Home Events Il nucleare e il suo valore per l’Italia: 45 miliardi e 52mila occupati

Il nucleare e il suo valore per l’Italia: 45 miliardi e 52mila occupati

Il nucleare e il suo valore per l'Italia: 45 miliardi e 52mila occupati

Il nucleare come strumento di indipendenza energetica ma anche di sviluppo economico. Questo il tema al centro del dibattito Indipendenza energetica, il ruolo del nucleare, inserito all’interno della XXI edizione di Italia Direzione Nord, intitolata “Riflessioni sulla Leadership” in corso al Palazzo delle Stelline a Milano dove sono stati presentati i dati di Analisi di impatto economico sul nucleare a cura di OpenEconomics alla presenza di Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Stefano Monti, Presidente Associazione Italiana Nucleare; Luca Squeri, Segretario della X Commissione presso la Camera dei Deputati; Riccardo Casale, Amministratore Delegato Ansaldo Nucleare; Nicola Lanzetta, Direttore Italia Enel; Nicola Monti, Amministratore Delegato Edison; Elisabeth Rizzotti, COO newcleo.

Il valore del nucleare per il ministro Salvini

Che impatto economico avrebbe nel nostro Paese la realizzazione dei nuovi impianti nucleari in Italia e quali benefici avrebbero sulla sicurezza energetica nazionale? Lo svela un’analisi condotta da OpenEconomics per conto di Inrete, presentata dall’amministratore delegato Simone Dattoli nel contesto della XXI edizione di Italia Direzione Nord, in corso presso la Fondazione Stelline a Milano. “Il tema del nucleare riguarda il futuro del Paese- ha detto Dattoli-. In occasione della giornata di riflessioni sulla leadership di Italia e Direzione Nord, OpenEconomics ha svolto, su nostro input, un esercizio preliminare di analisi degli impatti dell’ingresso del nucleare di nuova generazione nel mix di generazione elettrica nel nostro Paese. L’analisi ha lo scopo di inquadrare l’ordine di grandezza degli effetti sulle principali variabili macroeconomiche e si è limitata a valutare i benefici della spesa”.

I dati parlano 45 miliardi di euro di contribuito totale dell’investimento al valore aggiunto l’impatto economico della realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonte nucleare di ultima generazione (SMR e AMR) in Italia. Questo emerge dall’analisi preliminare effettuata da OpenEconomics su uno scenario energetico in corso di valutazione da parte del Governo, che prevede investimenti per circa 38 miliardi di euro. Tra i dati più rilevanti tra quelli stimati dallo studio c’è quello relativo all’occupazione che evidenza la creazione di 52 mila posti di lavoro stabili a tempo pieno per effetto della sola fase di cantiere.

Il ruolo fondamentale per il Paese

L’esame indipendente dei costi- benefici di OpenEconomics attesta dati importanti- ha dichiarato Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti -. In questi tredici mesi da ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ho cercato di portare il pragmatismo di rito ambrosiano sul nuovo codice degli appalti, sul nuovo codice della strada, sul piano casa, la cui prima riunione sarà il 19 dicembre. E quindi, al di là della polemica, devo dire che sono stati tredici mesi sfidanti appassionanti, e di responsabilità della mobilità del Paese da Nord a Sud”.

“Non mi spaventa la polemica quando in ballo c’è il futuro del Paese. Conto di fare il ministro sulla base dei numeri, non dell’ideologia. La Commissione Europea ha riconosciuto il nucleare come fonte energetica virtuosa, tanto da inserirla tra le fonti finanziabili nella tassonomia. Non si capisce perché per l’Italia Bruxelles abbia ragione sulle auto elettriche, che ribadisco essere una fesseria, e non sul nucleare”.

Una nuova percezione sul tema

Nicola Monti, Amministratore Delegato Edison parla di una percezione differente del tema nucleare nelle nuove generazioni: “Abbiamo fatto dei sondaggi per capire l’atteggiamento degli italiani nei confronti del nucleare e abbiamo visto che progressivamente negli ultimi 12 mesi l’opinione pubblica ha cominciato a spostarsi su maggioranza relativa a favore, soprattutto i giovani dai 18 ai 35 anni”.

Nicola Lanzetta, Direttore Italia Enel precisa: “Il nucleare sarà indispensabile, anche perché è in completa evoluzione e vogliamo che la tecnologia vada avanti su questo binario”.

Elisabeth Rizzotti, COO newcleo parla di alcune delle specificità dei reattori di quarta generazione: “Hanno delle caratteristiche fisiche compatte e una sicurezza intrinseca: anche in caso di perdita di controllo il reattore si ferma. Sono anche veloci e produrranno scorie in quantità minore”.

Riccardo Casale, Amministratore Delegato Ansaldo Nucleare non usa mezzi termini: “Bisogna pensare a quello che serve per poter realizzare questi impianti nei nostri Paesi, gli altri si sono già mossi. L’Italia o rientra nel futuro oppure l’industria manifatturiera e le famiglie pagheranno un prezzo che sarà difficile da valutare nella sua gravità”.

La politica che guarda con interesse al nucleare

Stefano Monti, Presidente Associazione Italiana Nucleare sottolinea come non esista all’estero programma nucleare senza supporto governativo e noi dobbiamo fare ugualmente: “In Italia esiste già una filiera nucleare con realizzazioni all’estero e questa supply chain è pronta e può essere al pari del livello europeo più avanzato”.

Luca Squeri, Segretario della X Commissione presso la Camera dei Deputati aggiunge: “In Italia se si vuole fare un percorso di decarbonizzazione il nucleare è indispensabile, mi stupisco che gli ambientalisti siano contrari, evidentemente per infantilismo. Serve un’implementazione a tutto tondo di tutte le fonti rinnovabili, pensiamo anche alle bioenergie, che sono una fonte presente in Europa e in Italia anche questo sarà da tenere in considerazione”.