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Carnevale Viareggio 2022: date, orari, biglietti, maschere

Carnevale Viareggio 2022: date

Carnevale Viareggio 2022: date, orari, biglietti e maschere di un evento famoso in tutto il mondo. Sarà un anno speciale perché si festeggiano i 149 anni.

Carnevale Viareggio 2022: date

L’edizione 2022 del Carnevale di Viareggio parte domenica 20 febbraio e si conclude sabato 12 marzo. Viareggio festeggia i 149 anni del suo Carnevale in questo anno.

Carnevale Viareggio 2022: date e orari

  • Domenica 20 febbraio alle ore 15. La prima sfilata è preceduta dalla cerimonia di inaugurazione e dal rituale dell’alzabandiera che apre i festeggiamenti del Carnevale.
  • La seconda sfilata si svolge la sera di Giovedì Grasso, 24 febbraio. Dalle ore 18.
  • Tutte le costruzioni tornano a sfilare domenica 27 febbraio (dalle ore 15) e Martedì Grasso 1 marzo (dalle ore 14,50. Al termine un nuovo spettacolo pirotecnico).
  • Le ultime due sfilate sono in programma sabato 5 e sabato 12 marzo, dalle ore 17.

Carnevale Viareggio 2022: biglietti

Il biglietto cumulativo per l’abbonamento ai 6 corsi mascherati costa 45 euro un biglietto adulti (a prezzo intero), 35 euro per i ragazzi (da 1,21 metri di altezza a 14 anni non compiuti).

Costa 22 euro un biglietto adulti per singolo evento, 16,50 quello per ragazzi (da 1,21 metri di altezza a 14 anni non compiuti); il tagliando è valido per l’ingresso ad un solo Corso Mascherato ed è acquistabile anche online su vivaticket.it)

Il biglietto open, valido per l’ingresso ad un singolo Corso Mascherato a scelta (acquistabile anche online su vivaticket.it) 25 euro; il biglietto per singolo evento sconto comitive: adulti (min.25 pax con 1 gratis) 18,50 euro; ragazzi (da 1,21 metri di altezza a 14 anni non compiuti) 14,50 euro.

Per i rappresentanti delle forze dell’ordine il biglietto per il singolo evento è di 16,50 euro; il biglietto supplemento tribuna per il singolo evento da acquistare oltre al ticket di ingresso al Corso Mascherato 25 euro; il biglietto unico scontato di ingresso al Corso Mascherato + posto numerato in tribuna 45 euro.

E’ possibile acquistare il biglietto speciale solo per il Corso Mascherato del Giovedì Grasso (24 febbraio): biglietto di ingresso 15 euro; biglietto tribuna 15 euro; pacchetto Giovedì Grasso ingresso + Tribuna 25 euro.

Le maschere

  • Il Tempo non ha età. Non nasce, non muore. È l’eterno giostraio di una vita che avanza senza sosta e senza meta. Ma mentre il Tempo rimane sempre lo stesso, ad ogni giro una parte di noi cambia, si trasforma, in un valzer continuo in cui gioie, speranze, paure e ricordi si mescolano a musiche, luci e colori. La maschera è un inno alla vita, a coglierne la magia in ogni suo attimo. “La vita è una giostra che non si ferma mai – afferma l’autrice – se oggi gira con te, domani girerà ancora con i ricordi che hai lasciato”.
  • “WicCan do it” di Susanna Carofiglio. La costruzione è un gioco di parole tra il celebre motto We can do it dei manifesti statunitensi di propaganda della seconda guerra mondiale e Wicca il neopaganesimo basato sul mondo della natura e i suoi cicli.
  • CleoPatria di Andrea Giulio Ciaramitaro. Cleopatra, l’ultima leggendaria regina egizia si trova bloccata tra il presente e il passato dell’Egitto. Il suo Paese sta vivendo oggi un presente in cui diritti umani vengo troppo spesso calpestati, dove non c’è spazio per il dissenso e la libertà di pensiero. La costruzione è una denuncia contro tutte queste violazioni, ma anche un monito a farsi forza della propria storia e passato, per poter vedere con speranza il futuro.
  • “Battiato. Eterni orizzonti” di Michele Deledda. La costruzione è un omaggio all’artista Franco Battiato. L’autore lo rappresenta prendendo spunto dalla copertina dell’album “La voce del padrone”. Ma in questo caso ha le sembianze di un angelo, seduto su un cammello alato. A fare da sfondo un grande giradischi.
  • “E’ polvere di sole” di Michelangelo Francesconi. “E’ polvere di sole che fa tornare a ridere il Pierrot” afferma una celebre canzone della tradizione del Carnevale di Viareggio. Ed è la metafora perfetta della nostra vita. Nei momenti difficili ci sentiamo come il Pierrot, ma basta un po’ di polvere di sole per affrontare gli ostacoli con leggerezza, per far tornare a ridere il Pierrot.
  • Il rogo della satira” di Serena Mazzolini. Il tema della costruzione è la satira, oggi messa sempre più in discussione e additata. Secondo l’autrice c’è una tendenza all’autocensura, in società mediatica sempre più polemica su qualsiasi argomento. Per questo è raffigurata come una strega della tradizione spagnola, messa al rogo
  • “Se ci credi, niente è impossibile!” di Lorenzo Paoli. Non esistono ostacoli che non si possano superare o mostri che non si possano sconfiggere. Ce lo dimostra Bebe Vio, la pluricampionessa olimpica che, nonostante il destino l’abbia messa a dura prova non ha mai perso la voglia di combattere, diventando un vero e proprio esempio da seguire. Un’eroina moderna che con la forza del sorriso riesce a vincere le insidie più tremende.
  • “Verso l’infinito e oltre!” di Andrea Scaccianoce. Verso l’infinito e oltre è la direzione degli interessi scientifici dell’uomo. Lo dimostra anche il milionario Jeff Besoz, creatore di Amazon, con il suo interesse ad andare oltre i confini dell’orbita terrestre per portare l’uomo verso una idea dell’infinito come meta turistica e oltre come utopico sogno di immortalità. Nella costruzione l’autore lo immagini nei panni dello space ranger di Toy Story.
  • “Rise” di Edoardo Spinetti. La fenice rappresenta la morte e la resurrezione. Ma oggi anche la resilienza, cioè la capacità di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà. La costruzione vuole dunque essere un simbolo di speranza e forza per tutti e di rinascita dalle proprie ceneri.
  • “To bit or not to bit?” di Alessandro Vanni. Gli sbalorditivi progressi nel campo delle intelligenze artificiali sono sotto gli occhi di tutti, ma quale futuro ci riserva il produrre macchine sempre più in grado di comprendere desideri e ambizioni dell’essere umano? Protagonista della costruzione un robot in posa amletica che medita sull’ormai sottile confine tra automa ed essere senziente.