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Chi è Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato

Chi è Jens Stoltenberg (Wikipedia)

Jens Stoltenberg è un segretario generale della Nato dal 1 ottobre 2014. Dal 2002 al 2014 è stato leader del partito labourista norvegese.

Chi è Jens Stoltenberg

Il 4 febbraio 2022 è stato ufficialmente nominato governatore entrante della Norges Bank e tuttavia, a fronte della grave crisi internazionale scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina, ha prorogato il suo mandato per un anno. In precedenza ha ricoperto la carica di Primo Ministro della Norvegia dal 2000 al 2001 e dal 2005 al 2013. La sua famiglia è originaria della Germania settentrionale ed è emigrata in Norvegia nel XVII secolo. Ha frequentato la scuola elementare alla Oslo Waldorf School e la scuola secondaria superiore alla Oslo Cathedral School.

dopo la fine del suo mandato, diventerà governatore della Banca centrale norvegese.

I passi in politica

I primi passi di Stoltenberg in politica arrivarono nella sua prima adolescenza, quando fu influenzato da sua sorella Camilla, che all’epoca era membro dell’allora gruppo marxista-leninista Gioventù Rossa. L’opposizione A seguito di pesanti bombardamenti contro la città portuale nordvietnamita di Hai Phong, alla fine della guerra del Vietnam ha partecipato a manifestazioni di protesta contro l’ambasciata degli Stati Uniti ad Oslo.

La spesa militare per la Nato

È stato un forte sostenitore di una forte crescita della spesa militare all’interno della NATO, che ha continuato a crescere dalla sua nomina. La sua leadership è stata segnata dalle più grandi esercitazioni militari condotte dall’Alleanza Atlantica dalla fine della guerra fredda, che si sono spesso svolte vicino ai confini russi. Ha anche sostenuto l’allargamento della NATO per includere l’Ucraina e la Bielorussia al fine di isolare la Russia. Giustifica anche la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi.

Anche nel corso del conflitto Ucraina-Russia, in particolare, sostiene un intervento più cospicuo della Nato.

Nell’ottobre 2019 ha sostenuto l’offensiva della Turchia contro i Curdi siriani, ritenendo che la Turchia stesse agendo con moderazione.