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Abramovich avvelenato? Malori anche per i diplomatici ucraini

Abramovich avvelenato

Roman Abramovich avvelenato insieme a due negoziatori ucraini? Secondo il Wall Street Journal e il giornale olandese Bellingcat, l’oligarca russo ambasciatore del Cremlino durante le trattative di pace ha mostrato sintomi di un sospetto avvelenamento.

Abramovich avvelenato: malori sospetti per l’oligarca e per i diplomatici ucraini

Un’ombra si abbatte sulle trattative di pace tra Russia e Ucraina. Un’articolo esclusivo del Wall Street Journal ha segnalato un possibile avvelenamento dell’oligarca russo Roman Abramovich, insieme a due negoziatori ucraini. L’imprenditore proprietario del Chelsea e i due diplomatici hanno mostrato sintomi sospetti dopo un incontro a Kiev che ha avuto luogo attorno al 4-5 marzo. Secondo il quotidiano statunitense, i tre delegati presentavano occhi arrossati, lacrimazione costante e dolorosa e desquamazione cutanea del viso e delle mani. Il sito investigativo olandese Bellingcat ha confermato la notizia su Twitter: “Tre membri della delegazione ai negoziati di pace hanno sofferto di sintomi compatibili con l’avvelenamento con armi chimiche. Una delle vittime è l’imprenditore russo Roman Abramovich”. 

Secondo gli esperti interpellati da Bellingcat i sintomi sono compatibili con possibili agenti chimici o biologici. Un’ipotesi più improbabile indicherebbe l’uso di radiazioni elettromagnetiche. I consulenti, per mancanza di un laboratorio adeguato, non sono riusciti ad identificare con certezza le sostanze utilizzate nell’attacco. I sintomi presentati da Abramovich e dai diplomatici fanno pensare ad organofosfatiporfirina o sostanze bicicliche.

Il silenzio del Cremlino e la smentita delle vittime

Non si hanno ancora prove certe circa il mandante del possibile tentativo di avvelenamento. Le vittime hanno dichiarato di non avere idea di chi potrebbe avere interesse in un attacco. Secondo i consulenti di Bellingcat il dosaggio utilizzato non era sufficiente per provocare la morte o danni permanenti nelle vittime. Questo dato darebbe valenza all’ipotesi di un tentativo di intimidazione da parte allo scopo di spaventare la delegazione sabotare le trattative di pace.

Per il momento il Cremlino non ha ancora commentato la vicenda, né smentito un suo possibile coinvolgimento. I giornalisti di Bellingcat sostengono di non aver diffuso prima la vicenda per proteggere l’incolumità delle vittime. Abramovich e i diplomatici ucraini, per il momento, hanno affermato di non sapere nulla dell’accaduto. Rustem Uremov, uno dei negoziatori coinvolti, ha affermato: “Sto bene. È questa la mia risposta alle notizie non verificate che stanno circolando online e alle quali vi chiedo di non dare credito. C’è una guerra dell’informazione in corso. Statemi bene e Slava Ukraini”.