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Chi era Flavia Ferrari, promessa dell’atletica morta a 24 anni

Chi era Flavia Ferrari

Chi era Flavia Ferrari? Venuta a mancare questa mattina, mercoledì 31 maggio, ed è stata una promessa dell’atletica italiana. Ecco cosa sappiamo di lei.

Chi era Flavia Ferrari

Flavia Ferrari, classe 1999, era una promessa dell’atletica italiana di Roma. Laureata in Scienze Biologiche dal 2021, era venuta a mancare all’età di 24 anni probabilmente a causa di un malore mentre stava facendo jogging nel parco di Tor Tre Teste. Verso le sette del mattino, infatti, alcune persone l’hanno vista accasciarsi al suolo e l’hanno immediatamente soccorsa, chiamando il 112. Inizialmente era sembrato che i tentativi di rianimazione fossero andati a buon fine ma alla fine non è stato così, tanto che è deceduta poco dopo.

La carriera nell’atletica

Flavia era una specialista di 800 e 1500 e la mezzofondista romana era stata allenata da Daniele Troisi. Oltre a quella della Nazionale, Ferrari aveva vestito anche la maglia della Rappresentativa Fidal Lazio negli eventi riservati alle competizioni per regioni.

Il ritiro (obbligato) dall’atletica

Flavia, che avrebbe voluto sviluppare la sua carriera sportiva nell’atletica, ad un certo punto però – su consiglio medico – ha dovuto fermarsi e non preseguire questo suo sogno. La giovane, infatti, aveva praticato per anni il mezzofondo ma poi, per problemi cardiaci, era stata costretta ad abbandonare la carriera agonistica.

Le dichiarazioni della Fidal Lazio

La Fidal Lazio, in lutto dopo l’accaduto, ha voluto diffondere una nota spiegando che “la 24enne si era ritirata tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 dall’atletica a livello agonistico (che praticava con addosso la maglia della Studentesca Rieti) – ha spiegato in una nota la Fidal Lazio – per poter curare alcuni seri problemi di salute che non le avevano permesso di continuare l’attività sportiva come l’aveva sempre fatta. In un lungo post sui social aveva spiegato tutto, annunciando a tutto il mondo sportivo che tanto amava sin da bambina, la sua decisione obbligata di lasciare l’atletica“.