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Briatore contro Bonelli: botta e risposta tra i due

Briatore contro Bonelli

Briatore contro Bonelli: botta e risposta tra l’imprenditore e il leader dei Verdi sulle concessioni balneari. Parole dure che i due si sono rivoltti a distanza.

Briatore contro Bonelli

Flavio Briatore ha attaccato il leader dei Verde Angelo Bonelli, dopoché quest’ultimo aveva criticato il Twiga per le concessioni balneari. Così l’imprenditore ha fatto sapere di voler offrire un lavoro a Bonelli: “non hanno mai lavorato, non sanno cosa vuol dire un colloquio di lavoro, non sanno cosa vuol dire fare un training alle persone. Non hanno nessuna idea di cosa voglia dire lavorare”.

In un’intervista a Libero ha aggiunto: “Guardi io le dico sinceramente che ho molto più rispetto di un cameriere che lavora da noi che di questa gente qui. Almeno sono ragazzi seri che lavorano, che producono, che mantengono una famiglia”.

Botta e risposta tra i due

“Il Twiga – aveva attaccato Bonelli – paga ogni anno allo Stato una cifra ridicola come canone, di 20mila euro, a fronte di un fatturato di quasi 10 milioni di euro. È inaccettabile che la Destra al governo voglia svendere le ultime spiagge libere per darle in concessione e privatizzarle”.

Briatore, in un video polemica sui social, fa finta di dimenticarsi il nome di Bonelli e attacca: “Questa gente non bisogna votarla, non serve a niente. Sono rami verdi, nemmeno buoni per fare il fuoco. Hanno un cortocircuito nella testa, sono dei disfattisti che ci vorrebbero tutti rovinati. Sono degli scappati di casa”.

Dopo il video, Bonelli:  “C’è un signore, tale Britore, Bratore… forse Briatore, che mi accusa di non capire nulla. Ma il punto, non è che lei dà lavoro a tante persone, ma che lei paga allo Stato solo 20mila euro all’anno mentre ne fattura 10 milioni, un regalo inaccettabile”.

Infine, sempre il leader dei Verdi: “Quella contro la privatizzazione delle spiagge è una mia battaglia di una vita. I balneari non pagano quasi nulla, i beni dello Stato non possono essere svenduti. Briatore è un cafone. Io sono nato e cresciuto nella periferia romana, a Casal Bertone. Per pagarmi gli studi andavo a raccogliere l’uva e i pomodori sulla Pontina e la sera facevo il cameriere”.