Home Facts Attentato al giornalista Rai Ranucci: nella notte fatta esplodere la sua auto

Attentato al giornalista Rai Ranucci: nella notte fatta esplodere la sua auto

Attentato al giornalista Rai Ranucci: nella notte fatta esplodere la sua auto

Paura a Pomezia, alle porte di Roma, dove nella serata di ieri un attentato ha colpito Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore della trasmissione “Report“. Intorno alle 22, due esplosioni hanno distrutto la sua automobile e quella della figlia, entrambe parcheggiate davanti alla sua abitazione. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito: la figlia di Ranucci era passata da casa poco prima delle deflagrazioni, aumentando l’angoscia per quello che sarebbe potuto accadere.

La dinamica e le prime indagini

Secondo quanto riferito dallo stesso Ranucci in diretta televisiva, un ordigno è stato piazzato sotto la sua auto, provocando un boato tremendo che, racconta il giornalista, “sono riusciti a sentirlo anche i carabinieri attraverso l’audio di alcune persone, che erano in zona, e che stavano registrando con il telefono in quel momento”. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la Digos, i vigili del fuoco e la polizia scientifica per avviare i rilievi tecnici ed accertare la natura e la potenza dell’ordigno. Un post dal profilo X di “Report” sottolinea come “la potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”.

Ranucci: “Salto di qualità preoccupante nelle minacce”

“Ho ricostruito con i carabinieri quanto è successo ieri. C’è una lista infinita di minacce, di varia natura, che ho ricevuto e di cui ho sempre informato l’autorità giudiziaria e di cui i ragazzi della mia scorta hanno sempre fatto rapporto. Io comunque mi sento tranquillo nel senso che lo Stato e le istituzioni mi sono sempre state vicine in questi mesi. Quello di stanotte è stato un salto di qualità preoccupante perché proprio davanti casa, dove l’anno scorso erano stati trovati dei proiettili”, ha dichiarato Ranucci uscendo dagli uffici della Compagnia Carabinieri Trionfale, dove ha presentato denuncia dopo la devastante esplosione.

Il giornalista ha inoltre confermato il rafforzamento della scorta e l’assegnazione di una macchina blindata. “È impossibile dirlo in questo momento: si tratta un contesto abbastanza allargato ed è su quello che sono state fatte le segnalazioni in questi mesi”, ha aggiunto in merito all’identità dei possibili responsabili.

Reazioni istituzionali e politiche

Il gesto ha subito suscitato una forte reazione delle istituzioni. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato: “Piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere”.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha aggiunto: “Un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona, ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia. Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione”.

Immediate anche le reazioni dai presidenti di Camera e Senato. Ignazio La Russa ha scritto sui suoi canali social: “Rivolgo a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia la solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica per il gravissimo atto intimidatorio accaduto nella notte. Una vicenda davvero inquietante che condanniamo con forza e sulla quale ci auguriamo che la giustizia faccia rapidamente il suo corso individuando quanto prima i colpevoli”. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ribadito: “La libertà di stampa è un pilastro fondamentale della democrazia che deve essere sempre difeso e tutelato”.

Anche i vicepremier hanno commentato l’episodio. Antonio Tajani ha scritto su X: “Non esiste motivazione che possa giustificare questa violenza”. Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, ha affermato: “Quanto successo a Pomezia è di una gravità inaudita e inaccettabile. Totale solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia”.

Dal Partito Democratico, Elly Schlein ha dichiarato: “Non possiamo accettare alcuna intimidazione al giornalismo d’inchiesta. Sia fatta piena luce sui responsabili e la matrice di questo gravissimo attentato”. Gli esponenti del M5S in commissione di Vigilanza Rai hanno invece detto: “L’attentato contro Sigfrio Ranucci è un colpo diretto al cuore della nostra democrazia, all’idea stessa di un Paese libero e civile. Chi tocca Sigfrido Ranucci tocca tutti noi”.