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Chi era Al-Zawahiri, il capo di Al-Qaeda ucciso con un drone dagli Stati Uniti

Chi è Al-Zawahiri

Chi era Al-Zawahiri: ai tempi di Osama Bin Laden appariva nei filmati ed era il numero due dell’organizzazione di Al-Qaeda. Successivamente ne aveva preso le redini e per anni ha rappresentato il pericolo numero uno per gli Stati Uniti. Un attacco preciso e senza portare danni collaterali ha eliminato uno dei terroristi più ricercati.

Chi era Al-Zawahiri, il capo di Al-Qaeda

Ayman al-Zawahiri era il capo di Al-Qaeda e rappresentava il bersaglio numero uno per gli Stati Uniti. Era un medico e dopo la morte di Osama Bin Laden era diventato la mente dell’organizzazione terroristica. Al Zawahairi era la presenza fissa nei video di Bin Laden: sulla sua testa pendeva una taglia di 25 milioni di dollari ed era uno dei 22 terroristi più ricercati dagli Stati Uniti nel mondo. Aveva 71 anni. Ha avuto ruoli centrali negli attacchi alle ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania nel 1998 e negli attacchi del 2001 a Washington DC e New York City, dove sono state uccise quasi 3.000 persone.

Ucciso con un drone dagli Stati Uniti

Al-Zawahiri è stato ucciso alle 6 del mattino ora di Kabul di sabato 30 luglio, con due missili Hellfire sul balcone della casa dove lui e la sua famiglia vivevano. L’attacco con il quale è stato ucciso il leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahiri sarebbe stato condotto dalla Cia e non dall’esercito Usa.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si affaccia all’1.30 ora italiana dal balcone della Casa Bianca – dove è di nuovo in isolamento a causa del covid – ha rivendicato l’attacco annunciando la morte del capo di Al-Qaeda: «Giustizia è fatta, questo leader terroristico non c’è più» afferma. «Miei concittadini americani – dice – sabato, su mio ordine, gli Stati Uniti hanno concluso un raid aereo a Kabul, nel quale è stato ucciso l’emiro di al Qaeda». «Al Zawahiri – ricorda – era il leader di bin Laden. E’ stato con lui tutti il ​​tempo, era il suo numero due, il suo vice al momento degli attacchi dell’11 settembre, era profondamente coinvolto nella pianificazione dell’11 settembre, uno dei principali responsabili per gli attacchi che hanno ucciso 2.977 persone sul suolo americano”. Il presidente cita tutti gli attacchi attribuiti al medico inclusi e ricorda i video di cui fu protagonista nei quali incitava ad attaccare l’America ed i suoi alleati, ancora nelle settimane scorse. “Adesso è stata fatta giustizia, questo leader terroristico non c’è più – scandisce il presidente – La gente nel mondo non deve avere avere paura di questo leader feroce e determinato. Gli Stati Uniti durano a la loro determinazione e capacità di difendere il popolo americano contro coloro che vogliono colpirci».

 

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