Home Events “La Lombardia che vorrei”, a Varese la terza tappa del roadshow di Federfarma Lombardia

“La Lombardia che vorrei”, a Varese la terza tappa del roadshow di Federfarma Lombardia

“La Lombardia che vorrei”, a Varese la terza tappa del roadshow di Federfarma Lombardia

Farmacie dei servizi, digitalizzazione, nuovi modelli di gestione delle questioni sanitarie sono stati al centro del dialogo tra diversi esponenti del mondo sanitario e rappresentanti istituzionali. Questi i temi al centro del terzo evento del roadshow “La Lombardia che vorrei”, tenutosi presso il Teatro Santuccio di Varese, nella giornata di giovedì 1 febbraio. L’evento ha rappresentato la penultima tappa della kermesse, un progetto di Federfarma Lombardia organizzato da Inrete, dopo quelle di Brescia e di Pavia.

“La Lombardia che vorrei”, il ruolo centrale delle farmacie

Nel corso dell’evento Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia, e Luigi Zocchi, presidente Federfarma Varese, hanno ribadito il ruolo centrale della farmacia dei servizi tra i nuovi trend sanitari. Sottolineandone l’importanza in qualità di presidio capillarmente diffuso nel territorio e sempre più vicino ai cittadini. “Annunciamo con piacere un ulteriore passo in avanti della farmacia dei servizi. L’obiettivo di quest’anno è arrivare a una convenzione con regione Lombardia: con la ricetta il cittadino potrà fare l’elettrocardiogramma più rapidamente. Questo permetterà di ridurre le attese, diventando un servizio di vera prossimità“, afferma Racca.

Anche Zocchi concorda e plaude all’organizzazione del sistema distributivo farmaceutico. “Una farmacia dei servizi ben efficiente, capace di abbattere i tempi di attesa per fare davvero il benessere del cittadino. Anche grazie a un apparato di medicina digitale e di telemedicine di grande qualità“. Il presidente di Federfarma Varese ricorda poi un altro importante traguardo raggiunto dal sistema sanitario lombardo, ovvero l’approvazione della legge sullo psicologo di base gratis in tutta la regione, “un servizio presente a Varese già da 16 anni”.

Le farmacie lombarde fanno la differenza, “presidi di salute e di sicurezza”

Durante l’evento si è ricordato quanto la pandemia sia stata una sfida sistemica per il settore sanitario. Di fronte a un forte stress test, il sistema è stato premiato dalla cittadinanza lombarda. Rivelando quella che è un’evidente eccellenza, valorizzata dal ruolo fondamentale di assistenza territoriale delle farmacie. Per Emanuele Monti, presidente Commissione IX Sostenibilità sociale, casa e famiglia del consiglio regionale della Lombardia, “cambiano le sfide, evolvono le tecnologie, si diversificano i bisogni, ma la funzione delle farmacie è in continuità. Un ruolo centrale ed essenziale di presidio sul territorio, che può fare davvero la differenza sull’intero sistema sanitario“.

Secondo Mario Mantovani, già europarlamentare e già vicepresidente di regione Lombardia, “le farmacie non sono solo un presidio di salute, ma anche un presidio di sicurezza“. E poi aggiunge: “La Lombardia che vorrei è una Lombardia più presente in Europa. Siamo uno dei 4 motori europei, dobbiamo esportare ed affermare le nostre migliori proposte. La presenza in Europa di un sistema lodevole come quello sanitario Lombardo è solo che positivo“.

Tovaglieri, Gioia, Micale: “La digitalizzazione driver fondamentale”

Alla terza tappa di “La Lombardia che vorrei” presente anche l’europarlamentare Isabella Tovaglieri. “A questo evento porto un punto di vista europeo. Ma non posso non riconoscere l’efficienza del modello sanitario lombardo. In particolare, quello della provincia di Varese che non si tira mai indietro di fronte alle sfide del progresso”. Il membro del Parlamento Europeo ha toccato i principali temi che l’Europa ma anche l’Italia dovranno affrontare per avere un sistema sanitario sempre più robusto e resiliente. Primo fra tutti la digitalizzazione. “Il digitale è il driver fondamentale per modernizzare e migliorare i servizi al cittadino. In un quadro che prevede l’abbattimento delle liste d’attesa, risposte customizzate per clienti esigenti, patologie più complesse, il ruolo tecnologie è estremamente importante e deve essere supportato”.

Tovaglieri ricorda anche la rilevanza di mantenere la sede della filiera farmaceutica in Europa, sostenendo che la decisione di ridurre la durata dei brevetti sui medicinali potrebbe comportare una perdita di competitività. A beneficio, invece, di nazioni extraeuropee come l’America e i paesi arabi. “Per avere una sanità d’eccellenza dobbiamo tutelare chi interviene sui farmaci attraverso la ricerca. Per questo si deve riportare il primato dei brevetti in Europa”, conclude l’europarlamentare.

Anche Salvatore Gioia ha ribadito l’importanza della digitalizzazione del mondo sanitario. Secondo il direttore generale dell’ATS Insubria infatti il digitale può aiutare in modo significativo sia il settore giovanile, sia le fasce più anziane della popolazione. “La sanità digitale è sanità di prossimità, che agisce direttamente sulle strutture del territorio per offrire servizi migliori ai cittadini”. Così Giuseppe Micale, direttore generale ASST Sette Langhi, che sottolinea quanto “l’innovazione delle tecnologie digitali  permetta di far volare un ambito complesso come quello della sanità”.

“La Lombardia che vorrei”, Unit di eccellenza che avvicinano la sanità ai cittadini

La costruzione di una sanità del futuro che parta dalle esigenze del cittadino e che sia capillarmente diffusa su tutto il territorio passa attraverso il ruolo fondamentale delle associazioni pazienti. Per Adele Patrini, presidente dell’Associazione CAOS “la Lombardia che vorrei è quella delle unit di eccellenza, collegate al territorio grazie alla digitalizzazione, che mettano il malato al centro. Serve un approccio collegiale, multidisciplinare e personalizzato per prendere per mano il paziente e accompagnarlo nel suo percorso di cura”.

Il presidente dell’Associazione Codice Viola Pietro Revizzigno ricorda infine la creazione delle Pancreas Unit in Lombardia, ossia unità organizzative multidisciplinari per la cura di malattie complesse. “Le Pancreas Unit lombarde sono un esempio di elevata competenza, digitalizzazione e innovazione. Rappresentano un modello di riferimento per tutto il territorio nazionale“, conclude Revizzigno.