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Covid, UE firma contratto per promuovere terapia monoclonale

Covid terapia monoclonale

L’UE ha firmato un contratto di appalto con l’azienda farmaceutica Glaxo Smith Kline per la fornitura di 220mila dosi di sotrovimab, una terapia di anticorpi monoclonali sperimentale impiegata contro il Covid-19 e sviluppata in collaborazione con l’azienda Vir Biotechnology.

La Commissione Europea ha firmato un accordo di appalto congiunto con la multinazionale britannica e l’americana Vir Biotechnology per fornire fino a 220mila dosi di sotrovimab, una terapia con anticorpi monoclonali sperimentale anti Sars-CoV-2 a dose singola per il trattamento di adulti e adolescenti (dai 12 anni in su e con un peso minimo di 40kg) con Covid-19, che non richiedono supplementazione di ossigeno e sono a rischio di progredire verso una forma grave della malattia.

Covid, terapia monoclonale: l’UE firma il contratto

Questo accordo con la Commissione europea rappresenta un passo avanti cruciale per il trattamento dei casi di Covid-19 negli Stati membri dell’Ue partecipanti, poiché consente l’accesso a sotrovimab ai pazienti ad alto rischio che hanno contratto il virus“, commenta George Katzourakis, Senior Vice President Europe di Glaxo Smith Kline (Gsk).

Mentre il panorama Covid-19 continua a evolversi e affrontiamo nuove sfide, come la variante Delta che si sta diffondendo in tutto il mondo, rimane un urgente bisogno di opzioni di trattamento per aiutare coloro che si ammalano a evitare potenzialmente il ricovero in ospedale o la morte“, sottolinea Katzourakis.

Anche George Scangos, amministratore delegato di Vir, è d’accordo con quanto appena espresso: “Rimane molto chiaro che sono necessarie ulteriori opzioni di trattamento per affrontare pienamente il bilancio di questa pandemia. Questo accordo riconosce che i trattamenti con anticorpi monoclonali per coloro che vengono infettati sono essenziali e siamo lieti che gli operatori sanitari europei e i loro pazienti abbiano ora accesso a sotrovimab“.

In particolare – spiega Scangos – il fatto che sotrovimab sia stato progettato fin dall’inizio per mantenere l’attività contro l’evoluzione di questo virus, e abbia dimostrato in vitro la sua capacità di mantenere l’attività contro le varianti circolanti testate di preoccupazione e interesse, tra cui Delta e Lambda, ne sottolinea il ruolo critico nella lotta al Covid-19“.