concentrati sulle applicazioni industriali di queste tecnologie e siamo convinti che le cinque startup accelerate porteranno benefici diffusi a tutto il settore”.
De Sanctis (Joule): “Valorizzare i talenti imprenditoriali e generare impatto economico”
“Con il programma Zero ormai da diversi anni mettiamo al centro non solo la ricerca di soluzioni tecnologiche legate alle nuove energie – in ambito smart city e mobilità sostenibile – ma anche l’integrazione nella nostra filiera: questo ci consente di valorizzare i talenti imprenditoriali e generare impatto economico, sociale e ambientale. È il caso di Koalisation, la startup climate tech che sviluppa progetti di compensazione carbonica su larga scala e che ha testato una soluzione nel Programma Clean Cooking di Eni volto a migliorare l’efficienza dei fornelli in Africa. Un percorso di collaborazione con Eni che sta proseguendo con successo, accrescendo l’ambito di azione”, ha affermato Antonietta De Sanctis, Head of Accelerator Program of Joule, la Scuola di Eni per l’impresa.
Zullo (Zest Innovation): “Il partenariato è l’evoluzione naturale dell’accelerazione”
“Crediamo che il modello di partenariato attivato da Zero rappresenti l’evoluzione naturale dell’accelerazione: non più un semplice programma, ma una piattaforma di sviluppo che opera lungo tutta la catena del valore industriale. Unendo venture capital, corporate e mondo della ricerca, abilitiamo una transizione Cleantech concreta, strutturata e scalabile. Questo approccio di filiera può rappresentare il modello di acceleratore del futuro”, ha affermato Antonella Zullo, Ceo di Zest Innovation.
De Propris (ELIS Innovation Hub): “Costruito un nuovo modello di accelerazione”
“Con Zero abbiamo contribuito a costruire un nuovo modello di accelerazione che unisce ricerca, corporate e venture capital per sviluppare soluzioni Cleantech ad alto impatto, pronte per il mercato. Oltre alla validazione tecnica e di business, abbiamo portato strumenti di misurazione dello SROI, aiutando le startup a valorizzare il proprio impatto sociale, ambientale ed economico. Crediamo che il futuro dell’innovazione passi da piattaforme che attivano le filiere e le eccellenze italiane – università, centri di ricerca, territori – per una transizione davvero sistemica e scalabile”, ha affermato Luciano De Propris, Director Open Innovation di ELIS Innovation Hub.
Resmini (Acea): “Confermata l’importanza delle occasioni di incontro tra startup e corporate”
“La partecipazione di Acea per il quarto anno consecutivo – ha dichiarato Enrico Resmini, Chief Non Regulated Business Officer Gruppo Acea – conferma l’importanza che rivestono per il Gruppo le occasioni di incontro tra startup e corporate, capaci di creare un terreno fertile per esplorare nuove opportunità di innovazione e collaborazione al fine di affrontare in modo concreto e sostenibile le sfide dei prossimi anni. Sostenere la crescita di queste realtà imprenditoriali, capaci di rafforzare la competitività del Paese, consente di accelerare l’innovazione in ambiti strategici come l’acqua, l’ambiente e le infrastrutture”.
Petracchini (CNR): “Opportunità strategica per accelerare la transizione ecologica e digitale”
“La partecipazione del CNR a Zero, in qualità di corporate stakeholder, sottolinea l’impegno crescente del CNR nel trasferimento tecnologico, pilastro fondamentale della nostra Terza Missione. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità strategica per accelerare la transizione ecologica e digitale del sistema produttivo italiano, facilitando la collaborazione tra ricerca, startup e industria. Allineandoci alle politiche nazionali ed europee che promuovono un flusso continuo dalla ricerca alla commercializzazione, il CNR intende massimizzare l’impatto delle innovazioni Cleantech per un futuro sostenibile”, ha dichiarato Francesco Petracchini, Direttore del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente.
Le startup presentate al Demo Day di Zero sono:
Bufaga, startup che sviluppa dispositivi IoT per la rimozione di inquinanti dall’aria e raccolgono dati ESG, offrendo alle aziende soluzioni di sostenibilità misurabili e nuove opportunità di business tramite modelli pubblicitari su veicoli e infrastrutture;
Climate Charted, startup che aiuta banche e assicurazioni a ridurre il rischio climatico collegando clienti con soluzioni di mitigazione per alluvioni e terremoti, abbassando premi assicurativi e migliorando le condizioni di prestito;
EXE Engineering, startup che automatizza la raccolta di biogas dalle discariche, aumentando l’efficienza fino al 70% e riducendo le emissioni di metano, ottimizzando così la produzione di energia rinnovabile e la sicurezza operativa;
Heiwit, startup che produce batterie al sodio come alternativa sostenibile al litio, riducendo i costi e la dipendenza da materiali critici, con applicazioni in energia rinnovabile, mobilità elettrica e settori industriali;
Overlab, startup che ha sviluppato Greenverse, una piattaforma IoT che misura in tempo reale l’impronta ambientale dei processi industriali, aiutando le aziende a ridurre costi, emissioni di CO₂ e rischi di greenwashing.